Liam arriva tremendamente presto la mattina dopo. L'unica ragione per cui Louis si trova lì nel parcheggio è perché quella notte non ha chiuso occhio.
Fa tremendamente freddo, e il prato è coperto di brina. Louis ha rubato una delle sciarpe morbide di Harry, per mantenersi al caldo.
"Ciao," dice non appena la portiera dell'auto si apre, chiudendo le mani in due pugni all'interno delle tasche.
Liam salta fuori dall'auto con la testa bassa. Louis penserebbe che non l'abbia sentito, se non fosse per la rigidità delle sue spalle e la presa ferrea sulle chiavi dell'auto.
È tutto così ridicolo, cazzo. Non hanno mai litigato in quel modo.
"Mi dispiace" dice, perché altrimenti resterebbero in silenzio.
Finalmente Liam solleva la testa. I suoi occhi sono gonfi. Louis si sente una merda.
"Mi dispiace, Li. Non avrei dovuto–"
"No" lo interrompe. "Dispiace a me... non avrei dovuto comportarmi in quel modo, è solo che–"
"Che stai dicendo, sono stato io–"
"È per Sophia" dice Liam. Tutto sembra bloccarsi attorno a loro. "Noi... non stiamo bene. Non so come risolvere le cose, e ieri sono scoppiato. Louis, io..."
"Gesù Cristo" mormora Louis, muovendosi immediatamente verso l'amico.
Si incontrano al centro del parcheggio, le braccia di Louis attorno alle spalle di Liam, le braccia di Liam attorno al suo busto, e un'infinita serie di mi dispiace.
"Non lo sapevo" dice Louis, accarezzando la schiena di Liam. "Non me l'avevi detto."
"Lo so" mormora Liam. "Lo so, io—io speravo che se non lo avessi detto ad alta voce , sarebbe stato meno reale."
"Dio, mi dispiace" dice, infilando una mano tra i suoi capelli. "Mi dispiace davvero, lo sai, sì?"
"È vero questa volta" annuisce Liam. Lui e Sophia si sono lasciati più volte di quante Louis possa ricordare, ma si sono sempre rimessi insieme. È una delle leggi dell'universo a questo punto: la terra gira attorno al sole, alla stessa distanza e velocità ogni volta, e Liam e Sophia trovano sempre il modo di ritrovarsi. "Noi non– stiamo ancora insieme, credo, ma lei continua a dirmi che abbiamo bisogno di parlare, e io continuo a scappare."
"Forse puoi ancora fare qualcosa" suggerisce Louis.
"Forse" concorda Liam, anche se sta scuotendo la testa. Louis riesce a sentire delle lacrime sul proprio collo, ma fa finta di niente.
"Mi dispiace lo stesso" dice. "Mi sono comportato come uno stronzo, e non ho scuse."
"Si invece" borbotta allontanandosi. I suoi occhi sono bagnati, ma si è chiaramente concentrato sulle parole di Louis, e c'è un piccolo sorriso sulle sue labbra. "Sapevo che avresti sognato in grande una volta che saresti risalito a cavallo. Dovevo dirti di Ellie prima che arrivasse."
Louis congela sul posto. "Di cosa stai parlando?"
Liam solleva un sopracciglio, e lo fissa. Aspetta che Louis capisca.
"Lo sai" esala con voce tremante. "Tu... tu lo sai."
Liam annuisce. I suoi occhi sono dolci.
"Sì" conferma. "Certo che lo so. Ho rotto l'ostacolo di Harry di proposito così che potessi restare da solo col cavallo e provare."
"Come..." Louis prende un respiro. Ricorda improvvisamente come si era sentito bene solo per un paio di giri a cavallo.
"Ti ho sentito parlare con i cavalli" sorride Liam. controlla che la sua macchina sia chiusa, poi offre a Louis il braccio come d'abitudine. Louis si appoggia comunque.
"Quando siamo andati da Marshmallow, quella mattina. Non sei stato molto silenzioso, sai?"
Louis mantiene lo sguardo basso, osservando il terreno e stringendo il braccio di Liam più del necessario. "Ma io pensavo... pensavo che avresti detto di no se te lo avessi chiesto."
Prendono una piccola scorciatoia, l'erba fredda che scricchiola sotto ai loro piedi. Un paio di cavalli stanno andando a pascolare, il manto bianco di Marshmallow che risalta nel buio.
"L'avrei fatto in realtà" ammette. "Ma tu sei... non ho mai conosciuto nessuno che ami cavalcare come te. Se ci fosse una possibilità dovresti prenderla subito al volo, e io non potrei mai impedirtelo."
"Potrei farmi male di nuovo." Dice Louis sottovoce. "Non tornerò a correre, ma anche qui... potrei cadere o rovinare definitivamente il mio ginocchio."
Liam trema leggermente. Louis è convinto che non sia colpa del freddo.
Si ferma, e Louis lo segue a ruota. Il sole sta sorgendo, il cielo scuro che si colora d'arancione promettendo una fredda ma soleggiata giornata. Guardano l'alba per un paio di minuti, e Louis aspetta che Liam parli.
Finalmente sospira. "Potresti" dice. "Probabilmente succederà, è così che vanno queste cose, ma non sono tuo padre. Sono un tuo amico, e so quanto tu abbia bisogno di tutto questo."
Louis esala un respiro tremante. "Sì" ammette "ne ho davvero bisogno."
Ne ha sempre avuto bisogno, e ora può averlo. Che sia dannato se non coglie quell'occasione al volo.
"Lo so" dice Liam, stringendogli la spalla. "Sai cosa ti dico? Prenditi un paio di giorni per abituarti all'idea, poi troveremo un cavallo per te, e cominceremo ad allenarci insieme la prossima settimana."
Il cuore di Louis accelera i battiti. Dio. Dio.
"Noi?" chiede, senza respiro.
Liam gli lancia un'occhiata. "Devo tenerti d'occhio, ovvio."
Se stessero facendo un'altra conversazione probabilmente Louis ribatterebbe, ma tutto quello che riesce a fare è sorridere finché le sue guance non fanno male.
"Grazie" dice, e segue Liam quando si dirige verso la casa. Sta congelando, ma il battito felice del suo cuore lo mantiene al caldo.
Dio, pensa di nuovo mentre osserva il cielo. Sta per farlo davvero.
STAI LEGGENDO
Run Away Home
Fanfiction"Stiamo scherzando." Liam sembra condividere lo stesso sentimento, ma non riesce a trovare le parole per esprimersi. Sono le quattro e cinquantacinque del pomeriggio, di una fredda ma assolata giornata d'autunno, e hanno appena parcheggiato di front...