Solo

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Rimasi fermo, a guardare i corpi senza vita dei miei genitori, nella mia testa c'era il caos. Non sapevo cosa pensare o cosa dire, era come se la mia vita non avesse più senso. E fu in quell' momento che sentii la voce di un agente di polizia che mi domandò:ragazzo che ci fai qui?
Io:Q-qulli S-sono i miei G-g-genitori!
L' agente rimase impalato a guardarmi io fra me e me mi chiesi che cosa ho detto adesso, che inportanza aveva cio che pensava un agente di polizia. Io ero li a guardare i miei genitori mentre ero guardato da un polizziotto, dopo un pò mi chiese:forse dovrei portarti in centrale...
A quelle parole nella mia testa scoppiò il caos più totale, nella mia testa pensavo un sacco di cose e in quell' pensare  decisi di mettermi a correre, non dove e ne perchè sapevo solo di non volermi fermare, fra me e me pensavo cose del tipo:
E colpa mia se sono morti

Io li ho fatti venire in
Montagna

Io io io e solo colpa
Mia per cio che e successo

No no no  non c'ela posso
Fare io no c'ela faccio

E mentre nella mia testa continuavo a ripetermi queste frasi e poi incanpai e svenni. Non so per quanto rimasi addormentato so solo che quando mi sveiai ero in un ospedale, non riuscivo a mettere a fuoco, ma vedevo che c'era una persona in stanza, appena riuscii a capire che era il dottore cercai di chiamarlo: D-dottore..
Dottore: ah si e svegliato
Io: per quanto ho dormito?
Dottore: almeno 8 ore
Io: oh dio mio
Dottore: non si preoccupi a preso una bella botta ma niente di grave
Io: ok e i miei genitori
Dottore: uh..em...io...
Non sapeva come dirmelo ma io purtroppo capiì cosa voleva dire e conclusi la frase
Io: morti vero?
Dottore: em....si si sono morti....
Usci dalla stanza con una faccia molto triste. Allora io decisi di rimettermi a dormire, a svegliarmi fu una porta che sbattè, entrarono due signori vestiti in nero, uno con una valigetta e mi dissero: tu devi venire con noi il dottore a detto che puoi alzarti.
Io: ma chi siete voi?
Signore: siamo dell' orfanotrofio e tu andrai a vivere là
Io: ma ma
Signore: non hai altra scelta.
A quell' punto apri la sua valigetta e prese un foglio dicendomi di conpilarlo. Appena ebbi finito mi dissero di alzarmi e di seguirli, salimmo su una macchina nera, fuori pioveva ed io avevo freddo, mentre andavamo verso l'orfanotrofio guardavo le goccie dellapioggia scorrere sul finestrino...


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