☽𝒇𝒂𝒍𝒍𝒊𝒏𝒈

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Voi avete una migliore amica? O un migliore amico? Cioè, chiunque.. avete una persona che ritenete "il migliore" in qualcosa? Io si, in realtà ce l'avevo, se proprio dobbiamo essere pignoli. Un amico, l'unico, il mio migliore amico. Baekhyun, per gli amici Bae. Soprannome che gli ho dato io tra l'altro, perché lui è un bimbo. Il ragazzo più dolce e indifeso che io abbia mai conosciuto.

Preferisco che i rapporti finiscano all'improvviso, è meglio togliere il cerotto subito e in un solo strappo. Restare a trascinare qualcosa che ha smesso di esistere è solo un modo per rovinare tutti i ricordi belli che si hanno. Facendo ciò non voglio che pensiate che stia bene, io non so come sto, non ci voglio pensare. Certe volte è meglio non saperlo.


Flashback

"Non è meglio se ti fai degli amici? Tipo allargare la tua ristretta cerchia? Passare da uno a.. che ne so, tre? Il tre è proprio un bel numero non pensi?"

"Cosa vuoi?" chiedo al biondo che si è appena seduto di fronte a me, senza guardarlo, continuando a bere la mia cioccolata calda.

"Dico soltanto che dovresti trovarti un'amica, o un altro amico, ed evitare di stare sempre sola" dice poggiando la schiena contro la sedia.

"Non credo che ti riguardi, tu sei circondato da persone e io no.. e, per la cronaca, non sono sola.. ci sei tu, o mi sbaglio?" lo so, lo sento di stargli parlando freddamente.. ma è più forte di me, è lui che mi ci porta.

"Invece mi riguarda, eccome se mi riguarda.. ascolta Blue, sei la mia migliore amica e non mi piace vederti cosi" fa uno spostamento brusco con la sedia. "Certo che hai me, ma starei meglio sapendo hai altre persone su cui poter contare"

"Allora bene, rimani con me è basta.. sei un po' paranoico"

"Se essere preoccupati per una persona che si ama vuol dire essere paranoici, ok, lo sono.. ma io ci tengo e tu non sai quanto io sia in ansia ogni volta che devo allontanarmi per molto tempo.. sapendo di lasciarti completamente sola"

"Allora è bene che tu sappia che non sopporto quando fai cosi, smettila.. sto bene, non sono una cazzo di bambina che ha bisogno del papà ventiquattro ore su ventiquattro"

"Sto bene, non preoccuparti, tranquillo, non badare a me" imita la mia voce in una fastidiosa cantilena. "Mi danno fastidio tutte queste parole del cazzo a cui io continuo pure a credere.. non riesco a capirti.. ci provo, mi sforzo ma è impossibile, sei un cazzo di caos"

"Okay"

"La cosa che mi fa innervosire di più è che a te non importa nulla.. seriamente, voglio solo sapere perché ti comporti cosi"

"Hai centrato il punto, non m'interessa di essere sola Bae.. non sei tu quello che dice che basta essere felici? Ecco, io lo sono porca miseria"

Una notifica dal cellulare lo distrae mentre parlo, controlla velocemente lo schermo per poi ritornare a guardare me.

"Senti, io devo sapere che hai qualcuno prima di-" si blocca.

"Prima di?" silenzio. "Baekhyun parla, prima di?"

"Andarmene" dice a bassa voce mordendosi il labbro inferiore.

Non dico nulla.

"Ho passato l'audizione per quell'agenzia in corea del sud, scusami ma oggi sarà il mio ultimo giorno qui in America"

Fine flashback


Non l'ho dimenticato, nonostante sia passato un sacco di tempo. Sono cambiata, sono sicura che anche lui è cambiato. Ma una cosa è rimasta la stessa: il bene che gli volevo. Quello non cambia e non cambierà, mai. Mi manca ma a lui non importa. Mi manca e mi sento crollare. Mi manca e non mi sembra vero. Mi manca talmente tanto che faccio fatica a respirare. Cerco di non pensare a lui. Ci provo. Provo a dirmi che non merita i miei pensieri perché a lui non importa. Perché lui non è con me, perché non ha voluto esserci più. Non ha voluto starmi accanto. Provo a dire che va bene così, provo ad odiarlo per rendere più sopportabile la sua assenza. Vado avanti perché devo farlo, eppure, nonostante tutto, mi manca come se mi mancasse un arto, come se fossi in lutto. Anche se non gli importa, era la mia persona.

Sono passati due anni dal debutto.. due anni. ventiquattro mesi. centoquattro settimane. settecento trenta giorni. Sono passati due anni schifosi senza di lui, ma ora può ritornare tutto come prima.. se solo non avessi questa paura matta di perderlo di nuovo.



Da quel inferno a quell'altro, casa mia, non ci vuole molto. Ogni mattina mi porta l'autista di famiglia, e per il ritorno lo stesso.. il tragitto in auto dura al massimo due canzoni e mi chiedo perché non mi possono lasciare fare la strada a piedi, ci metto letteralmente dieci minuti.

La mia scuola è privata, situata proprio al centro della zona residenziale in cui vivo.. è uguale a qualsiasi altra scuola privata stracolma di ragazzini privilegiati ricchi da far schifo, ma di base c'è una differenza tra questa e le altre, se proprio devo essere sincera; la "quality by quantity" da la possibilità a chiunque di entrare, ci sono molti ragazzi, anche miei compagni, che sono lì solo grazie alle numerose borse di studio che la scuola mette a disposizione. Bisogna semplicemente inscriversi e sperare di ricevere un posto, senza tener minimamente conto dello status o della fama dei genitori.. una cosa che in normali istituti privati non si può nemmeno immaginare. È questo il motivo per cui non duro molto nelle altre scuole, ho sempre studiato in posti dove l'aria era appestata da "snob", qui invece ci sono persone intelligenti, veramente intelligenti, che si fanno il mazzo tutti i giorni per poter diventare qualcuno un giorno.


«Sono a casa»

Butto lo zaino a terra prima di dirigermi verso la cucina, per versarmi un bicchiere d'acqua.

«Ma buongiorno cara, anche oggi è scoppiato un incendio?» questa donna è il mio unico spiraglio di gioia in questa casa.

«Tu non immagini Betty.. il prof è impazzito ed ha iniziato a lanciare palline infuocate contro gli allievi.. il panico» mi metto seduta a capo del grande tavolo in mezzo alla cucina.

«Incendi e piromani con istinti omicidi a parte, tua madre è di sopra.. con Mariah»


𝐭𝐫𝐮𝐥𝐲 𝐟𝐢𝐧𝐞.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora