-Vuoi giocare con noi?- chiese un bambino, basso, con un sorriso stampato in faccia, accompagnato dai suoi due amici più alti e più seri di lui, avvicinandosi alla bambina seduta su una panchina, non tanto lontana dalle altalene. -Va bene- si alzò andando loro incontro - io sono Tommy, loro sono Pietro e Andrea, tu come ti chiami?-
Questo vago ricordo riaffiorò nella mente di Alex, era intenta a sistemare i capelli con l'unico pettine che era riuscita a trovare in tutto il bagno. Non riusciva a capire come avesse fatto a tornarle in mente proprio in quel momento ma se ne dimenticò presto.
Era diventata loro amica e aveva trascorso bei momenti con loro, restò in quella cittadina solo tre anni per poi andarsene per dei problemi in famiglia, si era trasferita in una città non molto lontana da dove abitava prima e non aveva avuto più notizie di loro.
Era quasi pronta per uscire, si guardò allo specchio un ultima volta sistemandosi un ciuffetto ribelle, appena fuori dalla porta di casa prese un bel respiro e si mise in marcia. Era il primo giorno di superiori, aveva scelto una scuola più vicina a casa, facile da raggiungere.
Appena arrivata davanti all'edificio si paralizzò, era molto più grande e con più studenti di quanto pensasse, un brivido le percosse la schiena prima di proseguire. Aspettò qualche minuto in disparte origliando alcuni studenti parlare delle loro vacanze e poi suonò la campanella. Cercò la sua classe per qualche minuto e alla fine arrivò alla costatazione di essersi persa e esser rimasta sola.
Stava tornando all'entrata nella speranza di scorgere qualche insegnante, trovò solo due studenti che si salutavano, era la sua occasione, magari era fortunata e uno di loro apparteneva alla sua classe.
Si avvicinò nervosa -scusatemi... avrei bisogno di un'informazione- la sua voce tremava, sembrava quasi spaventata. I due si voltarono stupiti, il primo le sorrise come se cercasse di rassicurarla -dimmi pure, tu vai- fece un cenno all'amico che iniziò ad incamminarsi -ci vediamo dopo.
Quando scomparve il ragazzo allora si concentrò su di lei -sapresti dirmi dove si trova la 1^C?- mentre lui rifletteva notò quanto fosse alto rispetto a lei e iniziò a chiedersi se tutti i ragazzi di quella scuola fossero così -1^ C... anche un mio amico si trova in quella classe, vuoi che ti accompagno?- lei arrossì leggermente alla domanda: -va bene.
La classe non era molto lontana, arrivati davanti alla porta chiusa lei si fermò un attimo prima di aprirla per girarsi a guardare il ragazzo: -ti ringrazio infinitamente.
-Figurati, è stato un piacere- le sorrise un'ultima volta prima di andarsene.
"E' stato gentile" aprì la porta piena di vergogna e fu subito rimproverata dal professore dato che avevano appena iniziato le presentazioni, andò a sedersi nell'unico banco libero davanti, vicino alla finestra, probabilmente sarebbe stata l'ultima a presentarsi. Mancava poco al suo turno, l'ultimo che era rimasto dopo di lei era un ragazzo biondo e impaziente di parlare.
-Sono Tommaso Acquarelli...
Lei si voltò a guardarlo: era biondo, forse tinto, la cosa più appariscente che aveva, oltre ai vestiti dai colori vivaci, erano dei grossi occhiali, sembravano quasi finti. Appena finì di parlare lei prese un bel respiro e disse: -sono Alex Fiorentini...
Finita la presentazione il ragazzo dietro le toccò la spalla sperando che questa si girasse ma lo ignorò gran parte del tempo mentre il professore spiegava le materie che avrebbe insegnato. Sentì la campanella prima di quanto immaginasse e Il biondo dietro di lei le afferrò il braccio prima che questa potesse uscire, facendola avvampare dall'imbarazzo.
-Senti... per caso hai abitato qui? Hai una faccia familiare-
-Sono rimasta qui per tre anni verso le elementari.
