ci incamminammo verso la porta di uscita seguiti dagli amici, superata la porta la scuola dava sul bosco della città dove entrammo e jase guidò il gruppo senza problemi fino ad arrivare davanti ad una grandissima quercia. All'inizio non capii ma poi notai pendere dal lato dell'albero una scala a pioli e mi illuminai. Una casa sull'albero! fin da piccola ne ho sempre voluta una ma non ho mai avuto ne il tempo ne le capacità per costruirsene una.
j: su sali!
disse ammiccando, io non riuscii a trattenermi e inizia a salire sentendomi il suo sguardo addosso. arrivai in cima e mi sorpresi di quanto grande fosse:
M:o mio dio l'avete fatta voi
tutto ad un tratto jase si fece scuro in volto e disse:
J:no.io e mio padre.
non ci feci molto peso e notai un puffo, senza pensarci due volte ci saltai sopra e notai delle patatine su cui mi fiondai in un attimo.
uno dei suoi amici disse:
Thomas: insomma si è trovata a suo agio!
tutti scoppiarono a ridere e si misero su un divanetto di fronte a me, tranne jase che brusco rispose:
j: vado a fare una passeggiata
io decisi di andargli dietro nonostante non sapessi dove andare ne del perché fosse arrabbiato con me.
scesi dalla casa sull'albero ma non lo vidi, iniziai a muovermi più in fretta per cercare di recuperarlo seguendo i rumori che sentivo. Ad un certo punto notai che i movimenti si erano del tutto stabilizzati dietro un cespuglio, mi chiedevo il motivo di fare tutta quella strada però avanzai e con grande macabra paura notai che era un coniglio. dove mi ero cacciata... oramai saranno state le sei e iniziava a fare buio...andai in panico, cercai di tornare indietro ma non trovai la via, di jace non c'era traccia, ogni sentiero era uguale all'altro non c'era via di uscita...avevo paura.