"che dire, mi hai scoperto!
caro Ashton, hai ragione! cosa farò ora? scoprilo alle 19:30, al parco vicino casa tua.
ah, vieni da solo ;-).
-cal"Cosa vorrebbe significare "Scoprilo alle 19:30, al parco vicino a casa tua"?
Non fraintendetemi, Ashton trovava davvero carino Calum, ma questo messaggio lo mandò in tilt.
Più il tempo passava più la sua paranoia continuò, ma alla fine decise di andarci, voleva incontrare l'autore delle bellissime lettere che ogni giorno riceveva.
Guardò ansioso l'orologio che gli fasciava il polso sinistro.
17:27
Decise di incominciare a prepararsi tra un'ora.
****
18:10
Fu la trentaseiesima volta che guardò l'orologio.
Da sempre il riccio è stato una persona paranoica, ma nulla in confronto alle montagne russe che aveva nello stomaco.
Si alzò dal letto sospirando, cercando di non crollare in uno stato emotivo.
Aprì l'anta dell'armadio e come se fosse al mare un'onda di domande lo colpì.
"Cosa mi metto?"
"Maglietta o camicia?"
"Bianca o nera?"
"Skinny jeans o jeans normali?"
Scosse la testa, cercando di mandare via tutte quelle paranoie.
Dopo dieci minuti buoni passati a scegliere il capo d'abbigliamento decise di mettersi una camicia bianca, i suoi amati skinny jeans e le sue inseparabili converse nere.
Inutile dire che l'agitazione non lo lo lasciò neanche per un minuto.
****
sbottonò i primi due bottoni della camicia, e finalmente poté dire di aver finito di prepararsi.
Si guardò allo specchio e sospirò pesantemente.
Era vestito bene?
Avrebbe fatto buona impressione?
Il piccolo orologio al polso indicava le 18:56, così decise di scendere e di farsi una bella passeggiata.
Si guardò un'ultima volta allo specchio e sicuro di se stesso superò la porta della sua camera e salutò velocemente la madre con un bacio sulla guancia.
Aprì la porta di casa e una folata di vento investì i suoi folti ricci castani.
19:00
****
Colpì col piede un sassolino e lo guardò schiantarsi sul marciapiede.
Ne colpì un altro, solo che questa volta non fece molta attenzione.
Tutto questo maltrattamento su quei poveri sassolini fu solo grazie al nervosismo, che non migliorò quando vide l'orario.
19:20
Decise di camminare verso il parco.
Suo nonno lo portava sempre, da piccolo.
Amava giocare con gli altri bambini, amava fare amicizia.
Sommerso nei ricordi si ritrovò davanti all'entrata del parco.
Sospirò indeciso.
Dopo tanti "probabilmente sarà solo una presa in giro" finalmente sorpassò la porta di legno.
E si sentì preso in giro quando non vide nessuno.
"Si sarà nascosto da qualche parte"
Cercò tra i cespugli.
Controllò dietro gli alberi.
Niente.
Confuso.
Ecco l'aggettivo che descriveva Ashton.
Si prese un momento per pensare.
Perché?
Si sentì preso in giro.
Ma proprio nel momento in cui stava per sorpassare il cancello del parco un ragazzo dai capelli corvini spuntò vicino ad un albero.
«C-Calum?» balbettò il riccio.
Il corvino non disse niente, solo si limitò ad andare verso Ashton.
Il cuore del riccio batteva a mille, sembrava come se stesse per uscire fuori dal petto.
Calum prese il viso del riccio tra le mani, sotto lo sguardo confuso del riccio.
E come se niente fosse, sotto mille stelle luccicanti, le loro labbra — finalmente — si unirono.
fine
UCCIDETEMI
ho ripubblicato il capitolo trasformandolo in un lieto fine lo la.
e nulla, grazie a tutte le personcine secs che hanno letto questa storia e se volete passate da wattpad e il sequel lost in reality.
bacini kawaii :*
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van gogh {cashton}.
Fanfiction«non so chi sia il più bello tra te e la notte stellata. ahaha, sto scherzando. sei mille volte meglio tu, Ashton. xx» dove un ragazzo un po' troppo ossessionato dai quadri di Van Gogh cerca di capire i vari significati dedicandoli al ragazzo che g...