Sulla faccia di lui comparve un sorriso, sembrava quasi un bambino, e la abbracciò euforico -quanto tempo è passato! Ti ricordi di me? Sono Tommy
Rotto l'abbraccio lo squadrò dalla testa ai piedi prima e si accorse che c'erano delle somiglianze tra il bambino che conosceva un tempo e quello di adesso.
-Quanto tempo- gli diede qualche pacca sulla schiena imbarazzata.
-Ti porto dagli altri! Che coincidenza trovarci nella stessa scuola, ne saranno felici!- non le diede il tempo di ribattere che erano già sulla scalinata per il secondo piano, chiamò due ragazzi che stavano seduti a un tavolino vicino ai distributori, lei li riconobbe soltanto quando se li ritrovò davanti.
-Tommy perché sei qui con lei?- chiese il più alto.
Alex immaginò fosse Pietro, era sempre stato il più alto del gruppo, mentre l'altro, quello che l'aveva aiutata precedentemente quando si era persa, doveva essere Andrea.
-non lo riconoscete? E' Alex, il nostro vecchio amico di infanzia- quello che sembrava esser Andrea si alzò, le girò intorno incredulo e chiese -lo sai che è una ragazza, vero?
Tommy scosse il capo deciso: -impossibile! E' un maschio, anche se è un pochino più basso e ha dei lineamenti più femminili non vuol dir...- all'improvviso sì bloccò e iniziò ad esaminarla da capo ai piedi, facendole perdere la pazienza.
-La vuoi finire? Mi da' parecchio fastidio.
Lui la ignorò completamente tornando all'amico: -hai ragione! Allora non è lui... uffa... ero convintissimo... e dire che il nome è quello, scusami tanto Alex se ti ho fatto perdere tempo- da allegro e pimpante si era depresso per la scoperta.
-Non ti scusare e poi non hai sbagliato, Tommy- disse Alex incrociando le braccia.
I tre la accerchiarono incuriositi -che vorresti dire?- chiese Andrea.
-Io sono quell'Alex, il vostro amico di infanzia, abbiamo trascorso tre anni insieme, ricordate?- aggiunse sbuffando alla loro lentezza celebrale -sono cresciuta...
Ci fu un lungo periodo di silenzio prima che scoppiassero tutti e tre a ridere.
-E' uno scherzo, vero? Alex era un maschio!- spiegò Andrea puntandole il dito contro.
Non riuscendo a trattenersi e rimanere femminile il più possibile scoppiò in una fragorosa risata che la fece quasi piangere: -voi... credevate davvero che fossi un maschio?
Quando tutti realizzarono che fino a quel momento si erano sbagliati fecero un passo indietro, come se avessero visto un fantasma.
-Ma come potevamo saperlo?! Non ti vestivi da femmina, i tuoi capelli sembravano quelli di un maschio e persino il tuo nome è maschile!- questa volta era Pietro a parlare, tutto rosso dall'imbarazzo e a malapena in grado di reggere il contatto visivo con la ragazza.
La campanella interruppe il loro discorso, Alex salutò gli amici di vecchia data dimenticandosi che Tommy era in classe con lei e glielo ricordò saltandole sulla schiena, scese prima di farla cadere.
-Allora... così sei una ragazza...- disse pensoso Tommaso mentre scendevano le scale insieme alla massa.
-Già- l'ingenuità del ragazzo aveva sempre impressionato Alex.
-Ma come avrò fatto a non notarlo prima? Sarà per il fatto che hai poco seno?- e anche la sua natura frivola: dava poco peso alle parole che diceva.
-Che gentile- rispose nella speranza che lui si accorgesse della nota di sarcasmo.
-Figurati, a cosa servono sennò gli amici?- concluse il ragazzo tornando in classe insieme all'amica.
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4 vs 1
RomanceQuesta storia è un reverse harem. L'immagine che ho scelto per la ragazza è ironica perché è un maschio. Ringrazio @MangaholicGirl per avermi sostenuta e aiutata in questa storia nonostante io non la finisca a causa della mia pigrizia.