Capitolo •1•

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È il primo giorno di scuola. Ho impostato 6 sveglie per essere sicura di non svegliarmi in ritardo. Mi alzo al sesto trillo del telefono, come immaginavo.
Per quanto io mi sforzi di svegliarmi in orario finisco sempre per spegnere la sveglia e tornare a dormire.
Come al solito non riesco a decidermi su cosa devo indossare.
Una volta fatta la mia scelta vado in bagno per truccarmi. Cerco di scegliere un trucco abbastanza leggero per non dare una brutta impressione di me il primo giorno di liceo.
Scendo le scale, saluto mia madre prima di uscire di casa.
Appena arrivo alla fermata dell'autobus lo vedo arrivare. Fortunatamente riesco a non perderlo.
Appena salgo mi rendo conto che a causa dell'agitazione mi sono dimenticata di fare colazione.
Mi siedo nel primo posto che trovo vicino al finestrino.
Vicino a me si siede una signora ma ci faccio caso solamente quando è ora di scendere perché durante il viaggio sono
troppo agitata e persa nei miei pensieri.
Arrivo davanti alla mia nuova scuola e la prima cosa a cui faccio caso è un bar che si trova poco distante dall'edificio.
Essendomi scordata di fare colazione ed essendo molto affamata decido di fermarmi a mangiare qualcosa prima dell'inizio delle lezioni. Entro, mi siedo al bancone e ordino un cappuccino.
Ad un tratto vicino a me si siede un ragazzo basso, capelli mori, occhi azzurri, con gli occhiali, che ha l'aria di essere uno di quei ragazzi modello, timidi e indecisi. Lo scruto da capo a piedi prima di pronunciare qualsiasi cosa.
"Hey": dico io
"Ciao": risponde
"Il mio nome è Cristal, piacere di conoscerti...?" : lo guardo aspettando che aggiunga qualcosa
"Logan, il mio nome è Logan"
"Piacere Logan, anche per te è il primo anno in questa scuola?"
Annuisce senza dire nulla.
Come immaginavo, è davvero molto timido e impacciato, ma credo che faremo amicizia.
"In quale classe sei?" : gli chiedo 
"Prima E" : risponde
"Wow! Siamo nella stessa classe! Però adesso ci conviene andare o arriveremo tardi"
Sorride e annuisce e insieme ci avviamo verso la scuola.
Mentre camminiamo si avvicinano a noi due ragazzi molto alti e uno dei due prende per il colletto della camicia Logan.
"Hey Logan, quanti soldi abbiamo dietro oggi?" dice il ragazzo
Logan cerca di liberarsi inutilmente ma non dice una parola.
"Lascialo subito!" : grido io
"Ma sentila, e tu chi saresti? Smettila di infastidirmi stupida ragazzina sennò fai la sua stessa fine" : dice lui
Rimango immobile. Piena di rabbia, ferita da quelle parole che rimbombano nella mia testa senza sosta.
Lui si accorge del mio malessere
"Scusa...io..." :dice lui
"Tu cosa? Tu cosa?! Solo dopo avermi dato della stupida ragazzina ti rendi conto di quello che hai detto. Non voglio sentire altro." : dico io
Lui senza aggiungere altro lascia Logan e gli sistema la camicia, poi si volta verso il suo amico.
"Andiamo, facciamo tardi" : gli dice
Li vedo allontanare e poi mi giro verso Logan
"Tu lo conosci?" : gli chiedo
"Si, eravamo nella stessa classe anche l'anno scorso e quest'anno me lo ritrovo nella stessa scuola, spero almeno che non sia nella mia stessa classe" : mi dice
"Lo spero anche io, già non lo sopporto" :gli dico
Mi guarda ridendo e io faccio lo stesso
"È tardissimo! Dobbiamo entrare" : mi dice
Entriamo e cerchiamo la nostra aula.
È davvero molto spaziosa e alle pareti sono appese molte cartine geografiche e poster che riguardano la scienza.
Ci sediamo nei primi due banchi e iniziamo a chiacchierare aspettando l'arrivo del professore.
Penso proprio che la sfortuna perseguiti me e Logan.
Dalla porta vedo entrare i ragazzi con cui avevamo avuto quello spiacevole incontro pochi minuti prima. Si siedono in fondo all'aula e iniziano a gridare e scherzare tra di loro.
Dalla faccia di Logan intuisco che vorrebbe trovarsi in un'altra aula o addirittura in un'altra scuola.
Cerco di non fare caso a loro e nel frattempo il professore entra in classe.
Dopo essersi presentato decide di interrogare sugli ultimi argomenti che avevamo trattato l'anno precedente.
Scorre il dito sul registro e ad un tratto si ferma.
"Williams? David Williams?": dice
Il ragazzo che aveva infastidito Logan fuori da scuola si alza e si dirige verso la cattedra.
Ecco come si chiama, David.
Il professore gli fa alcune domande di storia a cui lui non sa rispondere e lo rimanda a posto senza voto avvertendolo del fatto che la scuola va presa con serietà e che la prossima volta sarà più severo.
David sembra indifferente a questo avvertimento.
Alla fine delle lezioni esco dall'aula insieme a Logan, lo saluto con un semplice abbraccio e mi dirigo verso la fermata degli autobus.
Ad un tratto sento qualcuno che mi prende per un braccio, mi volto e vedo David.
Prima che lui possa dire qualcosa lo attacco.
"Ah, cosa vuoi ancora? Sei venuto per ripetermi che sono una stupida ragazzina?" : gli dico
Lui rimane in silenzio per un attimo e poi aggiunge: "No, mi dispiace per quello che ho detto, non lo penso, perdonami"
"Scuse accettate ma devi smetterla di dare fastidio al povero Logan, non ti ha mai fatto nulla" : gli dico
Lui mi guarda intensamente.
"Lo so. Cercherò di non dargli più fastidio. Amici?"
Mi porge la mano come segno di pace ma io non faccio altrettanto.
"Okay": dico, mi volto e vado verso la fermata del pullman.
Durante il viaggio penso intensamente alle parole di David ma scaccio quel pensiero concentrandomi su altre cose.
Appena arrivo a casa mi stendo sul letto e cerco di immaginare il giorno successivo un po' meno caotico.

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