capitolo 1°

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22:46
Fa freddo, e siamo solo a metà autunno.
Sta mattina mentre aspettavo il bus ho avuto seriamente paura di brinare, eppure mi reputo una persona calorosa, forse la più calorosa in questa casa. Mia madre è l'individuo più freddoloso che si sia mai visto, a causa sua non possiam trascorrere una normale vacanza in montagna, che finisce per rintanarsi nell'albergo, davanti al primo camino libero avvolta in mille coperte, a leggere la miriade di libri che si porta ovunque.
Mentre di mio padre e mio fratello non posso lamentarmi, per quanto riguarda la sopportazione del freddo abbiamo circa la stessa tempra a riguardo.
Lancio uno sguardo fuori dalla finestra e quel che vedo è solo una grande muraglia di nebbia che invade le strade e neanche la luce dei lampioni crea un campo visivo ampio anche solo per vedersi i piedi.
Il mio pigiama è corto, è una vecchia maglia di lavoro di papà, macchiata qua e là di vernice ormai indelebile, e la lana delle mie coperte mi sta pizzicando la pelle, ma è piacevole. Abbasso la luminosità del computer che mi sta accecando e alzo il volume del video che sto guardando, uno di quei video-documentario per quella dannata ricerca di storia. Un buco allo stomaco mi ordina di mangiare qualcosa, così mi alzo un attimo ,vado in cucina e apro l'anta della dispensa: è quasi vuota .Prendo due cookies, gli unici due superstiti della scorpacciata di ieri sera.
Torno in camera in punta di piedi per non farmi sentire ,dormono già tutti, e gettando un occhio sul mio comodino mi accorgo che il mio telefono segna una notifica. Un messaggio su Whatsapp.
"Un numero che non ho in rubrica" penso.
«Ehi»
«ciao, scusa chi sei?» rispondo.
«Non so se tu abbia idea di chi sia, ma io si, sei davvero bella»
«potresti dirmi chi sei?» dico un po' turbata.
«Mi chiamo Blake.»
«ciao, scusa ma non penso di conoscerti»
Cerco nel mio archivio mentale tutti i "Blake" che conosco, ma proprio non mi viene in mente nulla.
«Siamo nella stessa scuola, ti conosco grazie a un tuo amico, Connor»
Ci penso un secondo e chiedo:
«Connor Hadid?»
«Esattamente» risponde.
Connor è un ragazzo, più grande di me, dovrebbe avere diciott'anni e ci saremo salutati si e no due volte in due anni che siamo nella stessa scuola.
Non frequentiamo gli stessi corsi, e apparteniamo a due compagnie diverse, così le probabilità e le occasioni di poterci conoscere sono poche, se non rare.
È piuttosto alto, bel fisico e bel viso, ma non sapevo fossimo "amici".
«ah va bene, e come mai mi scrivi?»
«Ti trovo carina»
«e quando mi avresti vista ?»
«Mi è capitato di incrociarti qualche volta in corridoio a scuola, ma penso che tu non mi abbia notato»
Una vaga immagine mi si affiora alla mente..Blake, Blake...e finalmente l'illuminazione: Blake Jenner!
«oddio scusa, Blake Jenner vero?
si si ora ricordo, siamo nella stessa classe di biologia, e sei stato bocciato l'anno scorso. sono stata presa da un attacco di amnesia » dico in tono sarcastico.
«bravissima sono io. Non pensavo avessi fatto caso a me , come ti ho già detto; fatto sta che ora devo andare, ci si vede domani »
Questo mi rammenta il fatto che domani ho biologia, e non ho ancora finito di vedere il documentario per storia.
«ehm, certo,  ciao Blake» rispondo ancora turbata.
Nella mia testa frullano alcune domande, come "da quando io e Connor siamo amici?", "perché Connor parla agli altri di me" ,"come fa ad avere il mio numero" ,"perché Blake, che conosco solo di nome, mi ha scritto?" o "perché mi trova carina?!".
Decido di svuotare la testa da queste domande banali e inutili per rigettarmi su storia.
Mi aspetta una bellissima serata: io, biscotti, un documentario di storia, una serata gelida, e il pensiero di Blake che vaga da una parte all'altra del mio cervello.
«Buona notte Allison»




domani se riesco scrivo il secondo,
spero che questo vi sia piaciuto.
-lu💘

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