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"Ci penso io." Le bisbigliò sicuro.
"Hey! – Gli erranti erano vicini ma non poté fare altro che urlare per farsi notare dal cecchino – Non siamo erranti! Guardateci! Siamo umani. Abbiamo bisogno di aiuto."
Aspettò qualche secondo nel silenzio poi, lentamente, con le mani verso il cielo, si alzò in piedi uscendo allo scoperto.
"Andrew cosa cazzo fai!?" Gli bisbigliò alterata Sophie.
"Fidati di me." Le disse lui quasi senza muovere le labbra.
"Per favore. Siamo innocui." Continuò lui mentre anche la sua compagna di viaggio si alzava in piedi.
In quel momento un altro tranquillante sfiorò il fianco di Andrew creando un taglio nei vestiti.
"Oh andiamo, che gente scortese ci tocca incontrare." Rise nuovamente prima di scattare e spingere Sophie nuovamente a terra.
"Ok, piano A fallito." Disse mentre era ancora sopra di lei.
"Che grande trovata, così ci sparano anche addosso. Non hai un piano B?"
"Ci sto pensando!"
Nel frattempo una raffica di colpi investì l'automobile facendo un considerevole rumore, non erano più tranquillanti, questa volta assomigliavano più a piccoli proiettili.
"Andrew dobbiamo andarcene. Non voglio rimanere bloccata qua dietro mentre gli erranti mi mangiano viva! " Disse Sophie isterica.
"Sta zitta un attimo. Non moriremo qui!" Le rispose lui duro ma con voce tremante.
Andrew non riusciva a pensare a nulla di plausibile devastato dalla stanchezza e dal nervosismo.
Gli zombie avevano sentito i rumori e avevano iniziato a correre in quella direzione, Andrew pensò di aprire la portiera e di nascondersi in macchina ma poi i non-morti avrebbero sicuramente rotto i vetri per prenderli. Sophie strinse involontariamente la mano del ragazzo, non sapeva che altro fare, se sarebbe dovuta morire in quel momento almeno non sarebbe stata sola. Gli zombie erano sempre di più, Andrew alzò la sua pistola verso quello più vicino assestandogli un colpo preciso in mezzo agli occhi, questo cadde a terra irrimediabilmente morto. Ripeté la stessa operazione con altri erranti ma erano troppi per riuscire ad abbatterli tutti. Abbassò la pistola e si mise in ginocchio, non potevano fermali: dovevano correre, avrebbe protetto Sophie con il suo corpo. Si portò alle spalle della ragazza spingendo il suo petto contro la schiena di lei.
Erano accovacciati e pronti per correre quando il tombino davanti a loro si mosse: "Veloci. – Un bisbiglio si levò dal pertugio – Veloci entrate!"
I due non se lo fecero ripetere due volte, Sophie praticamente fu spinta nelle fogne dal ragazzo che la raggiunse immediatamente. Poi il pesante coperchio di metallo si richiuse.
I due giovani si trovarono con l'acqua fino ai polpacci, umidi e maleodoranti per aver strisciato nell'angusto condotto,  ma vivi. Si guardarono a vicenda e si abbracciarono istintivamente, non potevano credere di essere usciti da quella situazione. Solo in quel momento notarono la esile e piccola figura davanti a loro:
"Ciao! Io sono Pach!" disse sorridendo e mostrando le gengive quasi completamente spogliate dai denti.


Pach doveva avere circa 13 anni, era basso per la sua età, o forse era Sophie ad essere troppo alta; in quel momento non avrebbe saputo dire quale delle due opzioni fosse quella corretta. La ragazza si mise una mano sopra al naso come a creare un filtro, quel luogo puzzava terribilmente, era umido e piano piano stava impregnava anche la loro pelle con il suo olezzo.
"Grazie Pach! – Gli disse Sophie con tono sollevato – Se non fosse stato per te..." Lasciò in sospeso la frase, non voleva rovinare quel momento con congetture inutili.
Andrew tirò un sospiro di sollievo, era enormemente grato a quel ragazzino per come era riuscito a risolvere la situazione; ripensò a quanto era stato ingenuo poco prima. Ma cosa avrebbe potuto fare? Minacciarli? Scappare direttamente? Non sapeva cosa rispondersi.
"Siete degli stupidi! Perché vi siete avvicinati così tanto al CSS?" Gli chiese Pach arrabbiato.
I due lo guardarono strabuzzando gli occhi.
"Non sapete cos'è?"
"No..." disse Andrew poco convinto.
"Siete nuovi. – assentì il ragazzino – Venite."
Pach iniziò a comminare velocemente lungo il condotto fognario, i due lo seguirono. Non potevano non andare con lui, li aveva salvati, avrebbe potuto tranquillamente lasciarli in mezzo alla strada a morire ma non lo aveva fatto. Glielo dovevano. L'acqua si abbassava mano a mano che procedevano, un brivido di freddo percorse la schiena di Sophie che si strinse nelle spalle. Andrew, dietro di lei, lo notò e le passò più volte una mano sulla schiena nel tentativo di riscaldarla ma sortendo scarsi risultati. Sophie sorrise davanti a quella premura.

Infected - Hope springs eternal [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora