•••

12 1 1
                                    

Gli amici continuavano a chiedermi quanto male fa e come ho fatto a sopravvivere. E io non sapevo che rispondere perché non ero una sopravvissuta, ero tutto fuorché sopravvissuta.
Ero solo morta.
Cambiata dagli eventi, cambiata per lui, fredda come il marmo e con l'inverno nel cuore. Ero morta tra una tempesta di pensieri, annegata tra le mie lacrime, con la consapevolezza del fatto che nulla avrebbe più potuto cambiarmi. Non ero disperata, si dispera chi è vivo, chi ha qualcosa per cui combattere e io non avevo nulla per cui farlo. Semplicemente respiravo.
E passa il tempo che trascorro tra braccia di alcuni, non tanti ma troppi per me. Abbandonata a me stessa ero un'anima senza parole, un volto senza luce, una speranza offuscata.
Passa il tempo e svanito il tormento ripropongono la stessa domanda: "come hai fatto? " chiedono. E questa volta sapevo come avevo fatto.
Parole, parole.
La fine di un passato, l'inizio di un presente, un futuro senza nome. E poi per caso lui. Arriva lui. È il senso di questo mondo, il senso di un mondo morto, del mio mondo morto. Spezzato come me, rotto come me, quella diversità da bambino. Mi abbraccia con quei suoi occhi immensi e respiro il suo odore. Sa di amore.

Kate.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Nov 09, 2016 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Pensieri di un passero che non sapeva volare Where stories live. Discover now