Guardo

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Guardo la stoffa del mio cuscino.
Guardo il mostro nello specchio, a no sono io.
Guardo la mia colazione.
Guardo mia mamma mia sorella.
Guardo le scale del condominio.  Guardo la strada, il cielo le ombre delle case, le nuvole.
Guardo il treno arrivare.
Guardo le persone.  Alcune mi salutano altre no, alcune mi parlano altre no.
Guardo la donna seduta davanti a me, ha i capelli neri, le labbra soffici si è truccata troppo.
Guardo la confusione della stazione.
Guardo le strisce pedonali, gli autobus, le auto.
Guardo le scale in salita. 
Guardo la mia classe.
Guardo i miei compagni di classe.
Guardo le loro labbra muoversi riferendosi a me.
Guardo i professori.
Guardo fuori dalla finestra.
Guardo il ritorno a casa.
Guardo casa mia.
Guardo me stessa allo specchio.
Chiudo gli occhi.
Guardo il nero.
Vedo un prato, il cielo, tutto profuma di buono.
Mi dice più cose quel nero della mia stanza che tutte le cose che ho visto durante il giorno.

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