Quando finalmente arrivò a casa di lui, si rese veramente conto dell'umidità che appesantiva l'aria. Per lei tutto l'anno passato era stato solo un appesantimento alla ricerca di qualcuno che le volesse bene. Le sue certezze erano crollate anche a scuola, si era resa conto definitivamente che i professori la giudicavano come trasparente. Era l'ultima ruota del carro insieme ai suoi compagni. "Prima il prestigio dell'istituto e dopo tu poveretta che sei anoressica." Una sua amica aveva dovuto abbandonare per questo motivo, così aveva capito che non poteva cercare lì adulti che la guardassero o che la volessero. Aveva sentito un'intervista a Liliana Segre, ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, nella quale lei raccontava che l'indifferenza verso la sua situazione era stato ciò che più l'aveva ferita. Sperava fino in fondo che un giorno arrivasse nella sua scuola un professore tipo un Alessandro d'Avenia, uno di quelli che mettono la persona prima del voto preso in interrogazione. Quel momento non era ancora arrivato e inutile illudersi che sarebbe mai arrivato, pensava. Ma si sa, la speranza è l'ultima a morire.
"Sempre in ritardo! Questa volta però battiamo ogni record. Mezz'ora!! Appena arriva la strangolo." Era tanto che non si vedevano lui e la sua Holly. Gli mancavano le sue mani sottili, il suo corpicino minuto che sprigionava un'energia da giocatore di rugby. Era la classica piccoletta che si fa valere. La scuola la teneva molto impegnata, ma nonostante questo si dava da fare per tutti. L'aveva colpito subito con la sua parlantina incessante; si infervorava su temi di politica, cosa non molto comune alla loro età. E poi che occhi! Per fortuna il citofono suonò quando questi pensieri romantici stavano iniziando a trasformarsi in sciocchezze sdolcinate poco virili. Le aprì e quando se la vide arrivare sul pianerottolo, batté due volte le mani "Complimenti, ci siamo superate." "Gli autografi solo fino alle 7 che poi ho aperitivo con il papi" replicò lei vedendo che non era arrabbiato. "Amore ti sei scelto una ritardataria cronica, dovevi pensarci prima." e si buttò tra le sue braccia, si diedero un lungo bacio e poi si guardarono. "Scusami" disse lei sorridendo. "Delle scuse da parte tua sono un avvenimento! Potresti ripeterlo così lo registro in caso ce ne fosse bisogno?" "Piantala e non ti ci abituare." I due scoppiarono a ridere: "L'importante è che tu ora sia qui."

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Holly and I
RomanceSe l'amore non avesse età? Se ci travolgesse quando meno siamo pronti e ce lo lasciassimo sfuggire? Ci consoliamo ripetendoci che quello che è finito, doveva andare così. Ci siamo inventati la storia del destino forse proprio per non guardare a ciò...