"Ed eccomi qua.
Forse non dovrei essere qui,o forse si.Sono Joyce.
Ho sedici anni.
Sono la solita ragazza appartenente ad una famiglia modello.
Vestita con abiti firmati,truccata con trucchi costosi.
Ma non voglio essere ciò che sono."E come sempre la sveglia suonò corrompendo così tutti i miei pensieri.
Mi svegliai e mi preparai per andare a scuola.
"Jack,Susan,muovetevi perchè non ho tutto il tempo del mondo,vi devo portare a scuola,in più ci devo andare anche io."
Vidi accanto a me due pesti,Jack di sette anni e Susan di dodici.
"okay,possiamo andare"
misi in moto la mia macchina e partimmo nel viaggio che sembrò il più lungo del mondo.
C'era una coda infinita,forse per le persone che andavano al lavoro,delle persone correvano da una parte all'altra,forse per non arrivare in ritardo,alcune persone andavano con calma ascoltando la musica nelle loro cuffiette,altre parlavano al telefono.
La città già dalla mattina era in pieno movimento.Portate a scuola le due pesti era il mio turno.
Arrivai a scuola parcheggiando la macchina dove la parcheggiavo ogni giorno.
"Guarda chi si rivede"disse una voce alle mie spalle.
"Tyler se hai voglia di litigare non sono in vena , okay?ci siamo rovinati da soli.Avevamo un'amicizia indissolubile,una di quelle che non si crea sempre,ma vedi?Non abbiamo mai il tempo di vederci,ci siamo distaccati da un momento all'altro,mi sentivo abbandonata e tu lo stesso.Non ho voglia dei tuoi giochi,delle tue solite storie dove mi critichi e dai la colpa solo a me.La colpa è di tutti e due e se tu ancora non ci sei arrivato non importa."mi diressi verso la classe quando qualcuno mi spinse contro un armadietto.
"in verità,volevo chiederti scusa;volevo scusarmi per tutto ciò che ho detto,scusarmi perchè ho capito di sbagliare"disse Tyler.
"Ho dato tempo al tempo,ti ho aspettato a lungo,ho mandato giù tutte le tue critiche e sono passata sopra a ogni tuo 'momento' che sia felice o triste,sono passata sopra al tuo comportamento da egoista ma davvero,Tyler, quando è troppo,è troppo."dissi,a quel punto vidi Tyler allontanarsi e io tornai in classe.Tyler.Da dove partire.
Tyler era il mio amico,migliore amico,forse più che migliore amico,fratello.
Mi è stato sempre vicino e io l'ho sempre aiutato con cosa potevo.
Ci conosciamo da piccoli,molto piccoli.
Siamo cresciuti insieme.
Da poco si è fidanzato con una ragazza che io semplicemente non sopporto e per colpa sua si è allontanato da me.
A quel punto sentendomi abbandonata non gli parlai più.
Un giorno venne da me e mi rinfacciò che non ero una buona amica e che lo avevo abbandonato.
Benvenuti nella vita di un'adolescente che non viene capita da nessuno.Stando in classe le ore passarono in fretta,le due ore di chimica,l'ora di storia e le due di fisica finalmente erano finite.
Facevo i salti di gioia perchè sinceramente non ne potevo più.Andai a prendere Jack mentre mia sorella andò a casa di una sua amica.
Presi Jack e lo portai al corso di Hip-Hop dato che gli piaceva molto.
Uscito,lo vidi insieme ad un suo amico.
"Ciao Jack,tu sei..?"dissi al ragazzo che aveva più o meno l'età di jack
"Louis"disse sorridente
"è il fratello del mio nuovo insegnante di Hip-Hop"aggiunse mio fratello.a quel punto vidi un ragazzo spuntare dalla porta poggiandosi con la testa sul muro e sorridendomi.
Era sovrumano quel sorriso,aveva uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore,uno di quei sorrisi difficili da dimenticare.
Capelli biondi e occhi verdi."Sono Cris,il fratello di Louis e il nuovo insegnante di Jack"disse avvicinandosi a me.
aveva all'incirca 20 anni,precisamente 21.
Okay.Lo amavo e lo amo tuttora.Avete presente quell'amore a prima vista?Bhe,era proprio quello.
Tornai a casa con Jack.
"Ti piace Cris" disse Jack ridendo
"Non è vero"risposi provando a non dirgli la verità
"invece si,comunque non ti preoccupare,non glielo dirò" disse con fare arrogante
"se glielo dirai ti uccido" affermai ed entrai in casaDurante la cena ero felice e spensierata,era come se quel Cris avesse riempito parte del mio cuore.
Oh,mia madre aveva capito tutto."Joyce,sbaglio o devi dirmi qualcosa?"
chiese ridendo
"No mamma,tranquilla"gli dissi
"va bene,ho capito;hai bisogno dei tuoi spazi" disse per ultima e me ne andai in camera.Mi misi a suonare il pianoforte e a cantare,erano la mia passione.
Quando ero felice o triste dovevo suonare,avevo l'ispirazione giusta in quel momento.━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
ecco a voi il capitolo,spero che vi piaccia.
Ci ho messo tutto l'impegno per farlo decente.🌙
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La storia di un'adolescente
Randomnon mi piace anticipare la storia con qualche descrizione,la scoprirete da soli,leggendo.