il mio nome lo conoscono tutti.
O forse quasi. ma alla fine posso ritenermi abbastanza conosciuta tra la gente. Mi chiamo Angel. Oh wow, sei un angelo per caso? No. Non lo sono. Per fortuna o per sfortuna, non ho le ali attaccate ai lati della spina dorsale, né fluttuo nel cielo con le chiappe a mezz'aria.Io di solito sto con il mio gruppo di amici. Non posso ritenerlo speciale, unico o altro. Perché penso che tutti abbiamo quell'amico che si fuma 30 sigarette al giorno come minimo, Jacob. Quell'amica che si dispera immediatamente se finisce i soldi nella carta di credito, Susanne. Quell'amico che indossa sempre la stessa felpa da 5 mesi, Benjamin. E quell'amico che ha il corpo mezzo tatuato, Oliver.
I miei amici sono molto particolari però, c'é da dire che sono matti, ma matti é per dire. Sono dei veri psicopatici. Da manicomio tra poco. Però non smetterò mai di volergli del bene.
L'altro giorno Susanne mi ha proposto di andare con lei in centro. Ho rifiutato in modo molto deciso. Il motivo? É pieno di ragazzi e ragazze snob, che si fumano le Marlboro ogni santo giorno e per questo si credono chissà quali celebrità Hollywoodiane.
Detesto camminare tra loro, mi da molta insicurezza e mi sento diversa. Dovrebbe essere positivo, ma no, vi sbagliate. Non lo é affatto.
Oliver non si fa vivo da una settimana per via del lavoro. Da poco lavora in un negozio di strumenti musicali. Ogni martedì vengo a trovarlo. Oliver é un mio grande amico, probabilmente se non l'avessi conosciuto 5 anni fa sarei sotto un ponte. Il motivo é davvero semplice, appena ho conosciuto lui, ho conosciuto Jacob, Susanne e Benjamin. Noi 5 abitiamo in un appartamento malconcio con le pareti di un color acquamarina sbiadito da tempo, ma ci troviamo molto bene. Oliver ed io ci siamo aiutati a vicenda per raccimolare qualche soldo per mantenere sia l'appartamento che per comprare il mangiare. E alla fine ce l'abbiamo fatta. La scuola ce la paga lo zio di Susanne, che abita in America.
Io e Oliver spesso saltiamo scuola per correre al primo Burger King che ci capita nei pressi di Sheffield. Avvolte giriamo per i vari e svariati negozi, oppure semplicemente ci sediamo sui muretti in giro per strada e ci fumiamo delle sigarette. Insieme.
Il nostro é un rapporto abbastanza strano. La notte avvolte Oliver scompare nel nulla, altre volte me lo ritrovo seduto sul mio letto ad accendersi una sigaretta e sorridermi. Altre volte invece, mentre preparo la solita colazione, sento i suoi passi dietro di me, e cinque secondi dopo me lo ritrovo dietro le spalle. É un ragazzo davvero strano. Ma nonostante questo gli voglio bene.Jacob oggi non é sceso. Ho provato a bussare alla sua porta ma non rispondeva. Si era chiuso a chiave. Ho chiamato Susanne. É corsa da me in due secondi e ha bussato. “ hey J, apri. Che ti succede ancora? ”
Jacob sbuffa. “ nulla ragazze, nulla. ”
“ non ti credo ” rispondo.
Sentiamo J avvicinarsi alla porta e girare la chiave, tiene socchiusa la porta sbucando.
“ JACOOOB É DA STAMATTINA CHE NON TI FAI VIVO! ”
Esce dalla stanza e ce lo ritroviamo davanti con un occhio nero.
“ j-jac.. ”
Non capivamo nulla in quell'istante. Perché Jacob non ci ha avvertiti subito? E sopratutto, chi é stato a tirargli un pugno nell'occhio?
“ ragazze, tranquille.. ” sospira Jacob in modo distaccato.
“ no, noi facciamo tutto ma non stiamo tranquille. Chi é stato J? A noi puoi dire tutto. ”
–
Continuo senza requisiti, basta che mi dite se vi piace la storia, io continuo💗
STAI LEGGENDO
Heartbeat
Teen Fictionuna storia puo' cominciare con tutto. forse si tende a cominciare da qualcosa di felice per poi concludere tutto con qualcosa di infelice. e non continuarla più. io vorrei che le storie abbiano qualcosa al loro interno, devono segnarti dentro per se...