0.5

398 26 5
                                    

rabbia.
lo stato d'animo di Farkle era riassumibile con una sola parola: rabbia.
gli sembrava alquanto ingiusto rovinare un'amicizia per dei sentimenti, che sarebbero sicuramente cambiati con il passare dei giorni.
Maya e Riley continuavano a non parlarsi, Lucas evitava entrambe, e il genietto si ritrovava a passare i pomeriggi da solo.
con fare goffo raccolse il telefono dal pavimento, e dopo aver passato la manica della propria felpa sullo schermo per lucidarlo, compose il numero di Maya.
i secondi sembravano interminabili, era anche pronto a riattaccare, quando sentì una voce dall'altra parte del telefono.
"pronto?" chiese una voce impastata dal sonno, ovviamente riconducibile alla bionda.
insomma, sono le quattro del pomeriggio e sta dormendo, non deve studiare?
le domande durarono pochi istanti, dato che la sua mente elaborò tutti i voti presi da Maya in questo periodo.
la risposta fu immediata: no.
"Maya? sono Farkle" disse poi, portando il labbro inferiore tra la morsa dei denti, e applicando una lieve pressione su di esso.
"hai dieci secondi per dirmi cosa vuoi; uno.. due.. " iniziò a contare, aspettando una risposta immediata.
Farkle non sapeva cosa dire, non si ricordava nemmeno la ragione della chiamata.
"tre.. quattro.. sei" disse mezza addormentata, coprendo i propri occhi con il palmo della mano, per non permettere alla luce di disturbarla.
"hai saltato il cinque" disse così Farkle, trovando una scusa plausibile.
"si, cinque come gli schiaffi che ti sto per dare se non mi dici cosa vuoi" sputò, bofonchiando di tanto in tanto.
"ehm, volevo chiederti una cosa" si sedette sul letto, aveva bisogno del sostegno di qualcosa.
"non chiederò a Riley di uscire con te, Minkus" disse subito, senza nemmeno aspettare la conclusione della frase.
"cosa? no, no." cercò di rimediare, agitando la mano in segno di negazione, anche se effettivamente nessuno lo poteva vedere.
"insomma, io volevo chiederti se.."
"sono passati dieci secondi, ciao" disse Maya, riattaccando il telefono e tornando nel mondo dei sogni, quello che tanto amava.
le dispiaceva, infondo, aver trattato Farkle in quel modo, ma l'assenza di Riley nella sua vita la stava portando ad essere così: acida e cattiva.
prima di riaddormentarsi, uno sbuffo uscì dalle sue labbra.

Lucas, intanto, stava mangiando delle patatine fritte in compagnia di Zay.
"insomma, ci sei uscito?" chiese il ricciolo, grattandosi leggermente il mento.
"no, nemmeno una volta; ci vediamo solo a scuola" rispose di rimando Lucas, affondando la patatina nella salsa rossa.
"escici, allora" disse ovvio, leccando appena il proprio labbro inferiore, leggermente salato.
"non è così facile, non prova niente per me" disse così, scostando le patatine fritte e sorseggiando della coca cola.
"e scommetto che te l'ha detto lei" rispose velocemente, alzando gli occhi al cielo.
Lucas annuì, in segno di resa.
"quanto sei stupido, Lucas; ha negato perché si trovava difronte alla classe" sussurrò, per non far sentire la sua teoria da cupido a tutti quanti.
"le patatine ti danno al cervello" disse così, poggiando il bicchiere sul tavolo di legno.
"se lo dici tu" rispose con noncuranza, facendo spallucce.

din don.
questo suono fastidioso svegliò la povera Maya.
"oh ma andiamo, non si può dormire?" si lamentò la bionda, scostando le lenzuola color crema e poggiando i piedi sul pavimento.
quel contatto provocò una scia di brividi che invase tutta la sua schiena, portandola a battere leggermente i denti.
din don.
"arrivo, bestie!" urlò esasperata, camminando scalza e con un plaid sulle spalle verso la porta, aprendola di poco.
la visione della sua migliore amica fu il miracolo di quella giornata.
"Riley" disse con un sussurro, non credendo ai propri occhi.
"mi manchi" disse solamente la mora, con gli occhi ricoperti da un velo trasparente: lacrime.
Maya spalancò la porta, e dopo aver aperto le braccia sussurrò un "vieni qui, amore".
Riley non se lo fece dire due volte, che con pochi passi si trovò tra le sue braccia, con la propria guancia pigiata contro la sua nuca.
non parlavano, non vedevano il motivo.
in quel momento, l'unica cosa che volevano era stare insieme, l'una con l'altra.
passarono il pomeriggio così, tra risate e film, che si concludevano con pezzi di pizza ovunque.
"che spreco" disse Riley, osservando tutto quel cibo sparso per il salotto.
"non ti preoccupare, ci penserà Ginger a ripulire tutto" disse velocemente, ridendo subito dopo.
ci fu un silenzio strano, interrotto solo dai programmi che trasmetteva la televisione.
"ti lascio Lucas, promesso.
non mi interessa di nessun'altra persona, solo della nostra amicizia.
rinuncerei a tutto per te" disse velocemente la bionda, in preda al panico.
"mi basta avere te per essere felice", ripose la mora, incrociando le dita della loro mano e lasciando un bacio sul dorso.
"ring power" disse quindi, aprendo la mano, lasciando lo spazio tra un dito e l'altro.
"ring power" rispose Riley, incrociando le loro dita, e poggiando la testa sulla sua spalla.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 13, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

us //lucayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora