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Quando mia mamma faceva cosí non riuscivo proprio a sopportarla!

[45 minuti dopo]

Ok, era ora di andare in aereoporto.

Erano le 14:30 e ora che arrivavo, mettevano le valige nell'aereo e partivano ci sarebbero voluti altri 45 minuti.

Ero pronta.

Salutai mia mamma, la abbracciai e mi diressi in aereoporto.

Io: "Un biglietto per Manhattan, grazie"
Bigliettaio: "Può darmi la sua carta d'identità, signorina?"
Io: "Si certo. Ecco, tenga."
Bigliettaio: "Grazie. Vado a fare la fotocopia, arrivo subito."

Intanto che aspettavo controllai se c'era qualche messaggio.

Si, era da parte di Sarah.

Sarah
Ciao Camy...
Prima di partire puoi venire da me un momento? Ti devo dare una cosa che prima mi sono scordata di darti...

Ormai stavo prendendo il biglietto, non avrei fatto in tempo.

Dispiaciuta le scrivo...

Io
Ciao Sarah. Scusami ma io ormai ho fatto il biglietto per Manhattan...
Se venissi da te perderei il volo...
Mi dispiace.

Sarah mi rispose subito.

Sarah
Ah no ok...
Va beh dai. Comunque ti volevo dare...

Non riuscissi a finire di leggere, perchè il bigliettaio mi disse...

Bigliettaio: "Ecco a lei la sua carta. Il biglietto costa 394$ e il volo dura 6h e 35 min."
Io: "Ok, grazie."

Tirai fuori la carta di credito e pagai.

Mi sedetti in aereo.

Poco dopo l'aereo iniziò a muoversi finché prese il volo.

Di fianco a me c'era seduto un bambino. Si poteva descrivere in tre aggettivi: fastidioso, arrogante e permaloso.

Finalmente l'aereo atterrò e ad aspettarmi c'era mio papà, naturalmente con Monica.

Scesi dall'aereo e gli andati incontro.

Lo abbracciai fortissimo, dato che erano 2 anni che non lo vedevo.

Io: "Papiii"
Papà: "Tesoro. Come stai?"
Io: "Bene papi, e tu?"
Papà: "Bene, bene."
Monica: "E me non mi saluti?"
Io: "Ah si. Ciao."
Monica: "sempre piena di entusiasmo eh"

Le lanciai un'occhiata.

Non lo sopportavo.

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