Dopo essersi salutati calorosamente, entrarono quasi volando in casa. Non parlarono a lungo, si lanciavano sguardi che già esprimevano quello che entrambi stavano felicemente provando. La condusse in cucina, dove stava finendo di preparare le lasagne. Anche questo di lui la affascinava e la metteva a proprio agio; non era fatta per cucinare, a volte si scordava perfino di mangiare e se ne accorgeva solo verso l'ora di cena, quando le prendeva un certo appetito. Dal canto suo, lui si rilassava e gli piaceva mostrarsi diverso da molti individui ambigui della loro età. Era comune che gli uomini si sentissero intimiditi da una ragazza che pensava a leggere, studiare, costruirsi un futuro che le piacesse, al posto che aspettare che la vita la travolgesse. Lei era così, si era terrorizzata quando si era accorta di provare qualcosa per lui, anche se in seguito aveva constatato che lui amava quel suo lato insolito. A quel punto si era lasciata andare e pregava di non essersi sbagliata. "Com'è andata la mattinata?" Chiese, infornando la teglia. "Bene, il solito. Tre ore di crucco. L'unica cosa interessante è stato l'intervallino. Mi sono intrufolata in una sala al pianterreno del palazzo dove c'è l'istituto." "Tu sei pazza, prima o poi ti beccheranno e finirai nei casini." "Invece di fare mio padre, ascolta. Stavano organizzando un matrimonio o chissà che, comunque qualcosa di estremamente elegante. C'erano fiori ovunque, gigli, orchidee, rose bianche, rosse e gialle. Dal soffitto pendeva un enorme lampadario in cristallo e la porta finestra era coperta da una sottile tenda bianca. Con il vento si spostava e sono riuscita ad intravedere un giardino ben curato con una fontana classica nel mezzo. E poi..." "È un modo gentile e carino di chiedermi di sposarti lì?" Lei si rabbuiò, l'entusiasmo sparì di colpo dai suoi occhi: "Non mi voglio sposare, mettiamolo in chiaro. Poi devo fare la quinta superiore, ti pare che mi metto già a pensare al mio matrimonio che non ci sarà? Non sono una di quelle, lo sai. Non appartengo a nessuno." Lui scoppiò a ridere, divertito dalla reazione esagerata che aveva avuto per la sua misera battuta: "Mai oserei solo pensare di sposarti, mia cara." "Non c'è niente da ridere, cretino. Non sono come mia sorella che passa tre ore nel reparto neonati quando andiamo a fare shopping." "Ecco forse quello è esagerato dall'altra parte. Ma una normale in famiglia c'è? No perché magari potrei chiederle di uscire..." Ora si mise lei a ridere: "So che mia nonna al momento è libera, potresti tentare." Scoppiarono in una grassa risata fino a che gli fece male la pancia. All'improvviso lui le accarezzò una guancia spostandole i capelli dal collo: "E se poi ti convincessi Holly?" "Ti avverto che sono testarda, su questo e su molte altre cose." "E io sono ambizioso. Tanto vale fare un tentativo, ho tempo." "Con me chissà, ma le lasagne in forno credo abbiano esaurito il loro tempo." "Cazzo! Vedi che mi fai, mi distrai! Riesci a bruciare anche il cibo che non stai preparando!" Disse, precipitandosi a prendere la teglia. La guardò con desolazione. "Pizza?"
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Holly and I
RomanceSe l'amore non avesse età? Se ci travolgesse quando meno siamo pronti e ce lo lasciassimo sfuggire? Ci consoliamo ripetendoci che quello che è finito, doveva andare così. Ci siamo inventati la storia del destino forse proprio per non guardare a ciò...