Finalmente ero riuscito ad entrare nel mondo della musica metal, era una vita che aspettavo questo momento, pensavo che l'essere famosi potesse risolvere tutto, ma non può di certo risolvere un cuore spezzato.
Annabelle, la mia ragazza, la mia EX ragazza, ormai mi ha lasciato e non mi vuole più vedere, io la volevo sposare, ma lei, lei ormai non provava già più niente per me, questo non mi da pace.
Gli altri ragazzi della band mi sono vicini, Ash in primis, in fondo è il mio migliore amico e gli sono infinitamente grato.
Beh.. domani devo andare nel nostro appartamento a prendere le ultime cose, non ce la faccio a vederlo vuoto, sto proprio male, non ci posso credere.
Questa sera io e Ash andiamo al pub di Eddy a prenderci da bere, dice che mi aiuterà, lo spero, ma non ci credo troppo. Ormai è da quattro giorni che ci andiamo e non vedo risultati.
Devo essere pronto per le 20:00, lui mi aspetta davanti casa, come ogni sera. Direi che una camicia nera con maniche a tre quarti e degli skinny jeans possano andare bene. Questa sera non voglio mettere la solita felpa, cambio un po' stile.
Sono le 19:55, tra cinque minuti devo andare, non ho per niente voglia di stare in mezzo alla gente. Come d'altronde tutte queste ultime sere.
Le 20:00 Ash è arrivato, quel ragazzo spacca sempre il minuto, accidenti. Esco di casa ed entro in macchina.
"Hey Andy, vedrai, questa sera ti divertirai un casino, mi ringrazierai infinitamente, ne sono certo" mi dise Ash dandomi una pacca sulla spalla, io mi limito a fare un sorrisetto sforzato dicendo "ah.. speriamo".
Appena arrivati al pub tutte le tipe si sono fiondate sul mio amico. Lui è il classico playboy, quello che non sarò mai io insomma. Tutte queste ragazze bionde con seni prosperosi, troppo prosperosi, si fiondano su di lui e ne sembra molto divertito. Mi fa l'occhiolino per dirmi che devo lasciarmi andare.
Io sto sempre peggio, mi sono bevuto due birre di fila, la seconda me l'ha offerta Eddy perché mi vedeva più giù del solito. Quasi quasi esco e mi fumo una sigaretta, tanto per calmarmi gli animi. Esco e sento dei rumori provenienti da un vicolo, sembrava che stessero facendo a botte. Getto a terra la mia sigaretta ormai finita e quatto quatto mi avvicino. Vedo che stavano picchiando una ragazza. Quello non era un volto a me nuovo. Era il volto di una ragazza che ho visto nelle ultime sere. Una ragazza solitaria, l'ho vista parlare solo con il barista, non era mai accompagnata da nessuno. Mi capitava spesso di incantarmi ad osservarla per qualche minuto e appena lei alzava lo sguardo cercavo di cambiare direzione. Era davvero molto carina.
Non so cosa mi sia successo, ma non appena ho sentito la quest'ultima gridare con tutta la voce che aveva, mi sono catapultato su di lei per salvarla. Ho preso a pugni in faccia quei due ragazzi, erano distesi a terra sanguinanti. Ben gli sta. La ragazza sanguinava dal naso e dalla testa, la dovevo assolutamente riportare a casa. Ho avvisato Eddy di dire ad Ash che era accerchiato da tutte quelle ragazze, che sarei tornato a casa mia perché ho avuto un imprevisto. La ragazza non riusciva a parlare, si lamentava e basta. Arrivati in casa l'adagiai con tutta la delicatezza possibile sul mio letto, sperando che si riprendesse.
Forse sembro un maniaco, però quando si sveglierà spero tanto che non prenda male il mio gesto.
Sono le 8:30 di mattina sento un tonfo rimbombare in tutta la casa corsi immediatamente in camera mia, avevo dormito in divano quella notte, e trovai la ragazza sul pavimento. Mi guardava con due occhioni verdi e impauriti, mi avrà sicuramente preso per un maniaco, come immaginavo. Le spiegai l'accaduto, quello che le era accaduto la sera prima, mi sedetti ai piedi del letto e iniziai il mio racconto. Alla fine lei scoppiò in lacrime e si lanciò su di me. Mi limitai ad abbracciarla forte, io in fondo non avevo fatto nulla di che. Di certo non mi definisco un eroe.
La ragazza si asciugò le lacrime e mi disse: "Quel ragazzo.. quello più alto.. era il mio ragazzo e da quando lo ho mollato non fa altro che pedinarmi ovunque io vada con i suoi amici.."
Casa mia è piuttosto distante dal centro, sono in piena campagna, completamente isolato. "se vuoi puoi restare qui con me per un po'" le proposi.
Mi guardò con gli occhi piedi di lacrime dicendomi "oddio.. ma.. non voglio disturbarti.. cioè.. non ci conosciamo.."
"Hey.. se te l'ho chiesto, vuol dire che non mi da nessun fastidio averti a casa con me, tanto.. vivo da solo, ogni tanto mi vengono a trovare degli amici ma raramente, puoi stare quanto vuoi e.. si, non ci conosciamo ma potremmo fare i buoni coinquilini.. sempre se te la senti"
Abbassò lo sguardo e arrossendo mi disse "grazie ehm.. "
"Andrew, ma puoi chiamarmi anche Andy" le dissi portandomi la mano destra dietro la nuca.
"Okay, grazie Andy, io sono Elisabeth" porse la sua mano verso di me. La strinsi e ci sorridemmo.
Durante la stretta la ragazza mi guardava con una strana espressione "Ci siamo già visti noi due, vero?" Chiede d'un tratto.
"Ehm.. già, al pub direi" le dissi accennando un sorriso.
"Ahnnn si, sei quello che mi fissa sempre" Iniziò a ridere ed io la seguii.Ci alzammo dal letto e, intento a prepararle la colazione, scesi le scale per dirigermi in cucina, ma la sentii urlare che avrebbe preparato lei la colazione. Ammetto che non sono proprio questo gran cuoco, anzi, sono piuttosto impedito con i fornelli. Insistette fino a che non glielo concessi ed euforica iniziò a preparare dei pancacke, buonissimi devo dire.
"vedo che ti piacciono " mi disse sorridendo soddisfatta.
"oh, si, sono buonissimi, mai sentiti pancacke più buoni" le dissi portandomi un altro boccone alla bocca.
"senti, io oggi pomeriggio ho dei giri da fare, vuoi venire con me?" le dissi portandomi la mano destra dietro la nuca guardando in basso un po' imbarazzato.
"ehm.. si.. cioè.. se vuoi" mi disse arrossendo e giocando con quei mille braccialetti colorati che ha addosso.
"perfetto, allora preparati che andiamo"
"Ehm.. Andy.. io non ho vestiti, non ho proprio nulla con me.."
Caspita, è vero, come faccio ad essere così stupido?! "ho dei vestiti da donna se vuoi, te li posso dare"
Lei mi seguì nella ex stanza di Annabelle e le feci scegliere quelli che voleva. Prima mi chiese "ma.. di chi sono questi vestiti?" io guardando il basso le dissi "ehm.. erano di Annabelle, la mia.. la mia ex ragazza.. ogni tanto passava delle settimane da me, ma da quando ci siamo mollati non ha più parlato di voler riprenderseli"
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Save me from myself - Andy Biersack -
Romance"Andrew.." "Cosa vuoi ancora?" domandò con tono arrabbiato. "Voglio te!" Mi si avvicinò in modo molto cauto, troppo, lo volevo sentire addosso a me, in quel preciso istante. "Sono sempre stato qui" mi baciò tenendo la mia test...