6. Wrath || DaiSuga

6K 489 178
                                    

Daichi si era appena scontrato con Tanaka ed era rimasto a terra. Lui disse che era tutto okay, ma andò comunque in infermeria e nessuno riuscì a calmarsi. Soprattutto non Sugawara, che cercò comunque di non darlo a vedere. Prima che la partita riprendesse, Sugawara andò a cercare Daichi per consolarlo e dirgli che poteva stare tranquillo. Lo cercò un po' ma invano. Decise di cercarlo allora in bagno e poco dopo aver controllato in un punto non visibile dall'entrata, sentì la porta che si apriva.

«Sono un idiota...» la voce di Daichi «sono un grande, grandissimo idiota! Sapevo che Tanaka l'avrebbe presa perché conosco le sue capacità e la sua posizione era decisamente migliore rispetto alla mia, eppure il mio corpo si è mosso comunque e mi sono fatto male! Adesso come farà la squadra senza di me? Sapendo che non c'è il loro capitano dietro che li supporta sia fisicamente che psicologicamente, come affronteranno la partita? Sono un completo idiota! Non avrei dovuto muovermi! Non avrei dovuto cercare di ricevere la palla! Non avrei dovuto farmi male! Avr...»

«SMETTILA DI DARTI COLPE CHE NON HAI AFFATTO DAICHI!»
La voce di Suga, che fino ad allora era rimasto in quell'angolo ascoltando l'auto-rimprovero dell'altro adesso, interruppe l'altro in modo brusco ed improvviso
«Non è colpa tua! Ognuno può fare un errore, più o meno grave che sia, e questo è uno di quei casi! Come hai detto tu stesso, hai agito per riflesso e spesso e volentieri è difficilissimo andare contro un riflesso naturale del nostro corpo, quindi non è colpa tua! Smettila di addossarti tutto! Tra poco la partita riprenderà con Ennoshita al tuo posto e sono certo che riuscirà a sollevare il morale della squadra. Quindi non ti preoccupare, è tutto okay.» man mano che parlava, si avvicinava sempre di più al castano, fino ad essere a pochi centimetri da lui «e ricordati che tu sei in una squadra, e una squadra funziona come una macchina a più ingranaggi. È vero, se manca un ingranaggio importante, la macchina non potrà funzionare ma è per questo che ci siamo noi riserve: per sostituire e talvolta potenziare un altro ingranaggio» concluse con un sorriso.

Daichi rise debolmente a quelle parole portandosi una mano davanti alla bocca «Sembri quasi una mammina»

«Se io sono una mammina allora tu sei un papà» rispose l'albino ridendo e lasciandogli poi un bacio sulla guancia, proprio sulla ferita.

«Lì mi fa male però» rise mentre lo prendeva per il mento e gli lasciava un bacio a stampo sulle labbra «mente qui no» Daichi spostò poi la sua mano verso quella dell'altro e intrecciò le dita con le sue guardandolo negli occhi, e rimanendo così andarono verso il campo, sapendo che comunque non ci poteva essere nessuno a guardarli. Appena si dovettero separare per andare l'uno negli spalti e l'altro in campo, si salutarono chiamandosi con degli appellativi simili a quelli che si erano affibbiati prima

"Mamma e papà"

"Marito e moglie"

Sαℓι℘ια - Nanatsu no Taizai || HaikyuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora