Capitolo 9.

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Apro gli occhi ancora appiccicosi e allungo la mano sul comodino per afferrare il telefono, lo accendo e inizio a scorrere le varie notifiche dei vari social.
Guardo l'orologio che segna le 9:52 di domenica mattina, mi passo la mano sulla faccia stropicciandomi gli occhi, noto solo ora lo spiraglio di sole che filtra tra le tende oscuranti.
Mi alzo lentamente raggiungendo il bagno dove mi sciacquo il viso e mi cambio.
Scendo le scale dirigendomi in cucina in casa aleggia silenzio, mi avvicino al tavolo da pranzo e noto un bigliettino di mia madre che dice
Fre, io e Jonh siamo andati in centro a fare la spesa torneremo verso mezzogiorno.
Non combinare guai, ti voglio bene.
-Giorgia
Lo prendo e lo stropiccio chiudendolo in un pugno, poi mi avvicino al frigo e tiro fuori del latte e il composto in polvere per fare il cappuccino, vuoto una tazza di latte e mescolo assieme a due cucchiai di polvere del cappuccino e lo metto in microonde a riscaldare in tanto prendo i biscotti e mi siedo giocherellando con il telefono.
"Ciao sorellina, io vado che sono di fretta" dice la voce di Jeremy mentre scende dalle scale velocemente, mi passa di fianco mi lascia un piccolo bacio in testa e corre verso la porta d'ingresso.
"Giorno Jer, dov.." vengo interrotta dalla voce di jeremy che continua a parlare velocemente come se avesse una pistola puntata alle tempie.
"Giorgia questa mattina si è alzata presto ed è andata a comprarti il libro che tanto volevi, guarda vicino alla libreria in camera di tua mamma e di mio padre dovrebbe essere lì! Io vado in centro a comprare dei libri per l'università" Apre la porta, fa per uscire socchiude la porta ma come per scatto la riapre e infila la testa in mezzo all'apertura e continua a parlare
"Ah, mi sono scordato, ti voglio bene" la sua bocca si apre in un sorriso raggiante.
Pur essendo mattina il suo sorriso è sempre bello.
Accenno un piccolo sorriso per ricambiare il "ti voglio bene" e lo saluto con un cenno di mano.

In tanto il microonde continua a fare bip per segnalare che sta per esplodere il cappuccino da quanto è caldo. Mi alzo dalla sedia e faccio uno scatto fino al microonde e lo apro, prendo il bicchiere ma ricevo solo una grande scottatura, tirò un urletto di dolore e appoggio subito la tazza sul tavolo.
"Cristo!" Impreco
"Cappuccino del cazzo" continuo

Sono le 10:47 e cammino per le strade di una città che ormai non sento più mia.
Cammino a tempo di
Doubt dei Twenty Øne Pilots.
Mi guardo attorno in cerca di qualche panchina isolata dal rumore delle macchine che sfrecciano all'impazzata.
Cammino a passo svelto con le mani dentro la felpa nera che indosso.
Imbocco una via che porta direttamente ad un parchetto, una lunga via con ai lati degli alberi che fanno ombra a qualche panchina.
Mi siedo e dallo zainetto tiro fuori il mio blocco da disegno e una matita.
Adesso la musica è cambiata.
Mad Hatter di Melanie Martinez
Inizio a schizzare qualcosa di insensato e a guardarmi intorno in cerca di qualche ispirazione, il vento fa svolazzare le pagine del blocco da disegno e questo mi irrita molto, sbuffo e continuò a guardarmi attorno in cerca di qualcosa di interessante e accattivante da poter riprodurre sul foglio bianco,la mia attenzione cade su un ragazzo girato di spalle al lato opposto della via che fa attività fisica, biondo con una maglietta nera termica con dei pantaloncini da corsa e legato al bicipite destro il porta telefono con attaccate le cuffiette che vanno a congiungersi alle sue orecchie.
Mi chiedo come faccia a resistere, fuori ci saranno 8°.
Inizio ad immaginare e riportare sul foglio bianco il viso dello sconosciuto cercando di inventare tutti i particolari del volto, le labbra rosse e carnose gli occhi azzurri misto ad un grigio leggero il naso un po' all'insù.
Inizio a disegnare il corpo, ben scolpito con gli stessi abiti che indossa.
La musica finisce e con lei anche la mia mano si blocca.
Guardo il telefono, la canzone è finita, sblocco il telefono e inizio a scorrere i vari generi di musica che mi ritrovo nella mia raccolta.
Un colpo di tosse finta mi fa sobbalzare sulla panchina e d'istinto chiudo il blocco e alzo la testa incrociando degli occhi azzurri che ormai conosco fin troppo bene.
"Tu?" Domando
"Buongiorno anche a te!" Rispose facendo un piccolo sorriso che non mostra i suoi denti.
"Che ci fai al parco tutta sola?" Chiese
"Niente che a te possa importare" risposi
"Piuttosto che ci fa Federico Rossi al parco vestito da corridore?" Chiesi incuriosita
"Non mi hai visto, ti stavo facendo da modello" aprì la bocca in enorme sorriso raggiante e provocatorio
Le mie guance presero un colorito roseo dall'imbarazzo
"Per la cronaca non stavo disegnando te, il mondo non giro attorno a te" risposi acida alzandomi di scatto dalla panchina
"stavo solamente scherzando, non prendertela" disse cercando di incontrare il mio sguardo che ormai era perso tra i messaggi di whatsapp
"Allora, il biondino che ti è venuto a prendere l'altro giorno a scuola, è il tuo... fidanzato?" Chiese
Di scatto alzai il viso incrociando il suo sguardo
"Chi? Jeremy?, oh nono è il mio fratellastro" dissi sogghignando
"Ah, perché fratellastro?" Chiese
Il cuore saltò un battito.
"N-non sono affari tuoi, e di sicuro non devo spiegare a te cos'ha che non va la mia famiglia" sputai acida senza pensare a quello che avevo detto
Il viso di Federico si incupì e abbassò lo sguardo come un cane bastonato.
"Scusami, non volevo farmi gli affari tuoi" disse sottovoce
"I-io, perdonami" balbettai
"Non era mia intenzione dire quelle cose, non sono abituata a parlare con altre persone della mia vita" aggiunsi pentita da quello che avevo detto in precedenza.
Alzò la testa e tornò a sorridere
"Tranquilla, capisco, se non vuoi parlare di quello a me va bene"
feci un si con la testa.
"Che ci fai qui alle 11 di mattina?" Chiese
L'aria fredda sulle guance faceva intuire che l'inverno era alle porte e con quello anche il Natale.
Rimasi in silenzio alla sua domanda e feci un respiro profondo
"Lo sto facendo di nuovo? Scusa, non voglio essere impiccione" si scusò
"Nono, ok, ehm.. niente ero venuta qui per disegnare, ma questo vento mi muove le pagine del blocco e mi sto irritando parecchio quindi credo che andrò a casa" dissi
Francesca sii educata mi dissi tra me e me.
"E tu?" Sussurrai
I suoi occhi si illuminarono alla mia domanda.
"Beh, Bella mi aveva chiesto se andavamo a fare attività fisica assieme, ma non c'è ancora traccia di lei. Quindi ho cominciato senza di lei" disse
Non riuscii a trattenere il sorriso e scoppiai in una risata isterica.
Poi guardai il suo volto che era stupito.
"Perché ridi?" Mi chiese
"Sei sicuro che intendeva proprio questo tipo di attività fisica? E non un'altra tipo di attività... " Sogghignai
Le sue guance divennero rosse dall'imbarazzo.
"non volevo metterti in imbarazzo ma Bella non è proprio tipo da corsa ed esercizi" dissi ancora ridendo
"Io, no, Francesca!" Esclamò
Scoppiai in una risata ancora più forte da come aveva detto "FRANCESCA" in tono così autoritario
Scoppiò in una risata anche lui.
Non mi capitava da tanto di ridere con qualcuno che non sia Jeremy.
«Forse non è così brutto lasciarmi andare un po'» pensai
D'un tratto nelle orecchie partì il suono assordate dell'Holter.
Porto la mano destra alle orecchio.
Di scatto predo il telefono lo accendo per spegnere la musica, non c'è nessuna musica.
Mi tiro via velocemente le cuffie le chiudono in un pugno e schiaccio dentro alla tasca della felpa.
Il rumore scompare e con lui anche il mio sorriso.
Federico mi guarda stranito,
"Francesca, ti senti bene?" Chiese
Il vento freddo è cessato, sbatto le palpebre e mi guardò attorno mantenendo uno sguardo serio.
Una voce di fondo risuona per il parco.
"Federicoo" starnazza l'oca a pochi metri da noi, con la sua maglietta rosa fluorescente stretta che mette in risalto la sua vita stretta e il poco seno che ha, con i pantaloni di cinque taglie in meno che mettono in risalto il suo fondoschiena e le sue gambe sottili come stuzzicadenti.
Inizia a correre, anzi non si può neanche definire una corsa, più l'Heidi dei poveri che saltella sulle vallate verdi dei monti in culo al mondo.
Ci raggiunge e incatena il suo braccio con quello di Federico.
"Ciao feffe, sai non ti trovavo" disse guardandolo con aria dolce da cagnolino sperduto.
"Bene ora lo hai trovato, io tolgo il disturbo, vi lascio alla vostra attività fisica, spero vi divertiate" dissi fredda è indifferente
"Tranquilla, ci divertiremo anche per te" mi scoccò un occhiolino
"Molto generoso da parte tua" dissi
Presi lo zaino e me lo misi in spalle
"Ciao frency" disse Bella
"Ciao Bella, ciao Federico" dissi lasciandomeli alle spalle continuando per la mia strada.
"Aspetta fre" si staccò dalla presa di Bella e iniziò a corrermi dietro.
Mi fermai e mi girai verso di lui.
"Non chiamarmi fre, Il mio nome è Francesca" dissi fredda
"Ti volevo chiedere, un giorno ci possiamo vedere? Sai ho ancora bisogno di avere qualche appunto e qualche spiegazione delle lezioni di ottobre che ho perso" chiese massaggiandosi il dietro della testa.
"Scusa non te le può dare Bella?" Dissi
"Non ci capisco nulla, in più non ha scritto quasi niente" disse distogliendo lo sguardo
Sbuffai silenziosamente
"I-o" lo guardai incrociando i suoi occhi titubanti
Cedetti e "va bene, scrivimi il giorno e poi ti dico se sono a casa così venirli prendere e dirmi cosa non hai capito..." dissi contro voglia puntando gli occhi al cielo.
Il suo volto si illuminò è la sua bocca si aprii in un sorriso.
"GRAZIE GRAZIE GRAZIE, ti scrivo dopo, Francesca sei un angelo!" Mi ringraziò
"Dai Bestia torna dalla tua Bella" dissi girandomi e riprendendo la mia camminata.

"Francesca sei un angelo"
Mi rimbombavano nella mente queste tre parole che nessuno aveva mai detto vicino al mio nome.
Sono sempre stata vista come il diavolo, sapere forse al il diavolo può diventare un bianco e candido angelo, e forse riuscirò anche io a diventarlo.

Holaaa, Santa Mary ci ho messo un'eternità per scrivere questo capitolo, quindi pretendo un applauso.
👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
GRAZIE GRAZIE GRAZIE TROPPO BUONI!
Ok torno normale, spero che vi piaccia questo nuovo capitolo se si lasciate una Stellina che sono gratis, non fate i tirchi (?) e commentante se vi piace la storia e cosa dovrei modificare secondo voi!

"Un'opportunità per sorridere." [Benji&Fede]Where stories live. Discover now