Nero, i miei occhi Neri,la luce, non c'era, come se fosse stata risucchiata in un attimo da un vortice di energia negativa. Mi facevo strada in quell'oscurità nera come la pece non riuscivo a vedere le mie mani, le agitavo nell'aria per evitare di sbattere contro qualcosa poi una debole luce apparve sul mio collo, tra la scapola e la mandibola, seguita da un dolore insopportabile, era come se qualcosa o qualcuno scavasse la mia pelle, la luce divenne sempre più luminosa, a tal punto da illuminare la stanza, uno specchio, ero davanti uno specchio, o almeno così credevo mentre guardavo il mio riflesso, -ma cos'è quello ?- dissi tra me e me mentre il riflesso indicava un punto ben preciso, poggiò il suo indice sulla scapola, per poi farlo salire fino all'inizio della mandibola poi si fermò, tracciando così una linea obliqua, Rossa come gli occhi del mio riflesso, io continuavo a guardarlo a bocca aperta io non mi stavo muovendo, eppure lui si, quella cosa si stava muovendo!
Ricominciò poggiò di nuovo il suo dito indice questa volta sulla mandibola, scese fino alla clavicola formando così una x, poi prese un coltello dalla sua manica, si pugnalò, tra la mandibola e la clavicola su una linea obliqua che formava quel misterioso simbolo,continuò a scavare con la lama la sua pelle fino a formare un cerchio, cosa stava a significare quel gesto ? cosa significava quel simbolo ?.
Mi indicò con il coltello insanguinato in quel momento rabbrividii, appena feci no con la testa lui scomparve, tirai un sospiro di sollievo, ma quando vidi la flebile luce sulla mia spalla diventare rossa e trasformarsi in fuoco mi spaventai a morte!
Il fuoco stava tracciando lo stesso simbolo che aveva tracciato quell'essere, una linea obliqua, un'altra, e un cerchio, mentre il fuoco scavava la mia pelle io urlavo per il dolore, urlavo, urlavo consapevole del fatto che nessuno avrebbe mai potuto salvarmi in quella stanza buia e spaventosa.
-SVEGLIA!- il suono della sveglia mi fece sobbalzare nel letto mentre mi alzavo esitante dalle coperte, diedi un colpetto alla sveglia alzandomi così da farla spegnere, ma non voleva smettere -SVEGLIA!SVEGLIA!SVEGLIA!- continuava quel marchingegno fastidioso - Sisi ho capito, ho capito- dissi togliendo le batterie da quell'aggeggio infernale , mi diressi in bagno per lavarmi i denti e la faccia, ripensando al sogno -era proprio strano eh?- dissi.
Guardando meglio il mio riflesso nello specchio notai di avere una linea rossa spuntare dal colletto del pigiama, -deve essere stato il cuscino, ogni volta che mi alzo la mattina trovo sempre un qualche segno rosso o in faccia o su qualche altra parte del corpo- (inspiegabilmente).
-Tesoro! muoviti che hai scuola- urlò mia madre dal piano di sotto, -Lo so mamma! , almeno lasciami respirare!-, ma togliendomi la parte superiore del pigiama e cercando qualcosa di decente da mettermi per andare a scuola notai che quella che usciva dal colletto del pigiama non era una linea, ma un simbolo, lo stesso simbolo che vidi nel sogno.
Misi una felpa grigia, che non stonava coi miei capelli neri e i miei occhi scuri, visto che non ero ne magro ne grasso potevo stare bene con qualsiasi cosa a patto che mi piacesse, non sono troppo atletico ma vado in palestra 3 volte a settimana il che fa di me un palestrato ...... credo, misi un jeans grigio attillato e fui pronto.
Mi alzai il cappuccio , in modo da coprire il simbolo e andare a scuola, mi diressi di corsa fino all'ingresso quando una frase AGGHIACCIANTE mi fermò - Dove vai? non puoi giocare con me?- mia sorella minore niente mi terrificava più di lei, -no anne non posso , sai devo andare a scuola- dissi con il sorriso più falso che mi sia mai uscito, - va bene ma appena torni si gioca!-, finsi una risata fin troppo ovvia e sbuffai chiudendomi dietro la porta di casa.
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Proxy
HorrorLa sua vita era normale, poi si stravolse quando quel simbolo apparì, non resistette e seguì una strada buia e tetra ma piena di gente come lui, piena di proxy.