Faith lo spirito ancestrale

150 16 8
                                    

Potrebbe contenere spoiler su Skyword Sword.

Questa one-shot contiene al suo interno alcune teorie sulla Grande Guerra e sul passato di Faith e Ghirahim.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Invincibile.

Già, era così che mi sentivo.

Invincibile.

Beh, dopotutto io sono una creatura plasmata dalla Dea in persona.

Non potevo essere né ferita né sconfitta.

O per lo meno credevo in ciò.

Ci credevo fermamente.

Non temevo nessuno sul campo di battaglia.

Erano i nemici a temere me.

Poi tutto cambiò.

Tutto cambiò quando lui riuscì a ferirmi.

Quando lui riuscì a fermare la mia avanzata.

Ghirahim, la spada originale.

La prima creatura plasmata dalla Dea.

La spada dotata di emozioni.

Le stesse emozioni degli esseri umani.

Tutti credevano che fosse perfetto.

La Dea stessa credeva nella sua perfezione.

Ma poi, quando le sue emozioni lo ebbero sopraffatto, tutto cambiò.

La sua anima divenne più oscura e il suo cuore passò dalla parte delle tenebre.

Quando incontrò Mortipher per lui fu la salvezza.

Finalmente aveva incontrato qualcuno che lo avrebbe aiutato ad avere la sua vendetta contro la Dea.

Vista la gravità della situazione, gli uomini supplicarono la Dea di aiutarli, e così nacqui io.

Faith, lo spirito ancestrale.

La spada priva di emozioni.

Nella mia testa vi sono solo dati.

Io non provo emozioni.

Non sono stata creata per provare emozioni, sono stata creata per essere l'arma dell'Eroe contro il male.

Così accadde.

Divenni l'arma degli uomini contro i mostri.

Poi sul campo di battaglia, io cambiai.

Tutto cambiò quel fatidico giorno.

La Spada Originale mi colpì e fui costretta ad amputarmi le braccia.

In quel momento tutte le mie certezze che si basavano sui dati, svanirono.

I dati dicevano che io non potevo essere ferita in alcun modo.

Eppure sono stata ferita.

Anche io stavo iniziando a provare delle emozioni.

Dolore.

Dubbio.

Amarezza.

Rancore.

Non ricordo cosa sia successo in seguito.

Ricordo solo una luce bianca e il viso della Dea che mi guardava con un'espressione che secondo i dati indicava tristezza, fallimento e amarezza.

Da quel punto non ricordo più niente.

Ricordo solo che quando mi risvegliai, le parole uscirono da sole dalla mia bocca.

Quando mi risvegliai, mi stavo presentando a lui.

Mi stavo presentando all'Eroe.

Ma ormai non ero più io, la Dea mi aveva modificato.

Erano i dati a parlare, io ero solo un corpo inutile.

One-shot su ZeldaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora