Capito 2

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E tra loro vedo..... il professore di filosofia che ci guarda male. Il professor Pútana è il professore che io adoro, è simpatico, dice sempre quello che pensa e un sacco di parolacce, anche se molto spesso si paragona a Dio, ha un modo di spiegare le cose che quando parla lui nemmeno le mosche si azzardano a volere da quanto sono prese dalla sua lezione.
"Salve professore" diciamo imbarazzate io ed Arianna "Mettetevi a sedere che è meglio" noi obbediamo come dei soldati e tutta la classe ci segue. "Buongiorno ragazzi" dice entrando in classe e chiudendo la porta mentre noi ci accomodiamo ai nostri posto. "Oggi voglio spiegare l'atteggiamento mi-to-lo-gico" dice scandendo bene l ultima parola mentre scrive alla lavagna l'argomento. "Ho portato un libricino di miti e vorrei leggerne qualcuno con voi" estrae il libro dalla sua cartella di pelle e cerca la pagina del mito "oh eccolo, allora il mito dell'acqua e delle uova di tartaruga..." Incomincia a leggere e noi tutti prendiamo appunti sulle sue osservazioni riguardo a questo mito, sono così concentrata che non noto il fatto che qualcuno è appena entrato il classe, ma me ne rendo conto quando viene pronunciato il mio nome e tutti si girano verso di me "cosa?" Domando scombussolata "Irene sono venuti a prenderti, puoi andare a casa anche se è passata solo quasi un'ora"
"Né è sicuro?!" Ma vedendo la sua faccia sei mi dò già la risposta "okay" dico mentre faccio lo zaino "tutto a posto?" Mi chiedono contemporaneamente Arianna e Chiara preoccupate "No, ho una brutta sensazione" dico io come se fossi in trans mentre mi alzo con lo zaino in spalla "arrivederci, ciao" saluto tutti ed esco dalla classe. Arrivata davanti alla segreteria vedo ciò che mi aspettavo di meno, quelle luci. Di colpo mi blocco a causa della vista appannata e del senso di vertigine, poi non riesco più a respirare. La bidella mi vede subito e corre in mio aiuto ma è troppo lontana ed io cado all'indietro prima che lei faccia un passo, aspetto di sentire il pavimento freddo sotto il mio corpo e il colpo alla testa ma qualcosa o meglio dire qualcuno mi prende giusto in tempo. Non lo vedo subito perché ho gli occhi chiusi da quando mi sono sentita andare in dietro ed aspetto qualche secondo prima di aprirli , vedo quei due occhi che mi fissano, occhi verdi, di quel verde scuro intenso che ti rapisce. Gli occhi del ragazzo più popolare della mia scuola, gli occhi di Federico Corti (foto nella copertina), il ragazzo che si fa ogni ragazza in bagno e che poi le umilia davanti a tutta la scuola, il ragazzo moro che non rispetta le regole ma è amato da tutti i professori solo perché ha la media più alta di tutta Firenze e perché il padre è un super iper miliardario che da soldi alla scuola per ogni minima cosa.
"Tutto bene?" mi chiede "si" rispondo con aria trasognante continuando a fissarlo fino a quando mi accorgo che sono ancora tra le sue braccia mezza sdraiata. Mi alzo di scatto ma quando sono in piedi mi sento cadere ma lui è lì a sorreggermi e mi aiuta a sedermi per terra mentre la bidella e due agenti della polizia ci raggiungono. "Signorina tutto bene?" " Signorina come si sente?" Mi domando contemporaneamente i due agenti.
Cosa è successo? Questa domanda mi riecheggia nella mente come un eco instancabile. "Si si, sto bene" dico con il fiatone come se mi fossi appena svegliata da un incubo.
"C'è l ha fa a mettersi in piedi?" Mi domanda uno dei due agenti dopo qualche minuto "Si?" rispondo incerta mettendomi in piedi con l'aiuto di Federico. "Deve venire con noi in centrale, mi dispiace" dice sempre il solito agente con aria triste "I suoi genitori, sono..." E da lì non riesco a sentire più nulla rimango lì in mezzo al cortile in piedi, immobile, incapace di dire e fare qualsiasi cosa.

Hei gente🐧
Che ne pensate di questo capitolo? Anche questo è corto lo so ma spero che vi piaccia
XOXO vogliounpanda

La mia vita è un disastro perfetto~√Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora