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Respirai a pieni polmoni quella poca aria che riuscìi ad ottenere, sollevandomi di scatto da quel letto umido.  Mi sentivo bandito di sudore, avevo le mani letteralemente appiccicose. Non capivo dove fossi. Sentivo il sangue scorrere nelle vene, percepivo ogni mio respiro e il panico che mi stava divorando pian piano. Dovevo trovare le forze per alzarmi. In pochi secondi mi ritrovai appoggiato allo stipite di una porta. Tirai un pugno al muro e subito dopo la luce si accese, illuminando quel buco che tanto conoscevo. Era il buco del panico e degli incumbi. Era sempre uguale quella stanza. Non vi era mai niente fuori posto, era così noiosa. In quel momento avevo troppa rabbia e paura dentro di me che potevo certamente annegarmi. Avevo bisogno di sfogarmi e la lampada che prima si trovava sul comodino ora giaceva frantumata per terra. Avevo bisogno di disordine. Iniziai a girovagare per la stanza, rompendo tutto ciò che ostacolava il mio cammino. I mobili erano al centro della camera, rovesciati con tutti i vestiti sparsi. Le mattonelle del pavimento erano macchiate dal mio sangue che continuava a colare dalle ferite che mi ero procurato sulle nocche. Mi sedetti sul letto, lasciando cadere a peso morto le braccia. Avevo scaricato una buon parte di energia. Ora andava seriamente meglio. Il disordine che avevo procurato era identico a quello che avevo in testa. Espirai rumorosamento, rimanendo in apnea per pochi secondi. Il battito cardiaco si stava pian piano rallentanto, le mie spalle non erano più tese. Accennai un sorriso, godendo di quel silenzio e di quella calma che il mio corpo mi stava dando. Dovevo farla diventare una routine, era molto rilassante.

Non pensai a risistemare tutto, non me ne fregava proprio niente. Potevo pensarci quando aveva un più tempo.  Mi piazzai direttamente sotto la doccia e in due secondi dovetti lavarmi, perchè ero troppo in ritardo. Non prestai molta attenzione ai capelli, anche se Courtney ogni volta che mi vedeva con i capelli umidi mi urlava contro. Quella donna era veramente insopportabile. Mi sistemai con i primi vestiti che trovai sul comodino, non avevo tempo per sistemarmi.Scesi con velocità le scale, trovandomi poi davanti un gruppo di persone che non conoscevo. Al centro vi era quella santa donna che avevo nominato pochi minuti fà. Appena mi avvistò, si mise a ridere. Che avevo di così divertente? Si avvicinò a me con passo svelto, mentre continuava a ridere.

<< Marcus sai che urli proprio come una femminuccia? I miei amici si sono spaventati >>

Disse con quell'aria da ragazzina modello. Fece passare un dito sul mio petto, mentre mi guardava da sotto quelle lunghe ciglia. Sapeva benissimo che mi dava fastidio quando diceva quelle cose. Non volevo ritornarmi ad incazzare, dovevo mantenere la calma, anche perchè la prima lezione del college ormai era andata e dovevo almeno arrivare in tempo per la seconda. Non che mi fregasse qualcosa, ma dovevo portare a termine almeno questo anno. Non badai molto alla voglia di ''sesso'' che quella ragazza emanava e me ne andai senza nemmeno salutare. Scesi quelle poche scale che mi separavamo dal piano terra e poi mi avviai presso quella destinazione che tanto mi faceva passare la voglia di vivere. 

L'unica cosa bella del College erano i prati. Erano ordinati, tagliati perfettamente e curati. Mi veniva voglia di stendermi e dormire con il sottofondo delle chiacchiere delle persone. Era la cosa che sognavo da quando ero piccolo, visto che in quella casa in cui vivo non vi ero nemmeno posto per il marciapedie. Attraversai con calma il percorso che ti portava direttamente davanti alla scuola e vi entrai, andando subito nell'aula. Non sapevo che lezione avevessi oggi. Non bussai alla porta, perchè era tempo perso. L'aprì e successivamente quel vecchio che avevo avuto il giorno prima si era posizionato proprio difronte a me. Non avevo nemmeno avuto il tempo di varcare la soglia.

<< Buon giorno, per caso le serve qualcosa?>> 

<< Salve, sono venuto a lezione.>> dissi con tono indecifrabile.

<<Lei ha percaso in casa un orologio o forse non sa leggerlo?  Perchè se vuole io potrei insegnarglielo.>> disse con voce da superiore, mentre i ragazzini di quel corso stavano ridendo. Era così divertente? Veramente uno rideva per così poco? Sospirai, cercando di non pensare alla testa del professore appesa al soffitto. Come il giorno precedente, il vecchio voleva dimostrare chi comandava in quella stanza. Pensava seriamente di mettere in riga le persone facendo in quel modo? Mi morsi l'interno della guancia e proprio quando stavo per rispondere, qualcuno lo fece al mio posto.

<< Carissimo Professore,  non tutti non hanno niente da fare in questa vita. Molti hanno impegni e questo comporta, delle volte, a non riuscire perfettamente ad arrivare in orario alle sue '' interessantissime''  e ''significative'' lezioni.  Spero colga il lato ironico.>>

Era una ragazza, avevo già sentito quel tono di voce deciso da qualche parte. Mi appoggiai a un tavolino che si trovava vicino alla cattedra. Volevo seriamente scoprire perchè cazzo quella voce mi era così familiare. Non avevo quasi parlato con nessuno lì dentro, quindi non avevo nessuno motivo di conoscerla. Socchiusi gli occhi e in un secondo dei flashback mi risvegliarono una parte di ricordi di quella notte. Non era andato alla festa che si teneva a quel pub. Era stato tutto un sogno, anzi, un fottuto incubo. Non mi ricordavo il perchè fosse stato così distraso, ma sentivo la paura crescere. Quindi qualcosa era successo. In quel momento di riflessione, avevo lasciato fuori l'intero pianeta. Non mi ero accorto che tutti stavano sistemando la propria roba, non mi ero accorto che quasi tutti ormai erano già andati. Non mi ero accorto di nulla. Dovevo ringraziare quella ragazza. Mi scostai dalla sedia e appena appoggiai la mano allo stipite della porta, la voce di quella tipa mi rimbombò in testa. I ricordi riaffiorarono nuovamente. Pezzo per pezzo. Aveva completato il puzzle. Cazzo. Era stata lei ad aiutarmi nel sogno quando era svenuto. Adesso era tutto chiaro. Com'era possibile sognare qualcuno, soprattutto la voce di chi non conosci?


Alzai lo sguardo per cercarla e l'unica cosa trovai era una stanza completamente vuota e il rumore assordante della campana che segnava la fine dell'ora. 


                                                                        - - - - - - - - - - - - - -

                                                                                   Salve!

                                              Ho avuto veramente tante cose da fare!

                                                                    Scusate per l'attesa.

                                                                     Spero vi piaccia! (; 

                                                                        Detto questo,

                                                           Chiedo venia per gli errori.

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⏰ Last updated: Sep 01, 2018 ⏰

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Immobilizzato nell'ombra del mondo.Where stories live. Discover now