Dear Tommy

217 19 0
                                    

"Non dire una parola", grugnii, quando vidi Thomas raggiungermi.

Ero uscito dal deposito delle armi, dopo essermi azzuffato con Minho. Era colpa di questa cacchio di Eruzione se mi infastidiva tutto. Chissà quanto tempo sarebbe passato prima che diventassi uno Spaccato vero e proprio.

Tommy rimase un piedi davanti a me, mentre io fissavo il pavimento. "Ascolta, sta succedendo qualcosa di strano. O la C.A.T.T.I.V.O. ci sta sottoponendo a un test, o ci sono degli Spaccati che se ne vanno in giro a uccidere gente a destra e a manca. In ogni caso, dobbiamo trovare i nostri amici e andarcene di qui", mi disse.

"Lo so", fu l'unica cosa che dissi.

"Allora alzati e torna dentro a darci una mano. Eri tu quello frustrato, che si comportava come se non avesse tempo da perdere. E adesso vuoi startene qui seduto con il broncio?".

"Lo so", ripetei.

Rimase per un momento in silenzio, poi parlò di nuovo.

"Siamo tutti un po' impaz...", si fermò. Non avrebbe potuto dire cosa peggiore. "Cioè...", balbettò ed io non lo lasciai finire.

"Chiudi il becco", dissi. "So che nella mia testa sta accadendo qualcosa. Mi sento strano. Ma non c'è bisogno che ti angosci. Dammi un secondo e mi passa. Troveremo il modo di farvi andare via da qui e poi mi occuperò del resto".

"Cosa significa, farvi andare via?".

"Di andare via, tutti noi, quello che è. Dammi solo un cacchio di minuto".

Il mondo della Radura mi sembrava lontano millenni. Lì ero sempre stato quello calmo, controllato. E adesso ero io che stavo portando il gruppo a sgretolarsi.

"Bene", rispose Thomas. "Ma sai che non possiamo perdere altro tempo. Brenda sta raccogliendo le munizioni. Dovrai aiutarla a portarle all'hangar delle Berghe".

"Lo farò". Mi alzai di colpo. "Ma prima devo andare a prendere una cosa. Non ci metterò molto". E mi incamminai verso la sala d'attesa da cui eravamo arrivati.

"Newt!", mi gridò Tommy. "Non fare lo stupido, non c'è tempo. E dobbiamo restare uniti".

Ma io continuai a camminare. Non mi voltai nemmeno a guardarlo. "Vai a prendere la roba! Mi ci vorranno solo un paio di minuti".

Entrai in una stanza e aprii tutti i cassetti fino a trovare dei fogli e una penna. Presi il primo foglio e scrissi un messaggio solo per Tommy.

Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi.

Speravo davvero che lo facesse. Non volevo vivere con questa malattia, impazzire poco a poco e diventare un assassino. Preferivo morire per mano di Thomas, del ragazzo che amavo.

Misi il foglio dentro una busta, poi, prima che cambiassi idea, scrissi una lettera per lui.

Caro Tommy, sai benissimo che non sono un tipo di tante parole, che non mostro spesso i miei sentimenti, ma ora ti parlo con il cuore in mano. Io ti amo, Tommy, ti amo dalla prima volta che sei entrato nella Radura e tu eri così confuso e smarrito. Mi sentivo come se ti avessi già visto da qualche parte, ma non capivo dove. Solo con il passare dei giorni, quando tutto è andato in sploff, chiunque aveva capito che c'eri tu dietro tutto questo e così mi sono ricordato dove ti avevo già visto: nel laboratorio, prima che mi mandassero nella Radura. Sei un ragazzo molto intelligente, Tommy, ma così stupido da non capire quello che io provo per te. Eri troppo impegnato con Teresa e poi con Brenda per capire che io ti urlavo con gli occhi che ti amavo e che ti amo ancora. Se tutto va secondo i miei piani, questa lettera dovresti leggerla quando si sarà sistemato tutto, ma io sarò morto. Spero che lo farai, che mi ucciderai, altrimenti non te lo perdonerò mai. Solo... non sentirti in colpa per non aver capito i miei sentimenti per te, non ne vale la pena.
Ti amo. 

Il tuo Newt

Senza rendermene conto, le lacrime avevano iniziato a bagnarmi le guance e qualche goccia era finita sul foglio. Misi anche quello nella busta e la chiusi, mi passai il braccio sul viso per asciugarmelo dalle lacrime, presi un respiro profondo e uscii da quella stanza, dirigendomi nel deposito.

"Be', non potremo farci niente finché non saremo in un posto sicuro", sentii dire da Tommy.

"Fare niente riguardo a cosa?", chiesi.

Thomas si voltò e, appena mi vide, chiuse gli occhi un istante. "Niente, non ha importanza... Dove sei stato?".

"Ho bisogno di parlarti, Tommy. Da solo. Ci vorrà un secondo".

"Cos'è questa storia?", chiese Minho.

"Dammi un po' di tregua. Ho bisogno di dare una cosa a Tommy. Soltanto a lui". Il cuore mi martellava nel petto.

"Fa' come ti pare". Minho si aggiustò le cinghie dei lanciagranate sulle spalle. "Ma dobbiamo sbrigarci". Sembrava offeso, ma non avevo tempo per sopportare i suoi piagnistei.

Tommy mi seguì, ci allontanammo dalla porta di qualche metro prima che mi fermassi e lo guardassi, poi gli porsi la busta da lettera sigillata. "Mettitela in tasca".

"Cos'è?". Tommy la prese e la girò per vedere se c'era scritto qualcosa.

"Mettiti questa cacchio di cosa in tasca e basta".

Fece come gli dissi, confuso ma incuriosito.

"Adesso guardami in faccia". Schioccai le dita.

"Che c'è?".

"Non c'è bisogno che tu lo sappia adesso. Non devi saperlo. Ma voglio che tu mi faccia una promessa; e sto parlando seriamente".

"Cosa?".

"Giurami che non leggerai il contenuto di questa maledetta lettera finché non sarà il momento giusto. Ce ne sono due dentro, ma la seconda dovrai leggerla quando tutta questa sploff sarà finita".

Tommy cominciò a tirarla fuori dalla tasca, impaziente, ma gli afferrai il braccio per fermarlo.

"Quando sarà il momento giusto?", chiese. "Come farò a...".

"Lo saprai, maledizione!", risposi prima che potesse chiedermelo. "Adesso giuramelo. Giura!".

"Va bene! Giuro che la leggerò finché non sarà il momento giusto e finché tutto non sarà finito. Ma perché...".

"Bene, allora", lo interruppi. "Se non manterrai la promessa non ti perdonerò mai".

Mi incamminai verso il deposito delle armi lasciandolo lì immobile.

Mi fidavo di lui e speravo davvero che lo facesse.

ANGOLO AUTRICE

Ieri, mentre leggevo la rivelazione, la mia mente da shippatrice Newtmas pensava che Newt avesse scritto una lettera a Thomas in cui gli parlava dei suoi sentimenti, ma prima che Tommy potesse leggerla, pensavo che si sarebbe persa. Invece, il messaggio di Newt era semplice e diretto e stanotte ho pensato che Thomas avesse dovuto sapere che Newt lo amava e quindi mi è uscito questo. Spero che vi sia piaciuto.

~Marty~

I love you, Tommy // Newtmas OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora