Sono passati tre mesi dal mio primo omicidio. Ormai... ormai ho perso completamente il conto di quanta gente io abbia fatto fuori. Prima i miei "servigi" erano riservati solo ai ricconi. Ora ammazzo semplicemente il primo che mi capita a tiro quando ne ho voglia. L'importante è farne secchi più che posso di questi fottuti umani. Sono ricercato in venti Stati diversi qui negli USA e nel resto del mondo hanno tutti paura che io approdi alle loro coste. E il bello è che non hanno la più pallida idea di come io sia. Mi materializzo quando devo far cagare la gente addosso per ammazzarla e poi sparisco da bravo fantasmino, come se non fosse mai successo niente.
Potrete pensare che io sia semplicemente un pazzo schizzato o un delinquente da prendere a bastonate a giornate sante. Ma voi non avete visto quello che ho visto io.
Poveri che muoiono di fame. Ricchi che muoiono dei loro stravizi. Ricchi che aiutando i poveri e finiscono ammazzati dagli altri ricchi.
E vi assicuro che esistono questi poveri sfigati. Io ne sono un esempio eclatante.
Ora però mi sono rotto i coglioni di andare avanti a omicidi. È l'ora di far ballare un po' il sistema. E so già da dove cominciare...***
John Lik è un ragazzo di 27 anni che lavora alla mia agenzia, la Jack's Agency come portinaio. È un bravo ragazzo, non farebbe male ad una mosca, ma mi ha sempre dimostrato fiducia. Per questo ora mi aiuterà col mio piano.
Mi avvicino alla torre con indosso un cappotto nero che mi copre il collo e mi arriva fino alle caviglie, mentre per coprire il volto e la testa utilizzo un cappello rosso di quelli che si vedono nei film western e un borsone dal contenuto speciale. Il cappotto e il cappello fanno molto sexy devo dire.
È incredibile come non sia cambiato niente qua nonostante il fondatore/proprietario e la sua famiglia siano stati ammazzati da soli tre mesi. Il buon John è sempre lì al suo posto, in piedi di fronte alla porta a vetri che si apre su una lunga fila di ascensori. Quando vede la mia figura che si avvicina mi viene incontro alzando la mano davanti a sè in segno di stop. Io alzo la mia mano e tocco la sua.
Non è la prima volta che mi impossesso di una persona, però fa sempre uno strano effetto. Soprattutto l'improvviso cambio di prospettiva... mi scombussola sempre un po' all'inizio. Mi dirigo (anzi, ci dirigiamo) alla fila di ascensori dietro la porta a vetri. Vado a quello più a sinistra, quello che porta al seminterrato. Entrano altre due persone con me, due impiegati che non ho mai visto prima... controllo quale tasto premono, e gioisco per loro che scenderanno prima di me, altrimenti avrei dovuto farli fuori. Non che cambi molto.
Arrivo finalmente nel seminterrato. Mi libero del corpo ormai inutile di John e butto a terra il borsone. Lo apro e prendo un paio di sacchetti che deposito a due a due accanto alle colonne portanti. Attacco i vari collegamenti elettrici.
Sento il suono del cane di una pistola che viene armato. Merda merda merda. Si è già svegliato. Non poteva restare svenuto ancora un paio di secondi? Almeno si finiva tutto subito.
"Non ti lascerò distruggere il sogno del Signor Smith, cane!"
Però, lo sbarbatino per quel che vuole sa anche tirare fuori le palle. Buon per lui.
Sollevo lentamente il cappello dalla testa utilizzando la mano libera dal detonatore. Mi volto lentamente verso di lui...
"Cosa... No, impossibile... lei era... lei era morto signore....."
Che cucciolo, sta piangendo!! Non riesco a trattenere una risata che rimbomba per tutto il vasto seminterrato.
"Che cazzo hai da ridere eh, bastardo? Non solo vuoi distruggere ciò che ha creato, il suo sogno, ma per farlo ti travesti anche da lui, figlio di puttana!"
E spara. Una, due, tre volte, fino a vuotare il caricatore. Fantasma al piombo, una nuova ricetta. Più mi colpisce e più mi viene da ridere. Mi bruciano i polmoni da quanto rido (o almeno, quello che dovrebbero essere i polmoni... che saranno, i fantapolmoni?).
"Povero, povero Johnny caro, cucciolino, sono proprio io invece"
"Non è vero, l'ho visto nella tomba! Il Signor Smith è morto!"
Non potete neanche lontanamente immaginare la soddisfazione, la goduria che si provi a vedere la faccia di qualcuno che non capisce un tubo di quello che gli sta succedendo davanti agli occhi. O forse, che non vuole semplicemente capire.
"Ad essere sinceri, neanch'io so se sono vivo o morto... Spero ti piacciano i fuochi d'artificio"***
I tre grandi, gli uomini più ricchi del mondo che un tempo accoglievano tra le loro fila un quarto membro, che poi si è rivelato un traditore, erano riuniti in un salotto a bere con delle prostitute all'opera, la televisione accesa. È l'ora delle notizie più importanti, sembra sia saltata in aria una grande torre di un'agenzia. Sembra sia proprio quella di quel traditore.
Quando vedono la ripresa aerea uno di loro sputa il drink che aveva appena bevuto.
Le macerie in fiamme sono disposte a disegnare una scritta. In mezzo a quelle macerie c'è una figura. Sembra impossibile, ma sono tutti e tre molto sicuri su chi sia quel tizio. Con le macerie è stato scritto un semplice, chiaro messaggio:
"SHOW TIME"•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
SPAZIO AUTORE
E così siamo arrivati al terzo capitolo, ora le cose cominciano a movimentarsi un po' di più, entreranno in scena nuovi personaggi stabilmente e i "cattivi" cominceranno a fare le loro mosse... spero continuerete a leggere, se ci sono dei consigli o qualunque cosa vi venga in mente che mi vogliate chiedere vi prego di commentare nei capitoli oppure di scrivermi o un messaggio o nella bacheca, grazie mille a tutti ancora, e al prossimo capitolo!