chapter 2|human

637 42 42
                                    

Quando la ragazza si svegliò, verso i primi raggi del sole, si trovò piena di forze e con una strana sensazione.

Aprì gli occhi e quello che vide la ghiacciò sul posto: invece della sua bellissima coda rosa, aveva delle gambe da umana e le piccole squame che le coprivano il petto o la pancia, erano sparite lasciando posto a pelle. Semplice e diafana pelle da umana.

Doveva trovare qualcosa che le coprisse il suo nuovo corpo, ma aveva paura di cadere essendo che non sapeva camminare. Provò ad alzarsi, ma cadde per la prima volta.

«Dannazione» imprecò mentre cercava di alzarsi di nuovo.

E dopo vai tentativi, riuscì a camminare iniziando a girovagare per la nave e non preoccupandosi minimamente per la sua nudità dato che, ancora, sul ponte, nessun'anima vagava.

Ne approfittò e si ritrovò sul ponte, vicino alla statua d'oro della sirena sotto una specie di bastone di legno.

Si sentì molto fortunata a essere arrivata in quel posto senza cadere nemmeno una volta.

Già.. si sentiva.

Peccato che tutto finì quando sentì delle voci che la risvegliarono dal suo stato di trance temporanea. Girò solo la testa, facendo attenzione a non mostrare altro.

«Guardate.. che bella.. chi è lei?..» vagavano per la nave, senza pudore.

«Ma se mi apparto con lei per pochi secondi, il capitano m'ammazza?» si lasciò sfuggire Kim spaventandosi subito dopo che una mano si posò sulla sua spalla.

«Kim, Kim, caro Kim. Certo che t'ammazzo. Mi spiace ragazzi, ma questa creatura è solo mia» si mise accanto alla ragazza, stringendola a sé per non far vedere nient'altro.

«Io non sono di nessuno» disse lei, nascondendosi la faccia sul suo petto.

Un po' le piaceva quella posizione.

«Certo, certo. Dicono tutti così..» sbuffò prendendola in braccio e portandola subito nella sua cabina.


«Scegli quello che ti piace di più..» aveva detto Adrien prima di lasciarla nella sua cabina da capitano per poi lasciarle il tempo di scegliere il vestito più adatto.

Beh.. non che avesse molta scelta dato che poteva scegliere tra due vestiti identici se non che la gonna, in uno, era rosa mentre, nell'altro, era rossa a pois neri. Le ricordavano vagamente quelli della storia che sua madre le raccontava ogni sera, quando era piccola. La sirenetta.

Ricordare era un copiare, dato che i vestiti erano uguali.

Alla fine, sclese quello con la gonna rosa abbinandolo ad un paio di ballerine nere e il fiocco rosso opaco a pois neri, era carino e le stava d'incanto.

Si fissava allo specchio alternando facce serie a quelle buffe o facendo mosse come una riverenza, un'inchino o dei passi di danza ridendo ingenuamente mentre si accompagnava con dolci note di musica che le uscivano da sole. Canticchiava allegra prendendo due lembi del vestito e stringendoli tra i pugni chiusi iniziando a saltellare felice.

«Come faceva la canzone di mamma?» si chiese abbandonando i lembi del vestito per poi riafferrarli quando si ricordò della canzone.

«Del grande Oceano capirai..
Ehi !
Forse queste qua sono le parole di quella canzone che ho sentito da bambina.
E' passato tanto tempo
Si!
Sembra un dejavu.. non pensavo più
A quel dolce viso che vedevo ogni mattina.
Quell'abbraccio del passat-» ma mentre stava cantando a squarciagola con la sua bellissima voce, si ritrovò a sbattere la guancia con una cosa.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

The siren|miraculous [adrienette au]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora