~Introduzione~

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Manhattan Sabato 29 Novembre, era una fredda e piovosa sera, nel dipartimento di polizia. Aiden era nella sua camera del dormitorio, disteso nel letto. I termosifoni accesi riscaldavano l'ambiente, il giovane dormiva sereno. Ma la sua serenità venne turbata da un misterioso sogno, questa volta non si trattava dei soliti incubi, nel quale riviveva il tragico incidente in cui gli portò via per sempre la sua amata,  era tutto diverso.

Era sera, e pioveva a dirotto vedeva una ragazza di spalle, che correva spaventata nel sottopassaggio della metrò. La ragazza, aveva i capelli neri,  non riusciva a scorgerla in viso.

Una sagoma alle spalle della giovane la inseguiva.
La ragazza inciampò, cadde sull’asfalto bagnato. Era uscita dal sottopassaggio. Riuscì a vederla in viso, aveva un viso soave e occhi castani.
La giovane gridò: «Aiuto, qualcuno mi aiuti» si rialzò e riprese a correre disperata. Un'auto frenò a poca distanza dalla giovane. Riuscì ad intravedere in viso l'inseguitore, un ragazzo dai capelli ramati, e occhi verdi. Lo sconosciuto afferrò la ragazza da dietro e le puntava un pugnale alla gola. La ragazza impaurita era sotto shock, udì  un suono, un colpo di pistola partì e ferì il malvivente ad una spalla disarmandolo.

La ragazza ormai libera, corse verso colui che l'aveva salvata dell'aggressore. Aiden vide se stesso che disse: «Stia calma. Julia, la proteggerò io. Venga con me.»

Il giovane continuò a sognare, questa volta il sogno mutò,
la ragazza era segregata in una stanza, legata mani e caviglie. La giovane piangeva spaventata e gridava:
«Aiden, aiutami ti prego. Ho paura.»

Il giovane si agitava nel sonno, il quale continuò a mutare. La ragazza era insieme a lui e si erano scambiati un casto bacio a Central Park, erano abbracciati. Ma quel dolce istante venne bruscamente interrotto da un suono, un colpo di pistola vagante. Aiden vide se stesso crollare tra le braccia della ragazza, che in lacrime urlava disperata il suo nome, mentre abbracciava il corpo ormai privo di vita del giovane.

Aiden si svegliò di soprassalto,  ansioso e col respiro trafelato, la fronte imperlata di sudore, si sfiorò i capelli castani, pensò “Caspita! Quel sogno era reale. Cosa significava? Chi era quella ragazza? Perché conoscevo il suo nome? Era segregata in una stanza, qualcuno la teneva prigioniera? Implorava il mio nome, sembra che tra me e quella bella ragazza sboccerà l'amore? Che strano sogno. Ci baciavamo? E poi.. Quel proiettile, venivo ferito e morivo tra le braccia della ragazza? È tutto così confuso, e se fosse un sogno premonitore? In effetti prevedo il futuro, e se ho ben capito il mio non sarà molto roseo”.

Era turbato e  confuso da quel sogno.
Scostò le lenzuola e, alzatosi dal letto, si accese una sigaretta, aspirando affacciato alla finestra.

Filtrava  il fumo all'aria aperta, udiva il verso di un gufo in volo. Osservò le stelle luccicanti e la luna piena nel cielo blu cobalto.

E con malinconia sussurrò: «Ellison, amore mio. Vorrei che fossi qui accanto a me. Invece..» osservò con malinconia la foto nel portafogli che lo ritraeva insieme a lei, erano una bella coppia, lei bionda, e occhi verdi, lui castano e occhi azzurri. Entrambi sorridevano felici.

Sorrise in modo amaro, ripensando al passato.
A quanto si  fossero amati.

Calde lacrime scesero dai suoi splendidi occhi, per poi asciugarle lentamente, soffriva ancora, per la perdita dell'amata. Erano trascorsi due anni dall’incidente in cui Ellison morì…

ᴅᴇsᴛɪɴɪ ɪɴᴄʀᴏᴄɪᴀᴛɪ  #completa✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora