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Quella maledetta sveglia suonò e fui costretta a svegliarmi. Presi il telefono e notai una chiamata persa da David. Decisi di richiamarlo:

Io: ehi David...cosa volevi dirmi??
David: Ila ho bisogno di parlare con qualcuno!!
Io: dimmi tutto!
David: non via telefono preferibilmente. Ci possiamo incontrare oggi pomeriggio, magari a casa tua così non ho mia madre tra i piedi...oppure andiamo a prenderci un gelato!
Io: ok...oggi pomeriggio passami a prendere alle tre e andiamo un po' in giro...ok??
David: ok... ci vediamo dopo a scuola!!
Io: deficente...perchè me lo hai ricordato?? Scherzo!!
David: lo so che non sono deficente, ma troppo bello da non resistere!!
Io: a dopo deficente!!
David: a dopo bimba!!

Chiusi il telefono e andai in bagno per prepararmi: mi feci una doccia e indossai dei jeans stracciati e una canotta che lasciava la pancia scoperta con lo zen disegnato sopra. Sistemai il trucco e raccolsi i capelli in una coda alta. Scesi per fare colazione e vidi che mancava papà:

Io: buongiorno!
Mamma e Deborah: buongiorno!!
Io: e papà??
Mamma: è rimasto in camera. Dice di sentirsi male!!
Io: cosa ha??
Deborah: probabilmente si è beccato l'influenza!!
Io: ok...dopo lo vado a salutare!!

Finii la mia colazione che consisteva in un pancake e un capuccino e salii in camera di mamma e papà:

Io: ehi papy come stai??

Corsi ad abbracciarlo e a dargli un bel bacione.

Papà: meglio dopo la tua visita...comunque non ho niente di grave!
Io: meglio. Ora scappo a scuola, purtroppo!!

E lui scoppiò in una risata che non porei fare a meno di copiare. Mi feci dare un passaggio da mia sorella e in cinque minuti arrivai. Di fronte al cancello trovai i miei amici compreso David. Si vedeva lontano un miglio che gli era successo qualcosa. Quando ebbi finito di salutare tutti presi Joe in disparte:

Io: ehi Joe...sai per caso cosa è successo a David?
Joe: perchè ti interessi a lui??
Io: stupida...è mio amico!!
Joe: vabbè...comunque non ne so niente!
Io: mi ha chiamato sta mattina e mi ha detto che doveva parlare con qualcuno e...
Joe: quel qualcuno sei tu??
Io: esatto...non mi spiego il motivo per cui abbia scelto proprio me!¿
Joe: secondo me si fida semplicemente di te perchè sei una persona fantastica e ho un presentimento che ben presto nascerà qualcosa. Fidati amica mia!!
Io: odio quando fai la scema...comunque grazie per avermi detto che sono un'amica fantastica...lo sapevo già!!

Joe mi fece un occhilino indicando con lo sguardo David che aveva una faccia triste e mi diede una pacca sulla spalla:

Io: ahia deficente!!
Joe: scusa signorina di cristallo!!

E corsi ad abbracciarla. Quando ci avicinammo ai nostri amici entrammo nella scuola e ognuno si diresse verso il proprio armadietto e prendemmo i vari libri. Io presi solo un quaderno per scarabocchiare e il borsellino. Tutti ci dirigemmo in classe. Ora avevamo inglese, poi matematica, scienze, grammatica e latino. La giornata di oggi già sapevo che sarebbe stato tempo inutile!! Oggi, mi ricordai all'ultimo momento, avevamo il rientro per fare educazione fisica.  Meno male che nel mio armadietto ho sempre un paio di leggins e un top. Quindi, ritornando a noi, avrei dovuto pranzare a scuola. Il rientro sarebbe finito alle 14:00. Quando alle 12:30 suonò la campanella della fine dell'ultima ora, con i miei amici mi diressi in mensa. Prendemmo il nostro "pranzo", se così si poteva definire, e ci sedemmo ad un tavolo. Casualmente David si sedette di fronte a me e la "ragazza" era dalla parte opposta del tavolo. Quando finimmo di pranzare ci dirigemmo in palestra. Entrai nello spogliatoio e mi cambiai indossando il leggins nero e un top bianco e nero. Oggi avremmo fatto pugilato. Quando uscii dallo spogliatoio la professoressa mi porse due guantoni che indossai senza problemi. A differenza degli altri esercizi il pugilato mi piaceva, e anche molto. Chi mi conosceva sapeva che ero molto brava a difendermi sia con le parole che con i gesti. Comunque, iniziammo a tirare pugni e calci sul sacco che pesava un botto. Dopo un quatro d'ora mi ruppi e sbattei i guanti per terra, guadagnandomi lo sguardo di tutti, compresa la professoressa e io li guardai con uno sguardo come per dire 'che cazzo vi gaurdate'. Tutti ripresero a dare pugni su quello stupido sacco mentre io andai nello spogliatoio, seguita da Joe che si era anche lei rotta, ci cambiammo e iniziammo a farci foto e video:

Tu sei mia, PiccolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora