I can't reveal this to you

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Si squadravano a pochi metri l'uno dall'altro, senza fiatare. I corpi immobili, come se fossero dei manichini esposti in vetrina per attirare la gente. Silenziosi. Sembrava quasi che non respirassero. Beh, non che i demoni ne avessero realmente bisogno, in fondo.
Non si vedevano da così tanto tempo... anni. Troppi anni.
«Michele.» disse il diavolo con un sorrisetto mefistofelico che non presagiva nulla di buono.
«Sebastian... o almeno questo è il nome che ti ha dato lui, o sbaglio?»
Negli occhi di uno c'era il disprezzo per quell'essere così ripugnante, traditore, schifoso; negli occhi dell'altro c'era l'assoluta tranquillità e la certezza che non sarebbe successo nulla.
Era tutto così calmo, in quel limbo fra il mondo dei viventi ed il mondo dei morti. Tutto taceva. Solo lui e l'Arcangelo sapevano come arrivare in quel luogo ideato da loro, dove, ai tempi, passavano le intere giornate a chiacchierare. Quel luogo che un tempo somigliava ad un rigoglioso ed onirico prato verde, ora era così fatiscente, decadente, chiaramente trascurato.
«Ho condotto la battaglia contro di te. Ti avevo sconfitto...!»
Lucifero emise un piccolo sbuffo divertito.
«A volte sei così superficiale, Michele. È sempre stato un tuo difetto.»
«Tu hai tradito Lui. Non meriti di parlare con me.» disse infine l'Arcangelo, aggrottando lo sguardo e rendendo il tono di voce più severo.
«Ti domandi perché vi ho traditi? E soprattutto, perché ho tradito Lui? Sei duro di comprendonio, non sei di ampie vedute. È questo un altro dei tuoi peggiori difetti.» rispose il demone, con un'intonazione vocale abbastanza seccata, sebbene nel profondo si stesse divertendo parecchio a prenderlo in giro, e a prendere in giro Colui che ora non poteva più nominare neanche per errore.
«Non capisco. Sei così ostinato. Non puoi essere il figlio di Dio se lo critichi così aspramente. Dovresti amarlo per tutto ciò che ci ha donato! Ma tu hai preferito tradirci!»
«Vi ho traditi perché siete così superficiali,» rispose finalmente, cessando di girarci intorno con così tanta caparbietà. «non badate agli ideali degli altri e, come ho detto, siete di vedute così ristrette. E tutto quello che fate, tutto ciò che siete, credete che sia per merito Suo. Proprio non comprendi?» concluse Mefisto, o Lucifero. Chissà qual era il suo nome reale, ormai gli avevano affibbiato così tanti appellativi che non lo sapeva più nemmeno lui stesso.
«Ti ho detto che non devi osare criticarlo. Ovvio che Lo amiamo! Come hai detto, tutto ciò che siamo lo dobbiamo a Lui.» terminò velenoso Michele, cercando di ferirlo con le sue parole, cosa che non sarebbe riuscito a fare, come sapeva anche da sé.
«Invece oso eccome. Non sono più un vostro schiavo, obbligato ad amare Chi mi ha creato. In principio non avrei mai pensato che sarebbe successo questo. Ma ero stufo. Semplicemente stufo.», asserì, passando le mani guantate fra i capelli per spostare i ciuffi dal volto: si trovava nella sua forma umana, in quel momento. Benché fosse ironico, nel suo profondo provava un po' di tristezza per i momenti passati con colui che gli si trovava di fronte, ma nulla di più. Ormai erano cose passate, quelle. Al momento non aveva bisogno di preoccupazioni: aveva un padroncino a cui badare.
«E cos'è che fai adesso, esattamente? Contratti con individui umani, esaudendo i loro desideri per poi divorare la loro anima? Ma che storia è questa? Lucifero, noi eravamo amici! Amici!», sbottò Michele, cercando di trattenere l'ira che cresceva dentro di lui come una spirale, cosa che non gli riusciva molto bene.
«Quindi? Cosa ti importa? O forse nel profondo ti preoccupi ancora per me?», lo prese in giro Sebastian, azzardando un sorriso malizioso. Ah, quanto amava prenderlo in giro! Le sue reazioni erano semplicemente esilaranti.
«Io... non mi preoccupo per te... quando eravamo amici mi sarei preoccupato, ma adesso sei diventato un essere ripugnante. Tieni il tuo sudicio corpo nascosto in quel travestimento fasullo dal bel faccino.», disse incrociando le braccia al petto l'Arcangelo, chiaramente mentendo: abbassò lo sguardo e sembrò un po' più docile, tratti che contraddistinguono una bugia da una verità.
E pensava di ferirlo con quelle parole? Sebastian rise. Rise perché quello era il tentativo più patetico che avesse mai visto. Quanto si stava divertendo in quel momento? Almeno quanto si divertiva a prendere in giro il suo padroncino.
Si voltò e fece per ucire da quel limbo: stava solo perdendo tempo prezioso. La voce di Michele lo richiamò.
«Aspetta!»
Si girò verso di lui, seccato, gli occhi rossi che si riducevano a due fessure e diventavano rosa luminescenti. «Cosa vuoi ancora? Mi hai fatto sprecare fin troppo tempo. Devo tornare dal mio padroncino, o noterà la mia assenza prolungata. Inoltre questa discussione non ha uno scopo. È prettamente inutile.», terminò così Mefisto. Uscì da quel limbo per ritornare alla sua ormai realtà abituale, lasciando l'Arcangelo allibito, triste e perplesso.
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«Sebastian, si può sapere dove sei finito?!» domandò il piccolo conte Phantomhive, squadrandolo con un'espressione accigliata e pretendendo una risposta.
«Siete troppo piccolo per sapere una cosa del genere», replicò il demone, «ma forse un giorno ve lo racconterò.» Finì di mettergli la camicia da notte e lo fece stendere sul letto, rimboccandogli le coperte e togliendogli la benda, che poggiò con delicatezza sul comodino accanto al letto.
«Come vuoi, l'importante è che non sia una cosa che possa interferire con le nostre indagini o cose varie.» Ciel lo fulminò con lo sguardo.
Il demone si inginocchiò, portando una mano al petto e chinando il capo. «Come desiderate... Ma ora dormite, domani avete moltissimi impegni.» Sussurrò, spegnendo il candelabro che reggeva in mano con un soffio. «Buonanotte.», concluse, per poi uscire dalla stanza, chiudendo la porta ed avviandosi in cucina per riprendere le sue faccende da maggiordomo «...ma questo, non posso assicurarvelo

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SPAZIO AUTRICE (?)
Salve a tutti! Se sei riuscito ad arrivare alla fine di questa storia, allora sei degno della mia ammirazione. *regala un biscotto a forma di chibi Ciel al lettore*
Quest'idea mi è venuta dopo aver avuto un lampo di ispirazione totalmente random  (non pubblicavo qualcosa da circa un anno), e niente, spero vi piaccia! Mi sono ispirata al fatto che Mefisto e l'Arcangelo Michele, un tempo, fossero amici, prima che il diavolo li tradisse, naturalmente. (Sebby, non ti preoccupare, ci siamo noi fangirl che ti amiamo u.u ♡)
Se vi è piaciuta potreste lasciare una stellina e un commento? Sarebbe molto gradito :3
Grazie a tutti per aver letto! ^^

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