Questa notte io e la mia famiglia siamo stati svegliati dal campanello, mia madre si è alzata e dopo pochi minuti ho sentito un gran casino in casa, sono uscita dalla mia camera e c'era mio padre steso a terra, un poliziotto che li metteva le manette ed un altro che faceva domande a mia madre. Mi sono avvicinata a mia madre per capire cosa succedeva, ma il poliziotto che ha ammanettato mio padre, mi ha presa per un braccio e mi ha portata in macchina, io urlavo e chiedevo cosa succedesse, dopo circa un quarto d'ora è arrivata una macchina tutta nera, da lì è scesa una signora di circa 40 anni, alta, bionda, con gli occhiali scuri e modi decisamente maleducati. Mi ha aperto lo sportello, mi ha presa per un braccio e mi ha portata nella sua macchina, ci siamo avviate in una strada abbastanza buia, dopo poco tempo arriviamo davanti ad una casetta immersa in un grande prato, scendiamo ed io in lacrime chiedo cosa sta succedendo, mi mette una mano sulla spalla e mi accompagna dentro, ci sediamo e dice: "Devi dirmi in quale casa famiglia vuoi andare?" Io la guardo stranita e chiedo: "In che senso scusa?" Lei dice: "Devi scegliere in che città vuoi andare!" Io scoppio nuovamente in lacrime e dico: "Ma cosa sta succedendo!" La signora finalmente risponde: "Tuo padre finirà in carcere, secondo me per una decina d'anni..." Io rispondo: "E mamma?" "Tua madre in preda alla disperazione ha tentato varie volte il suicidio, allora andrà in una casa di cura..." Mi iniziano a tremare le gambe e dico: "Quindi non la vedrò più?" Lei risponde: "Certo, ma non tutti i giorni..." Poi aggiunge: "Quindi hai deciso in che città vuoi andare a vivere?" Io faccio un gran sospiro e rispondo decisa: "Sì, a Torino!" Lei prende un formulario e mi chiede di compilarlo.
Dopo aver compilato il formulario, la signora che si è presentata come Adele, mi prepara un tè caldo e dei biscotti, poi chiedo di accompagnarmi per qualche ora a casa per recuperare tutto ciò che è mio.
Riempio due borsoni e Adele mi da il permesso di poter parlare per qualche minuto con mia madre.
Qualche minuto e poi devo seguire Adele, torniamo in quella casetta in mezzo al prato, lì troviamo Toni, l'autista che mi avrebbe accompagnata fino alla casa famiglia di Torino.
Dopo circa un'ora e mezza, l'auto si ferma vicino ad una palazzina moderna, bordeaux con tante vetrate, scendiamo dalla macchina e lui mi dice di andare vicino alla reception dove avrei trovato una ragazza ad accogliermi. Infatti dopo pochi minuti, mi raggiunge una ragazza di circa 20 anni, che mi accoglie in modo straordinario seppure non è uno dei momenti migliori della mia vita. Mi accompagna davanti alla camera numero 21 e mi dice: "Questa è la tua camera, la condividerai con Federica, Emma e Sophie. Entro in camera e mi viene in contro una ragazza molto alta, capelli neri, nerissimi e occhi anch'essi neri, si avvicina e mi porge la mano: "Ciao, io sono Sophie!" Così fa pure l'altra ragazza, bionda, occhi chiari: "Hei, io sono Emma..." Ed infine si presenta Federica, io rispondo a tutte e tre: "Ciao a tutte, io sono Veronica!" Poi aggiungo: "Quanti anni avete?" Sophie risponde subito: "Io 17..." Poi Federica dice: "Io 15!" Ed infine Emma dice: "Io quasi 18...tu?" Io rispondo: "15"
La mattinata passa in fretta, verso le 12.30 viene a chiamarci una suora che si è presentata come Suor Maria Caterina, ci chiede di andare ad apparecchiare la lunga tavolata al pian terreno. Dopo aver mangiato, torniamo in camera, ci stendiamo tutte e quattro sul letto ed iniziamo a chiacchierare.