Ritornai a casa sfinita. Ero in camera mia, non avevo la voglia di cenare e di mettersi sui libri neanche se ne parlava. Nella testa avevo solo quegli occhi che sembravano mare in tempesta e Ancora mi venivano i brividi al solo pensarci. Passai un'intera notte in bianco; ero in pensiero per Gamgi pensando a quello che era appena successo...non capivo...quel ragazzo mi aveva mandato in panico, com'era possibile? La cosa più strana era che sembrava avere i miei stessi 'poteri'. - Almeno è ciò che pensai quella sera - Avevo avuto le stesse sensazioni che in genere Gamgi prova quando...mi arrabbio. Quello sconosciuto era arrabbiato, ma di cosa? E perché mi aveva trasmesso a me le frustrazioni?
La mattina vidi Gamgi e gli corsi in contro "Ehy, tutto bene?" "Sono ancora scombussolato e tu?" "Non ho chiuso occhio.." "Cosa è successo? Questa volta avevo dolori che non avevo mai provato prima" "Non lo so...ero andata al parco per avere un po' di ispirazione per una tavola e..." "Cosa? Cosa è successo?" Mi fissava negli occhi ...non potevo dirgli di quello strano incontro con quel tizio che mi aveva mandato in panico con un solo sguardo; io per prima dovevo capire chi era e perché aveva avuto questa influenza su di me... "Sono entrata in panico. Forse per lo stress degli esami che devo fare" "Aqua non sono stato così male solo perché tu eri in ansia per gli esami..." Mi continuava a parlare ma io non lo stavo più ascoltando " Scusa devo vedere una cosa in un posto" "Cosa? Aspet..." Non ebbe il tempo di finire che corsi via.
Arrivai dove il giorno prima avevo visto il ragazzo, ma di lui neanche l'ombra, mi guardai in giro, ma niente.
Ritornai a scuola ed entrerai classe giusto qualche minuto prima che entrasse il professore " coraggio ragazzi tutti al proprio posto...oggi con voi ci sarà un nuovo ragazzo, prego entra pure e presentati" "Mi chiamo Ewan Stone, arrivo dal Minnesota...." Mentre parlava lo iniziai ad osservare. Era alto, capelli biondo cenere un po arruffati e gli occhi...non riuscivo a vederli perché portava occhiali da sole, ma nonostante non riuscissi a vederli mi sembrava un volto familiare " Signor Stone non sa che è maleducazione tenere gli occhiali da sole in classe?" "Mi scusi ma ho una vista alquanto sensibile alla luce del giorno, ho anche carte mediche che lo confermano. Glie le mostro" "Non ho tempo da perdere, vada a sedersi lì in fondo". Finita la lezione alcune ragazze si avvicinarono al nuovo arrivato ma lui non le calcolò molto *Che tipo strano* pensai, ma non gli diedi molta importanza, presi la mia roba è me ne andai verso l'aula di arte; mentre camminavo mi sentii chiamare "Ehy tu!!!" Mi voltai e vidi che era Ewan a chiamarmi "ti è caduto questo" "Oh grazie" "Io sono Ewan, piacere" "Aqua" "senti, tu che lezione hai ora?" "Ho laboratorio d'arte" "fantastico, posso venire con te ? Non so dove sia l'aula" "Non c'è problema" "Aqua!" Mi voltai e vidi Gamgi arrivare "ehm...mentre tu parli io vado un attimo agli armadietti, mi aspetti qui dopo?" "Si va bene" quando Ewan si allontanò Gamgi mi si avvicinò "Chi è ?" "Un nuovo arrivato, mi ha chiesto se andiamo all'ora di arte insieme" "Ah..." "Non sarai mica Geloso?" Gli chiesi in modo scherzoso "ovvio che lo sono della mia vitalità" me lo disse in modo altrettanto scherzoso "Ti vedo più rilassato rispetto a questa mattina" "Si mi sono ripreso, ma perché sei scappata in quel modo questa mattina?" "Oh...beh...ho perso una cosa e volevo vedere se lo avevo perso dove pensavo che fosse ma nulla"
Non capivo, che mi stava prendendo?...non glia avevo mai mentito ma adesso già era la seconda volta. Quello che mi era successo non volevo che lo sapesse; ma la cosa ancora più strana è che da che avevo incontrato quegli occhi non mi sentivo più la stessa e la domanda era sempre la stessa : Che cosa mi sta succedendo?
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Ti ho incontrato e mi hai cambiato
Storie d'amoreAqua è una ragazza di vent'anni . Frequenta una scuola d'arte, ha un fidanzato e una migliore amica ai quali ci tiene molto. Ama disegnare e dipingere, sporcarsi le dita con acquerelli e tempere mentre lavora ad una delle sue tavole. Sembra una raga...