Good End

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Ovviamente il Good End non ha niente a che vedere con il Bad End! Il capitolo si basa sul penultimo capitolo (ovvero il 32)

Pov. Stefano
Ero uscito dal bar,il mio nuovo ragazzo rimase per parlare con il proprietario di un fatto suo.
"Se devo essere sincero,non sono felice. Non sono felice di ricominciare la mia vita con in altra persona...e soprattuto questa! Ho sbagliato ha farmi fidanzato con quest'ultima,ma ora ho paura di lasciarla,ho paura che possa picchiarmi o fare peggio." Ero immerso totalmente nei miei pensieri,quando mi accorsi di essere proprio sotto casa di Sascha.
Avevo voglia di fargli visita,ma dopo aver combinato quel macello...preferì rinunciare.
Poi riflettei di nuovo.
"E se uso una scuso di prendere qualcosa? Che ho dimenticato e che mi serve? Esempio il secondo mazzo di chiavi della macchina..."
così presi le chiavi di casa sua,che stranamente avevo sempre con me, e salì.

Entrai in casa,era completamente deserta...inizia a passeggiare per il corridoio guardandomi in torno.
Finché non arrivai alla camera di Sascha. Esausti leggermente ad afferrare il pomello per poi giralo ed aprire la porta,ma non mi feci scrupoli ed aprì.
Ciò che c'era all'interno mi sconvolse.

Pov. Narratore
Il corvino era sdraiato a terra,poggiato ad un muro,con il sangue colante dalle braccia.
Stefano sbiancò a vederlo ridotto così.
-SASCHA!-urlò il piccolo in lacrime.
Sascha rise con sforzo,con il sangue colante da un lato della bocca.
-ciao...-sussurrò con le poche forze che aveva.
Il moro si inginocchiò vicino a lui e lo abbraccio,in lacrime.
-sa-Sascha! Mi-mi dispiace...mi dispiace così tanto!- cerco di parlare il piccolo.
Sascha continuò a sorridere e socchiude gli occhi.
Mise un dito sulla sua bocca...
-no...è colpa mia!-disse lacrimosi andare fra le braccia del moro.
Le lacrime continuarono ad uscire dagli occhi di Stefano come fiumi.
-perdonami...-sussurrò infine Sascha.
Stefano trattenne le lacrime ed annuì,per poi far ripartire il pianto.
Una ambulanza prese Sascha e l'ho portò all'ospedale.
Nella testa di quest'ultimo,continuavano a ritornare ricordi passati con Stefano.
Il primo bacia,gli abbracci,le risate insieme...i pianti,i momenti tristi,i momenti felici...Tutte le nottate passate insieme.
Il corvino sorrise ed una piccola lacrime rigò sulla sua guancia.

Sascha sdraiato sul quel lettino bianco,con una coperta morbida che gli copriva le gambe. Aveva gli avambracci bandati e non smetteva di guardarli. Ad un tratto la porta si aprì,lui era troppo concentrato sulle bende per dare conto a colui o colei che era appena entrato o entrata.
-non voglio visite...-disse a testa bassa.
-neanche da me?-dissi il misterioso con un mezzo sorriso.
-Stefano?-chiese il corvino sconvolto.
Il più piccolo sorrise abbassando la testa imbarazzato,porgendogli un grande mazzo fuori.
-si...ecco...-disse avvicinandosi e sedendosi sul letto al altezza delle gambe.
Sascha rimase zitto,si avvicinò a Stefano e l'ho abbracciò.
Il moro a quel gesto,si commosse ed iniziò a piangere.
-scusami! Mi dispiace...mi dispiace così tanto!-disse tremante a causa del pianto.
-no...Stefanino è colpa mia!-disse dolce stringendo l'abbraccio.
-mi dispiace averti portato a questo punto! Di averti quasi ucciso!-disse continuando a piangere.
-dai è colpa mia...non tua,sono stato io ad allontanati da me! Sono state tutte mie decisioni,a quando pare sbagliare.-
Stefano stringe i pugni e si gettò sulle labbra di Sascha,unendole come un puzzle!
Entrambi finirono sdraiati sul letto a baciarsi. Entrambi stregati l'uno dall'altro.
Dopo qualche minuto si staccarono per prendere fiato.
-ti amo così tanto!-affermo Stefano ad un soffio dalle labbra del corvino.
Quest'ultimo sorrise per poi abbracciarlo,quasi in lacrime.
-anche tu mi sei mancato!-
Siamo come due gocce sopra un vetro,molto distanti e destinate a sfracellarci alla fine del vetro.
Ma qualcosa scombussolò la vita di queste gocce,ad un tratto,continuando a scendere,iniziarono ad avvicinarsi fino a toccarsi e diventare una goccia sola.
Ma nessun amore è perfetto,così una delle due gocce iniziò a scendere con passo spedito,e l'altra iniziò a seguirla molto lentamente...
Ad un tratto,la prima goccia si fermò,capendo di aver sbagliato,pochi centimetri prima della fine del vetro. La seconda goccia piano l'ha raggiunse,e ritornarono insieme...fino alla fine della loro vita,ovvero il vetro.
~Cit. Chiara Aquilino




15 anni dopo...
-Mi chiamo,
Luca Burci/Lepri ed ho 17 anni.
I miei due padri sono davvero molto importanti per me! Si ho due padri! E ne vado molto fiero!
Stefano è il piccolo ed è un grande musicista in un anfiteatro,suona il pianoforte. Invece Sascha ha un ristorante,che divenne molto famoso anche grazie anche alle esibizioni del mio secondo padre.
Quasi ogni giorno vado a mangiare al suo ristorante,ha davvero di tutto la dentro! Dal gelato alla pizza e alla pasta...
Invece Stefano è davvero bravo,un sacco di persone si mettono a piangere durante le sue esibizioni,è questo mi rende molto orgoglioso.
Mi hanno adottato quando avevo 2 anni,ero totalmente diverso da loro! Però con gli anni ho iniziato sempre di più ad assomigliargli,a parte gli occhi. Rimarranno per sempre verdi.
Emh....questo era la mia presentazione...- sospirai ed andai a sedermi al mio nuovo posto,in nuova scuola,in una nuova classe.
Non so se ero vestito bene quel giorno,ma credo di essere stato decente.
Avevo una maglietta verde con degli schizzi di vernice nera,dei jeans a tre quarti del medesimo colore,ovvero nero, e delle scarpe bianche con dei dettagli rossi...
Avevo i capelli abbastanza disordinati,leggermente rasati ai lati della testa e con un bel ciuffo castano,con delle punte scure,quasi nere,sopra.
Non porto gli occhiali,ma qualche volta per leggere o stare al computer li metto.
Poi ho anche la pelle molto chiara,simile a quella di Sascha...quindi gli occhiali neri e i colori scuri o intensi addosso mi stanno molto bene.
Appena mi sedei al mio posto,il ragazzo accanto a me si presentò subito.
-Piacere Jacopo!-disse porgendomi una mano con uno splendido sorriso...un sorriso che mi incantò e mi fece venire la pelle d'oca.

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