ROOM 321

Chapter 1

<< Insomma, dev'esserci una spiegazione!>> sbottò il ragazzo, che appena notò il tono brusco della sua voce, cercò di calmarsi; dall'altra parte, divisi da una scrivania, sedeva una donna sulle sessanta, i capelli grigi alzati in una crocchia, gli occhiali sottili sulla punta del naso << non so cosa dirle, davvero mi dispiace, ma qui c'è scritto il suo nome accanto al nostro istituto>> disse la donna, che appariva costernata; il ragazzo, che poteva essere sui 23 anni, si portò le mani alla fronte, sospirò e appoggiò i gomiti sulla scrivania della donna, piegando la schiena. << Merda>> sussurrò, la donna sgranò gli occhi, bofonchiando qualcosa, chiaramente irritata; << Senta, così è scritto qui, ecco a lei i moduli, li compili e poi li spedisca, il resto non è affar mio>> disse seccamente la donna, porgendogli una pila di fogli e tornando, con gli occhiali bassi, al libro che stava leggendo.
Il ragazzo prese la pila di fogli ed uscì dall'ufficio, sbattendo la porta rumorosamente; tutti gli studenti intorno a lui si fermarono a guardarlo, incuriositi, ma lui era troppo impegnato ad inveire contro i fogli che stringeva tra le mani, quando un tonfo sonoro si udì per I corridoi della scuola, una ragazza col suo caffè, correndo di corsa era entrata in rotta di collisione col petto del ragazzo, rovesciandogli il caffè sulla camicia bianca e sui fogli, la ragazza era diventata rossa, iniziò a scusarsi ma la figura macchiata di caffè, aveva gli occhi furiosi, che se avessero potuto incenerire, l'avrebbero ridotta in polvere. << sta' più attenta ragazzina>> sbottò freddamente, la ragazza impallidì << ragazzina a me? Tu avrai massimo 19 anni>> rispose altrettanto furiosa
<< 19? Ne ho 24, ho una laurea in letteratura e da oggi insegno in questa scuola, RAGAZZINA.>> ripetè seccamente, scandendo accuratamente le sillabe dell'ultima parola, per caricarle di disprezzo; la ragazza divenne bianca come un cencio, abbassando il capò si scusò, andando via per i corridoi mentre il suo viso perdeva fuoco; aveva due sopracciglia folte e scure, occhi da cerbiatto color nocciola incorniciati da un merletto chiaro di ciglia, le labbra non troppo carnose erano delicate ed eleganti, era bassa di statura, un metro e sessantadue, massimo sessantatré.

Il ragazzo se ne stava in piedi in mezzo al corridoio, osservando la ragazza scivolare via tra i corridoi. Si guardò i vestiti, la camicia aveva una macchia color caffè appunto, grossa come l'Europa, i pantaloni Blu eleganti, una giacca lunga fino ai fianchi grigio polvere, i fogli che teneva in mano, zuppi di bevanda al caffè. Aveva il viso sottile, la mascella leggermente pronunciata, le labbra erano delineate e sottili, il naso dritto e gli occhi erano due fessure in cui erano incastonati lapislazzuli, il cui colore era cangiante, prima acqua marina, poi azzurro cielo, blu notte.
sospirò. Era solo l'inizio, per questo era così spaventato Taylor, quella era una giornata sbagliata, tutto era cominciato quando aveva scoperto dell'errore di smistamento, adesso si trovava in una scuola in cui non doveva essere, a decine di miglia da casa, a decine di miglia dalla sua amata fidanzata Anne.

Appena si trovò sola, Carrie, tirò un sospiro, era una giornata terribile per lei, a partire dalla mattina, quando il fidanzato Kol l'aveva lasciata. Niente aveva più senso per lei, si sentiva dispersa, ed era solo l'inizio dell'anno scolastico.

Taylor: Ian Harding

Carrie: Lily Collins

Anne: Keira Kinghtley

Kol: Austin Butler