18.

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Penso sia passata già un'ora quando sento la voce di Ale che mi cerca "Carly! Carly! Dove sei ?" ormai è buio pesto e sono in mezzo ai campi quindi vedo solo la torcia del suo telefono e urlo "Sono qui" "Finalmente! Ti sto cercando da un'ora... è una persona di merda! Non ti meritava!" "Tu come fai a saperlo ?" chiedo ricominciando a piangere al ricordo di ciò che ho visto... " Non ti trovavo più, allora sono salito per cercarti e ho visto..." "Sai qual è la parte divertente ? Lei è mia cugina! Bello vero ? Ho veramente una famiglia stupenda !" "Carly... io... so che non c'è niente da dire che ti faccia stare meglio, però ho preso dei suovenir dalla festa" dice mostrandomi due bottiglie di vodka. Per un istante mi scappa un sorriso è lo abbraccio, è bello avere qualcuno si cui contare nei momenti in cui ti senti terribilmente sola. Iniziamo a bere e mi sfogo tantissimo finché le lacrime si trasformano in risate e i discorsi diventano insensati. È bellissimo stare con questo ragazzo, mi sento perfettamente a mio agio, posso essere me stessa, so che non mi giudica. "Hey" mi dice a un certo punto "si?" "Buon anno!" "Buon anno!" E scoppiano a ridere entrambi. Sono già le 4:30 quando ci alziamo dall'erba. Appena sono in piedi mi aggrappo ad Ale per non cadere e iniziamo a camminare. "Mi accompagni a casa??" gli chiedo "Secondo te ti portò a casa in questo stato? Sei ubriaca marcia! Vieni da me... c'è mezz'oretta di strada a piedi" "Okay" dico ridendo, non so perché, ma lo trovo divertente.
Quando arriviamo a casa sua è passata almeno un'ora e mezza, tra le pause e le lamentele per i piedi che mi facevano male. Non sono più ubriaca ma sono esausta, mi metto una maglia di Ale che mi impresta e mi addormento subito accanto a lui.

il mio errore preferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora