DAPHNE
oggi torna Alex insieme a Manuel per prendere parte al mio diciottesimo,dopo una giornata stancante a scuola decido di accompagnare mio padre a prenderli all'aereoporto.
sono sdraiata sul letto ad ascoltare la musica quando mio padre mi chiama, così mi preparo per andare a prenderli assieme a lui, indosso dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una maglia bianca lunga e il mio giacchetto di jeans azzurro, raccolgo i capelli e metto un filo di trucco.
arriviamo all'aereoporto alle 23:35 e il loro aereo sarebbe atterrato a breve, così decido di andare a fumarmi una sigaretta, ma credo forse di essermi trattenuta un po' troppo, perchè appunto vedo sbucare mio fratello dalla porta che mi assale e mi abbraccia stretta, ed io felice ricambio l'abbraccio, poi faccio capolino dalle sue spalle e noto Manuel, gli sorrido e vado per presentarmi, pensando che si fosse dimenticato di me, infondo ci siamo visti mezza volta mesi e mesi prima.
lui mi si avvicina, mi tende la mano ma invece di stringermela mi tira verso di lui e mi da un bacio in guancia.
"mi ricordo di te, Daphne, una con un nome così particolare non si dimentica in fretta." e mi sorride di nuovo.
adoro il suo sorriso, e la fossetta che spunta proprio vicino all'angolo sinistro delle labbra, è così carina, poi alzo lo sguardo e mi perdo di nuovo nei suoi occhi, sempre di quel colore indefinito ma talmente bello che quasi cado in trance.
"gia il mio è un nome non comune,com'è andato il viaggio?"
"molto bene, grazie!la tua giornata invece?"
iniziamo a parlare e automaticamente mio padre e mio fratello spariscono,esistiamo solo noi due, al punto che superiamo tranquillamente il parcheggio e la macchina finchè mio padre non interrompe la conversazione dicendoci di esserci appunto appena arrivati.
durante il viaggio loro parlano ed io sto zitta, metto le cuffie e mi metto a fissarlo, ad ogni parola le sue labbra si contraggono in smorfie diverse, ma restano comunque belle.
non mi rendo conto di essere arrivata a casa, e tantomeno di avere un sorriso ebete sulla faccia.
manuel si gira a parlarmi ed io tolgo la cuffia
"deve essere davvero bella quella playlist Daphne, stai sorridendo da tutto il viaggio, comunque siamo arrivati"
non rispondo e in silenzio scendo dalla macchina e sto per andare in casa di mia madre, quando mio fratello domanda a mio padre se avesse delle birre in casa sua, lui risponde di sì e Alex chiede a Manuel se gli andava di fare due chiacchiere e di bere una birra e lui accetta volentieri, poi si gira a guardarmi
"tu non vieni?"
"oh non credo che sia il caso, domani ho scuola" e gli sorrido
"dai piccola Daphne, fallo per me" mi prende per il braccio e mi fa il labbruccio, così accetto.
ci perdiamo in chiacchiere e birre, e si fanno le due di notte, così li abbandono e vado a letto.
"buonanotte papi, buonanotte Alex" abbraccio mio fratello e mio padre
"buonanotte Manuel" lo saluto con la mano, ma lui mi prende il braccio e mi tira verso di se "a me non mi abbracci?" inizio a ridere, gli stringo la mano e gli do di nuovo la buonanotte e poi scappo in casa di mia madre e vado a dormire.
non appena chiudo gli occhi i suoi occhi sono lì, chiari nella mente, che mi fissano, mi fanno compagnia, e mi mettono allegria.
penso di aver trovato un motivo per essere felice.
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Parte tutto dagli occhi.
RomanceDaphne 18 anni. Manuel 24. Si lasciavano per riprendersi sempre.