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Dopo un mese di casi normali,arrivò una soffiata su un traffico di ragazze importate negli Stati Uniti e rese schiave. Si misero in posizione davanti al capannone dove erano prigioniere,e fecero irruzione: si sentirono una serie di "mani in alto" e "getta l'arma!",poi un colpo di pistola e Elliot cadde a terra, i colleghi fecero fuoco e colpirono il tiratore. Chiamarono l'ambulanza d'urgenza e Olivia corse dal collega cercando di sollevarlo sulle sue gambe "Elliot mi senti? Ti prego apri gli occhi" Sperava fosse solo un incubo,ma le sue parole furono vane,l'uomo aveva perso i sensi e nonostante cercassero di tamponare la ferita,il sangue continuava a uscire senza fermarsi.
Dopo minuti interminabili l'ambulanza arrivò,portandolo in ospedale.
Erano ormai ore che Elliot era in sala operatoria,e gli amici in sala d'attesa senza notizie,nessuno parlava,era una sorta di silenzio che li univa tutti. Videro il medico andargli incontro con un' espressione seria,indecifrabile,Olivia si alzò per prima e lo guardò come a chiedere spiegazioni "Siamo riusciti ad estrarre il proiettile e fermare l'emorragia,l'operazione è riuscita,ma sarà molto debole per qualche giorno." Tutti tirarono un sospiro di sollievo,e gli tornò l'aria finalmente,come se fossero stati in apnea fino a quel momento.
Appena si svegliò chiese di vederla,e insieme dissero alla sqiadra del fidanzamento,ottenendo la loro benedizione.

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