Cap 1:[Sarah]

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Finalmente.É quello che ho pensato appena sveglia questa mattina.Ho aspettato questo giorno sin da quando, con molto sgomento, sono riuscita a convincere mia madre a farmi studiare nella capitale inglese.Mi sento euforica, non riesco a credere che dopo tutta una vita posso finalmente fuggire dal tormento durato diciassette lunghi anni.Tra meno di tre ore dovrò andare in aeroporto insieme a mia madre e Trevis, il mio ragazzo, dunque mi conviene prepararmi in fretta.Decido di  fare una doccia per scrollarmi  di dosso i pensieri negativi riguardo questa giornata.Dopo una rilassante, sebbene non molto celere,doccia, decisi di asciugare i lunghi capelli castani e di scegliere qualcosa di carino da indossare per questo tanto atteso giorno.Alla fine scelgo un jeans scuro abbastanza aderente ed una maglietta con le maniche lunghe azzurra che mi arriva fin sotto l'ombelico; è un look abbastanza carino né troppo sofisticato né troppo sciatto.Sono indecisa sull'acconciatura:coda alta o capelli semplicemente sciolti?Opto per i capelli sciolti leggermente mossi sulle punte.Quando finalmente sono pronta sento bussare alla porta della mia stanza.Mi viene un colpo al cuore che batte fortissimo.L'uscio della porta si apre e scopro che si tratta di mia madre purtroppo; io e lei non abbiamo esattamente un bellissimo rapporto.Da quando è morto mio padre non fa altro che umiliarmi ed odiarmi, io, dal canto mio,subisco e basta.
《Sarah, non sei ancora pronta?》.
《Si, ho appena finito》pronuncio debolmente.
《Bene,aspettami al piano di sotto, finisco di preparare le ultime cose e poi ti raggiungo 》.
《Certo.》Appena uscita dalla "mia" stanza mi sento sollevata e sono felice di essere ad un passo dalla libertà.Scendo al piano di sotto a passo celere e quando mi trovo nei pressi della cucina il mio cuore manca ancora una volta  di un battito.No, Trevis.Lui è qui,ancora.
《Hey piccola, pronta per il grande giorno?》
《C-ciao Trevis...non mi aspettavo di trovarti qui.》Pronuncio sull'orlo di una crisi di pianto.
《Perché?Ti dá fastidio?》Dice con tono abbastanza innervosito.
《No,ecco...non mi avevi detto nulla, tutto qui.》L'ultima cosa che voglio adesso è farlo arrabbiare; devo cercare di non crollare proprio adesso che sto finalmente fuggendo da questo schifo, non ora, non devo farlo.Passano all'incirca due secondi, due secondi interminabili nei quali mi sento il suo sguardo opprimente a dosso.Cavolo.
《Dove pensi di andare conciata in questo modo, sgualdrina!?È per questo che non vuoi vedermi vero?Vero,Sarah?》
《No Trevis, come ti viene in mente?》Ho paura, il sangue mi si gela nelle vene.So bene cosa succederà adesso e non c'è niente che io possa fare o dire per fermarlo.Tutto d'un tratto afferra violentemente i miei polsi ed inizia a fare pressione sulle vene.Sto per piangere ma questo non migliorerebbe affatto la situazione, anzi la farebbe precipitare in mano di un secondo.
《Trevis,ti prego, mi stai facendo male...i-i-io ti amo...lo sai.》Le lacrime, incuranti di quello che mi succederà dopo, iniziano a rigarmi a poco a poco il viso leggermente truccato.I suoi occhi in questo momento sono gelidi come il ghiaccio e taglienti come un coltello a doppia lama.
《Ti prego...》,lo sollecito ancora una volta nella speranza che molli la presa e lasci scorrere di nuovo il sangue all'interno delle mie povere vene.Inaspettatamente i suoi occhi cambiano colore nel vedere i miei traboccanti di calde lacrime.Mi lascia andare ed inizia ad imprecare.
《Perdonami piccola, ho...ho perso il controllo...non succederà più te lo giuro, tu stai bene vero?》
Vorrei colpire il suo volto più volte, dirgli che è il mio peggior incubo e che non sto bene, sto male, anzi malissimo, da quando è entrato nella mia vita.Vorrei dirgli che mi fa schifo anche solo pensare a lui e a tutto il male, fisico e psicologico, che mi ha fatto in tutti questi anni.Purtroppo però, non ne ho il coraggio e resto in silenzio.
《Si, non importa...sto bene.》Biascico contraddicendomi dal momento che sono ancora in lacrime.
《Tutto bene qui?》Interviene mia madre mentre Trevis mi guarda in cagnesco.
《Certo, andiamo.》
《Sicura di aver preso tutto, Sarah?Non voglio che mi chiami all'ultimo minuto per una tua dimenticanza intesi?》
《Ho preso tutto, tranquilla.》Concludo infine.Durante tutto il tragitto non dico niente e lascio che il dolore mischiato all'adrenalina si impossessi del mio cuore e del mio corpo.Ancora immersa nei miei pensieri sento un tocco familiare sul ginocchio: Trevis, è ancora lui. Lo guardo mascherando tutto il rancore che provo nei suoi riguardi, poi dice qualcosa:《Siamo arrivati.》In quel momento un brivido di adrenalina mi attraversa la schiena; mi sento entusiasta e non riesco a non sorridere.
《Togliti quel sorrisetto dalla faccia, Sarah!》Mi intima mia madre.
《Scusami, non volevo.》Siamo vicini al tanto atteso imbarco per l'Inghilterra e ad ogni minuto che passa, il mio cuore batte sempre più velocemente.Resto in silenzio per tutto il tempo mentre mia madre e Trevis sussurrano qualcosa che ha sicuramente a che vedere con me.Loro due sono d'accordo si ogni singola decisione, sembra quasi che siano una squadra alleata per distruggermi col tempo.Io, ovviamente, non ho voce in capitolo; dunque mi limito ad assecondarli, e credetemi lo faccio per il mio bene.
《SIAMO PRONTI PER IMBARCARE I PASSEGGERI DEL VOLO B178.INIZIARE AD AVVIARSI VERSO I  CONTROLLI, GRAZIE.》
Quella che sento è una voce che al mio udito pare bellissima e melodiosa.Non ci credo, finalmente ce l'ho fatta, sono libera, posso finalmente andare via da questo inferno e ricominciare da zero, lontana da tutto e tutti.Prendo frettolosamente tutta la mia roba che avevo precedentemente depositato sul pavimento della sala d'aspetto dell'aeroporto, le mie mani tremanti sono congelate, il mio cuore invece continua ad essere troppo agitato.
《Mi mancherai.》Mi sussurra Trevis.Tu no, penso io.
《Anche tu.》
《Non essere triste okay,  piccola?》Non sono triste, sono felicissima.
《Ci proverò.》
《Ti amo, Sarah.》Io ti odio, ti ho sempre odiato.Non posso dirgli di amarlo a mia volta, v omiterei sicuramente; dunque decidi di accennare un mezzo sorriso ovviamente falso.Poco dopo si avvicina mia madre compiaciuta nel vederci così vicino l'uno all'altra.
《Stai attenta, mi raccomando non dar retta agli sconosciuti.Ci vediamo per le vacanze di Natale.
《Si, certo.》Cerca di mimare  un sorriso ma non ci riesce, per lei è fin troppo arduo cercare di fare le cose normali di tutti i giorni.Con una finta aria dispiaciuta saluto la mia "famiglia".Sto per andarmene finché Trevis con irruenza e rudezza mi bacia sulle labbra.È una cosa orrenda, sto per piangere ma non posso mostrarmi disgustata da una cosa che lui definirebbe "normale"altrimenti in aeroporto ci lascerei la pelle.
《Ovunque tu vada sarò sempre con te, piccola, sarò la tua ombra, ricordatelo.》
Fingo di ricambiare il suo fetido bacio e mi avvio verso la mia nuova vita: una vita senza Trevis, una vita senza mia madre, una vita da sola con me stessa.Salgo in aereo e mi accomodo su quelle belle poltrone che da piccola vedevo nei film.Sono esausta e ho voglia di dormire, dormire e dimenticare gli ultimi otto anni della mia vita; così faccio e sprofondo in un lungo sonno.Un po' più tardi vengo svegliata dai rumori tipici di un aereo e mi accorgo di essere arrivata in Inghilterra: ce l'ho fatta, sono ufficialmente salva.

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