HARMIONE•Amore segreto 1

Capitolo 1: Brutte Notizie

Una ragazza dai capelli spettinati si svegliò con il dolce profumo all'aroma di limone che di solito si sentiva appena varcata la porta dell'infermeria scolastica. Spaesata, aprì gli occhi caramellati e ne incontrò un paio color azzurro, che la scrutavano. -Hermione! Finalmente! Pensavamo non ti saresti più svegliata.- ancora stordita, la povera ragazza ascoltò le parole del suo migliore amico, mentre cercava di mettere a fuoco gli oggetti attorno al letto su cui dormiva. -Cos'è successo?- lentamente, si mise seduta sul lettino dell'infermeria e bevve in un sorso il bicchiere d'acqua che le aveva gentilmente porto Ron. -Vado a chiamare Madama Chips. Torno subito- esclamò senza rispondere alla domanda della ragazza. Poco dopo tornò con una donna sorridente. -Signorina Granger! Era ora che si svegliasse! Come sta? Disse tutta allegra. -B-b-bene grazie. Ho solo un pò di mal di testa. Da quanto tempo sono qui? - si massaggiò le tempie, cercando di ignorare il dolore acuto che sembrava voler offuscarle la mente. -Da una settimana! -Una settimana? Ho perso tutte le lezioni! Devo recuperare subito! Ron, Madama Chips, vi saluto. - con un salto scese dal lettino bianco e si diresse verso la porta, le gambe che cedevano per lo sforzo. -Non se ne parla neanche! Torni subito qua, signorina, lei ha bisogno di riposo.- il tono dell'infermiera era tra il severo e il divertito. Ron scoppiò in una fragorosa risata, che in poco tempo contagiò anche la ragazza. -Hermione! Sempre la solita eh? Non ti sei neanche svegliata che pensi subito a studiare. - la riprese, sorridendo. Con un linguaccia rivolta all'amico, tornò sul lettino dal quale era scesa poco prima. L'infermiera le ficcò in bocca un medicinale dal colore sgradevole. -Quindi, cos'è successo? Come mai sono qui?- domandò, cercando di non vomitare lo sciroppo. -Beh ecco, sei svenuta mentre stavi andando a lezione. -Ah... e come sono arrivata fin qui? -Con.. con le gambe?- tentò Ron, con quella che assomigliava ad una brutta parodia di un sorriso. -Miseriaccia Ron, sputa il rospo!-. -E va bene.- Ron sospirò.-Harry stava andando in classe, quando ti ha vista a terra, ti ha presa e ti ha portata qui. Poi è venuto ad avvisarci. L'acqua che la grifona stava bevendo, finì mischiata alla saliva di Hermione sul viso del povero Ron. - Cosa? Harry? Ma stiamo parlando della stessa persona? Harry Potter,occhiali tondi, occhi verde smeraldo,lo stesso Harry con il quale non ci sentiamo da qualche mese per colpa di quella litigata?- disse talmente veloce che temette di non venir capita dall'amico.Ron sospirò asiugandosi la faccia dall'acqua che la ragazza gli aveva sputato addosso. Probabilmente sapeva quale sarebbe stata la sua reazione, per questo non glielo aveva detto. -Sì, Hermione. Quel Harry Potter. -Ma, ma, ma che...perché l'ha fatto? In quel momento tornò Madama Chips. -La signorina Granger ha bisogno di riposare. Signor Weasley, se vuole seguirmi- disse rivolta a Ron. -Certo. Ciao Hermione, ci vediamo domani- aggiunse mentre, la abbracciava. Con un sorriso lo salutò e il ragazzo se ne andò. Madama Chips rimase nel suo ufficio e la ragazza si stese sul letto. Chiuse gli occhi, provando ricordare quello che era successo. Il dolore... il suo nome chiamato... qualcuno -ora sapeva che era Harry - che la afferrava... Hermione non riuscì a ricordare altro. C'era qualcosa che le sfuggiva. Ma cosa? Era quasi caduta tra le braccia di Harry, quando si alzò di colpo. Il braccio! A quel punto aprì di scatto gli occhi e si mise appoggiata con la schiena al freddo muro dell'infermeria. Non poteva essere. Non poteva, davvero. Doveva averlo immaginato. Forse era meglio controllare, giusto per essere sicuri di averlo immaginato. Tirò fuori il suo coraggio Grifondoro e, con un sospiro, sollevò la manica sinistra. Lì dove una volta c'era stata pelle bianca, ora si trovava un disegno: il Morsmorde. Il Marchio Nero.
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