Potrei abituarmi a te

Nuovo caso, nuovo incontro

JANE’S POV
Boston. 5 del mattino.
L’aria è fresca. Il vento smuove i miei capelli nero corvino legati in una corda di cavallo alta, mentre i miei muscoli si sforzano per riuscire a raggiungere il limite. Ho corso come ogni mattina i miei soliti 5 km. Entro in casa, saluto Jo Friday che mi viene in contro e vado a prendere una tazza di caffè in cucina.

Decido di farmi una doccia veloce e andare in ufficio con un po’ di anticipo, il capo ha un annuncio importante da fare. ops. Dimenticavo le presentazione… io sono Jane Rizzoli detective della omicidi. Sono una donna forte ed autoritaria. Amo scherzare, correre e amo il mio lavoro.

Odio parlare di me quindi scoprirete tutto di me piano piano. Mi avvio verso l’ufficio e sbrigo le ultime pratiche prima di alzarmi e scendere in caffetteria.

“Ciao Ma, mi puoi preparare un caffè per favore?” dico avvicinandomi al bancone. Mia madre Angela lavora nella caffetteria del distretto. “Certo tesoro, arriva subito” dice lei prima di iniziare a versare il caffè nel bicchiere.

“Ecco a te tesoro, tutto bene?” dice porgendomi il bicchiere. “Si Ma, un po’ agitata per oggi però bene…ci verrà assegnato un caso molto importante” dico. “Tranquilla Janie, andrà tutto bene” dice lei sorridendomi vedendo la tensione sul mio volto.

“Lo spero Ma, ci vediamo dopo” dico sporgendomi per darle un bacio sulla guancia. “A dopo e fa attenzione” dice prima che esca dalla porta della caffetteria. È perennemente preoccupata da quando ho deciso di diventare un poliziotto.

Risalgo in ufficio mentre bevo la miglior scoperta del mondo, il caffè. Sono arrivati sia Korsak che Frost “Buongiorno Jane” dice Korsak. “Giorno Jane” dice Frost facendomi l’occhiolino. Sorrido e ricambio il buongiorno.

“Il capo ci ha detto di raggiungerlo nel suo ufficio non appena saresti arrivata” dice Korsak. “Bene.. andiamo” dico.

Entriamo nell’ufficio del capo e poco dopo inizia a parlare. “Allora, vi ho convocato qui perché ho visto gli ultimi omicidi che ci sono stati a Boston si pensa si tratti di un serial killer che ha creato il caos in altri distretti ecco perché collaboreremo con il distretto di Chicago perché è stata l’area in cui ha agito prima di arrivare qui” dice mentre si avvicina a noi.

“Ho deciso di aggiungere un nuovo membro alla squadra… beh a dire il vero due. Ho aggiunto un nuovo agente molto qualificato anche con l’utilizzo del pc, il detective Nina Holiday e ho deciso di promuovere un detective che conosciamo bene, Frankie Rizzoli” continua mentre mi guarda e mi fa l’occhiolino.

“.. davvero capo?” dico sorpresa e felice allo stesso tempo. “Si certo. Merita la promozione e penso che la vostra sintonia possa essere di aiuto” dice lui prima di aprire la porta e far entrare Frankie che corre ad abbracciarmi e quando si avvicina a Korsak noto una figura sulla soglia della porta.

Dovrebbe essere Nina Holiday, mi avvicino a lei e le porgo la mano. “Piacere Jane Rizzoli, sono felice di averti in squadra, entra tranquilla non mordiamo mica” dico scherzando. Lei entra e fa le presentazioni.

“Bene ragazzi ora a lavoro” dice il capo. Noi usciamo di corsa ed andiamo alle nostre rispettive scrivanie. Una chiamata attira l’attenzione di tutti.

Korsak risponde e di colpo si alza dicendo “arriviamo”. Attacca e ci fa segno di seguirlo “andiamo c’è stato un omicidio collegato al nuovo caso, la squadra di Chicago con il loro medico legale sono già sulla scena del crimine”. Con due macchine arriviamo sul luogo del tragico omicidio.

Arriviamo davanti ad una villa. Un poliziotto ci fa strada mentre ne noto altri che continuano a mettere in sicurezza la zona, allontanando i curiosi. L’omicidio è stato compiuto nel salotto dell’abitazione dove c’è il corpo di un uomo legato sul divano e con il nastro adesivo sulla bocca. Ed è ricoperto di sangue. Seguo con lo sguardo le tracce di sangue dalle gambe alle braccia fino ad arrivare alla gola. Tagliata.