Capitolo 1

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Erano ormai gli inizi di maggio, non facevo ormai caso a niente, ero soltanto stanca. Mi ero svegliata di buon umore, mi ero iniziata a vestire, mi ero messa un paio di leggins, una canotta bianca, una felpa bordeaux, e un paio di scarpe da ginnastica. Come al solito non avevo fatto colazione, mi sono tirata i capelli in uno chignon, senza truccarmi, mi misi lo zaino in spalla e uscii di casa. Incontrai Emma, che aspettava con me alla stessa fermata l'autobus e come al solito ci siamo fumate una sigaretta che avevo preso da lei.
Emma aveva la pelle scura, i capelli neri e gli occhi neri, non era tanto alta, e faceva il pedagogico. Le nostre scuole non erano tanto lontane anche se tutto sommato Bologna è una grande città. Avevamo preso come al solito l'autobus n° 374 e ci dirigemmo a scuola. Sull'autobus c'era quel ragazzo, lui non faceva caso a me, io ero insignificante, lui era uno dei più popolari a scuola, sapevo solo che faceva la 5°A, ma non mi interessai più di tanto all'inizio a lui, perché sapevo che non si sarebbe mai interessato a una ragazza poco conosciuta.

Cavolo! Non avevo le sigarette..
Andai in tabaccheria di fronte alla Piazza della mia scuola, e lo rividi, era lì che stava per uscire.
Mi avvicinai alla tabaccaia, e le dissi:

"Mi puoi dare un pacchetto di Marlboro Gold?"

"Ce li hai 18 anni?"

"Ehm, no.."

"Senti, prova a chiedere a quel ragazzo - indicando proprio lui - se te la può comprare"

Uscii dalla tabaccheria correndo per poterlo raggiungere.

"Hey! Scusa, ti posso chiedere un favore?" gli chiesi arrossendo.

"Sì, certo - sorrise - dimmi"

"Puoi comprarmi le sigarette? La tabaccaia non me le vuole fare perché sono minorenne"

"Sì, va bene, quali vuoi che ti prendo?"

"Un ventone di Marlboro Gold"

Mi sorrise e si diresse verso la tabaccheria. Tornò da me e mi diede le sigarette e disse:

"Un paio di anni fa, facevo anche io così, mi rivolgevo magari a qualche amico più grande per farmele comprare - mi guardò sorridente - era sempre un casino"

Ricambiai timidamente il sorriso e quando entrammo a scuola ci salutammo.
Ero uscita nel cortile della scuola per fumare una sigaretta prima che iniziassero le lezioni, quando loro di non essere sola, c'erano un paio di ragazzi in fondo al cortile e poi ci nuovo lui.
Mi guardava e mi sorrideva e la stessa cosa facevo io, quindi mi si avvicinò.

"Allora ci incontriamo di nuovo" disse lui.

"A quanto pare, e comunque grazie"

"E di che! Ma che classe fai?"

"La 3°D, te?"

"La 5°A".

*DRRRIIIIIIIIIIIIN*
La campanella suonò, buttai la cicca della sigaretta e dissi:

"Cazzo! Ho la Bucci in prima ora e quella mi uccide! Ci vediamo, ciao!"

"Ciao".

Preso lo zaino velocemente e iniziai a correre, e andai in classe. Mi misi come al solito all'ultimo banco accanto a Chiara.
Non ero un sacco attenta, anzi per niente, pensavo a lui. Non sapevo neanche il suo nome, ma pensavo a quanto lui fosse stato gentile.
Chiara mi diede una gomitata e mi indicò che la Bucci mi stava chiamando:

"Roncati, oggi ti vedo piuttosto assorta nei tuoi pensieri, non ci abbandonare per andare a cavalcare gli unicorni colorati, e per favore onoraci della tua presenza continuando a leggere a pagina 593".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2016 ⏰

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