Dopo

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"Mettetele la fisiologica"
"Battiti..."
"Pressione..."
Erano parole insensate alle mie orecchie, ma che avevo già sentito, probabilmente in qualche serie televisiva.
Sopra di me c'erano delle luci che si alternavano a un soffitto bianco.
Capii dove mi trovavo, in uno ospedale.
Mi alzai di scatto e dissi: "I miei amici, dove sono?"
Iniziai a vedere sfocato, poi a macchie dopo più nulla.

Quando iniziai a svegliarmi sentii una voce che diceva: "come sta? È sveglia?" Credo fosse mio padre che parlasse.
Poi una voce femminile fragile e delicata, quella di mia mamma che rispondeva alla domanda di mio padre.
Feci finta di dormire per stare un po' tranquilla din quando non mi addormentati veramente.

Quando mi svegliai non c'era più nessuno.
Addosso avevo una di quelle vesti da ospedale.
Presi una felpa e la infilai.
Iniziai a cercare i miei amici.
Leo e Tyler erano in stanza insieme.
Mi seguirono.
Poi trovammo Cristal e Lydia, per ultimi Ele e Dylan (ma in camere separate).
Andammo tutti e sette in uno sgabuzzino e iniziammo a parlare uno sopra l'altro, finché Ele non ci zittii.
Poi Dylan notò il diversi 'tatuaggi' che avevamo sul braccio destro.
Io avevo una specie di otto rovesciato che poi si rivelò il segno dell' infinito, Leo una x, Cri una catena, Tyler due strisce orizzontali, Dylan una striscia verticale,Lydia una croce, Ele un cerchio.

Tyler incece notò anche dei numeri sul polso sinistro, io avevo scritto: 1/7, Leo 2/7 Lydia 3/7 e così via.

Rimanemmi un'oretta a parlare del più e del meno. Io la passai per lo più a fare finta di ascoltare, usavo un tricchetto, avevo uno sguardo che sembrava attento e qualche volta facevo commenti a caso, ma in realtà pensavo a cosa era successo quel giorno.

Sentimmo un tonfo, dell urla terrificanti che facevano rabbrividire anche sbraita e poi più niente per qualche secondo.
Scendemmo il più velocemente possibile.
Leo che era davanti a noi quando arrivammo ad una svolta della parete ci fermò rendendo il braccio.
Sbirciò quello che succedeva dietro l'angolo. Si girò con un volto pallido.
Fece silenzio per pochi momenti,poi disse" Salite, andatevi a vestire e tornate allo sgabuzzino. Ci rivediamo tutti lì!"
Io ero troppo curiosa e quindi feci finta di seguirli sulle scale, ma appena mi staccati un po dal gruppo tornai indietro e sbirciai dietro all'angolo,  quello che visi fu una scena orrenda.

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