CAPITOLO 2.

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Mi hai svegliato con un bacio, non è ancora sorto il sole, ma nonostante tutto, Chippu piange; nonostante faccia freddo, o il freddo è solo in me.

Vedo di nascosto il modo in cui mi guardi ed io non riesco più a ricordarmi come si faccia ad amare. Ho paura, una paura che non mi permette nemmeno di respirare, Tomi.

Se ci avessero scoperti ti avrebbero portato via da me per sempre, ed io non posso permettere che accada. Devo fare in modo che tutto ciò finisca così non saremo più costretti ad avere paura.

Tu hai protetto me da piccolo quando avevo paura, ora tocca a me proteggere te. Starò a quello che dice David e farò in modo di convincerti a farti vedere in giro con Ria, anche se fa male.

Apro gli occhi non molto dopo che ti ho sentito chiudere la porta di casa, e senza nemmeno più la voglia di vivere, mi alzo dal letto anche io.

Filo in bagno per una doccia, e un po' mi rilassa, ma questo silenzio opprimente mi sta soffocando lentamente.

Torno in camera e mi siedo sul letto a sfogliare le nostre foto, coperto solo dal tuo accappatoio bianco come la neve: è così buono il tuo odore amore mio.

Eravamo così innocenti, così piccoli in queste foto... Eppure anche mamma ci urlò contro, mi disse che il nostro "amore" era così sbagliato proprio perché in noi scorreva lo stesso sangue, ed io innocentemente le risposi che forse c'era stato un errore e che io e te non dovevamo essere divisi... Disse che eravamo contronatura, dei mostri, che sicuramente ci eravamo convinti di questa cosa parafrasando il bene fraterno che ci volevamo, che stavamo crescendo ed eravamo confusi... Arrivò a dirmi che di sicuro io mi ero convinto di amarti perché ero geloso del fatto che tu cominciassi ad uscire con le ragazzine e avevo paura di perderti, che tu mi stavi semplicemente assecondando sulle mie idee, sui miei capricci, come sempre. Per giorni cercò di dissuadere il tutto e arrivò a mandarti una settimana dalla nonna… Ma ricordo che tu tutti i giorni venivi a trovarmi di nascosto quando lei andava a lavoro, finché lo stare lontano da te mi fece salire un febbrone da cavallo che passò solo quando tu tornasti a casa, da me.

Andy, invece, mi disse che noi eravamo stati divisi perché le cose troppo belle e perfette spaventano il mondo, e ricordo che quello fu uno dei tanti momenti in cui lui si dimostrò un vero amico, accettandoci senza pregiudizi, anzi, disse che lui non trovava differenza, perché io senza te non funzionavo, e viceversa, ed è ancora così...

Sospiro e caccio via le lacrime, rimettendo a posto l'album di vecchie foto, ma nel farlo, i miei occhi restano accecati dal mio riflesso allo specchio: uno zombie, probabilmente, al momento sarebbe molto più attraente ed in salute di me; e questi occhi rossi e gonfi non sono esattamente ciò che mi aspettavo di trovare.

Devo uscire, prima che tu torni: non posso permettere che tu mi veda così, non più.

Mi vesto frettolosamente e ti lascio un bigliettino, una scusa banale, ma spero che basti per farti desistere dal venirmi a cercare.

Esco di casa più in fretta che posso e mi allontano a piedi perchè guidare non fa più per me: le tue urla e quelle di mamma la sera in cui feci quell'incidente a Berlino, la sera degli EMAs, mi hanno fatto passare la voglia di avere un volante tra le mani, e di certo non sono come Gustav, io riconosco di fare pena al volante.
Ma non so dove andare Tomi, tutti i posti che conosco in questa città, li ho visitati con te, e sono troppo lontani, quelli vicini sono parchi per cani, correrei il rischio di incrociarti ed ogni mio sforzo sarebbe vano, ma continuo a camminare, troverò qualcosa prima o poi..

*Poche ore più tardi*

Mi sono rifugiato in un bar, in pieno giorno... Ma non ho toccato nemmeno ua goccio di alcol: sono uscito per smaltire le lacrime, non per guadagnare una sbornia, ed immaginare la tua faccia nel vedermi tornare ubriaco, mi ha fatto desistere dall'ascoltare le mie papille gustative che chiedevano un misero whiskey-cola, e per fortuna ho conosciuto un ragazzo simpatico e gentile che mi ha ascoltato senza fare troppe domande, così ho potuto sfogarmi almeno un po', ma so già che non avrò il coraggio di dirti di questa conoscenza fatta, perché anche se abbiamo solo parlato, sento che c'è qualcosa di sbagliato, come se ti avessi tradito, e magari lui potrebbe essere il mio biglietto d'oro per cercare di dimenticarmi di te e proteggerti da uno scandalo incestuoso.

È con questo pensiero che rientro in casa e ti trovo sul divano, stravaccato come tuo solito e divorato dall'ansia per la mia assenza prolungata: ti sorrido perché so che la mia felicità è tutto ciò che fa felice te, ma non si può mai mentire a sé stessi.

Vengo a sedermi al tuo fianco; so che tra noi le cose dovrebbero essere diverse da come sono ora, forse dovremmo essere solo fratelli, forse no, ma quaesta condizione di stand-by è malsana e assurda, anche perché nessuno dei due ha smesso di amare l'altro, no, questo mai, ma è come se avessero costruito un muro tra noi, impedendoci di essere noi stessi e di amarci come abbiamo sempre fatto. Riusciremo prima o poi a risolvere questa condizione? Lo spero, perché mi manca il mio fratellone, mi manca il mio Tomi.

Mi stringo forte a te perché le tue braccia sono tutto ciò di cui ho bisogno al mondo per stare bene, è da sempre così.

Nascondo il viso contro il tuo collo ed inspiro forte il tuo profumo così dolce e buono, proprio come te; non andare mai via Tomi, anche se sarò costretto ad essere cattivo con te.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2016 ⏰

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