chapter 3

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Era lì, dritta accanto alla cattedra, davanti a 27 persone, tra cui il suo bellissimo ex ed il suo bellissimo professore. Una morsa le strinse il petto, iniziò a boccheggiare, perdendo la concezione della realtà, dimenticando dove si trovasse. Era sul suo letto, stava leggendo poesie di Edgar Allan Poe, la luce fioca accanto a lei, si chiese cosa fosse la poesia. E in un attimo cominciò a parlare
<< una volta mi sono chiesta cosa fosse la poesia, non sono riuscita subito a trovare una risposta, credevo che poesia significasse solo versi su carta, invece poesia è tutt'altro, ho capito che per me è poesia quando la mattina presto il cielo è dipinto con le sfumature del rosso, poesia è un abbraccio, un volto, qualcosa che ci ispira pace, qualcosa che sussurra casa, questa è la poesia: qualcosa che conforta gli insicuri e scomoda i tranquilli.>> tacque, tirò un lieve sospiro, poi notò l'espressione della classe, gli occhi di tutti erano rivolti al lei con ammirazione , tranne quelli di Kol; il professore battè lentamente le mani
<< Brava Carrie>> disse, e lei andò a posto, svelta.

Aveva appena finito di parlare, Taylor la ascoltava, pendeva dalle sue labbra . Poca gente sapeva parlare bene come lei faceva. Riusciva a percepire la tensione nella sua voce, il lieve rossore sulle guance.. Le parve.. Bella.
<< Brava Carrie>> si limitò a dire, ma avrebbe voluto aggiungere di più, avrebbe voluto appoggiare una mano sui capelli bruni e morbidi, odorare la pelle lattea, accarezzare le dita piccole ed affusolate. Si sentì uno stupido, un traditore. Pensò ad Anne, alla distanza. A come questo stava cambiando il loro rapporto.
<<la lezione finisce qui >> si limitò a dire,
<< per la prossima volta preparate una poesia da recitare alla classe>> aggiunse e tornò ad immergersi nei suoi pensieri.

Carrie ed Emily uscirono veloci dalla classe
<< Avresti dovuto vedere come ti guardava il professore >> disse Emily << ti mangiava con gli occhi >> continuò
Carrie arrossì << non è vero >> disse arrossendo
<< si invece >>
<< poi devi ammettere che è un figo>> continuò
<< non lo nego>> disse, in una risatina
<<per questo credo, che sia già impegnato e poi.. Io sono una sua alunna >> disse
<< solo per questo?>> chiese
<< non ti sembra abbastanza ?>> domandò, << E comunque.. Provo ancora qualcosa di forte per Kol, nonostante lui mi abbia lasciato..>>
<< non pensarci più >>tagliò corto Emily.
Le sembrava strano il comportamento di Emily, ma stese in silenzio.
Pensò veramente al suo professore, pensò alle emozioni che stava provando quel periodo, si disse che era normale essere confusi, provare sentimenti strani, si disse che era lo stress, e si tranquillizzò.

Taylor rimase seduto alla cattedra ancora per qualche istante, guardò Carrie andare via, con lei tutta la classe.
Si costrinse a rispondere alle domande:
•chi è Carrie?
Un'alunna. Pensò sicuro
•cosa provi per lei?
Non lo so. Si disse. Sono confuso.
E lì capì che c'era qualcosa davvero, perché se per lui fosse stata solo un'alunna, avrebbe detto niente, invece non sapeva come rispondere, riusciva solo a pensare alla grande confusione che aveva in testa. In qualche modo, si convinse che poteva rimediare, poteva reprimere quel sentimento, poteva amare ancora Anne, avere un amore semplice, una vita senza guai.
Eppure non poteva non pensarla.

Carrie si ritrovò il pomeriggio sommersa nei libri, ma appena ebbe finito fu felice di dedicarsi a letteratura, perché era la cosa che più amava, e poi, non riusciva a smettere di pensarlo.
Prese i suoi libri di poesie preferite e lì iniziò a sfogliare, cercandone una che la ispirasse particolarmente. Eccola. Splendeva di luce propria tra le pagine che scorrevano veloci. Era di Pablo Neruda.
La trascrisse sul quaderno e conservò tutto, fiera della poesia. Un messaggio arrivò a Carrie,facendo vibrare il suo telefono.
Da Kol❤️ (si era dimenticata di cambiare il nome)
*possiamo vederci tra 10 minuti al Cafè?*
Carrie si alzò di gran fretta, senza pensarci due volte.

Erano le 7 di sera e Taylor era nella sua stanza del dormitorio, annoiato, così decise di uscire per sgranchirsi i pensieri.
Si diresse al Cafè della città, ma quando arrivò una scena gli rimase scolpita nella mente, davanti al Cafè, Carrie e Kol erano impegnati in un bacio appassionato. A Taylor raggelò il sangue e non si seppe spiegare il motivo della sua reazione, lei era una ragazza libera di fare quello che voleva, ma si sentì geloso di Kol, era solo un ragazzino, lui sapeva che non sarebbe riuscito ad apprezzare una tale bellezza interiore. Era geloso ed arrabbiato con lui. Si sentì uno stupido. Si limitò a guardarli qualche altro secondo, poi voltò le spalle e tornò al dormitorio dimenticando quello per cui era venuto.

Erano le sette meno cinque e Carrie era davanti al Cafè che si stringeva nel cappotto verde menta, in preda al freddo. Ad un certo punto, da lontano vide avvicinarsi una figura sottile e slanciata, i capelli biondi e ondulati, lo sguardo insolente.. Si rese conto di come le sue guance ardevano, alla sua vista
<< prima che tu dica qualunque cosa >> disse il ragazzo, <<voglio dirti che sono stato uno stupido>> continuò, poi, cogliendola di sorpresa, le prese il volto tra le mani e le baciò le labbra delicatamente, poi quello che era un gesto tenero si tramutò in qualcosa di bramoso e carico di desiderio. Le mani di Carrie erano tra i capelli setosi di Kol, le mani del ragazzo invece una era posta sul viso, l'altra era sulla schiena, per tenerla stretta, quasi come se avesse la fobia di essere lasciato.
Carrie era scombussolata, così tanti sentimenti in un giorno.. Ma sentiva che le emozioni per Kol erano forti e lui le assecondava.

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⏰ Last updated: Nov 17, 2016 ⏰

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