"Esiste un luogo misterioso alle porte di Roma che tu non puoi neanche immaginare. Scende il crepuscolo, le nebbie dell'umida pioggia s'avvolgono alla bruma che scende dai faggeti delle vicine montagne, e nel silenzio timoroso che preannuncia la notte, si possono vedere e percepire prodigi insospettabili ".
Il giovane Mattia ricordava molto bene il frangente in cui il nonno gli aveva raccontato quella storia, uno dei rari e inspiegabili momenti in cui avevano parlato in assoluta naturalezza. Era successo quel giorno che era stato male con la febbre alta e non era andato a scuola. Il nonno aveva trascorso tutta la mattina a raccontargli di cavalieri, paladini, draghi e grandi eroi. E con quale enfasi e coinvolgimento; sembrava che avesse vissuto di persona quelle avventure fantastiche! In realtà non aveva passato una bella giornata, perché aveva sperato di poter giocare al computer o almeno starsene comodo a rivedere in TV l'ultima serie di anime giapponesi.
Il nonno era sempre stato un po' scorbutico, di poche parole, austero, di quelli certamente poco divertenti; polemico e fin troppo permaloso, non era il tipo che amava la presenza dei bambini tra i piedi, sempre chiuso nella sua stanza in soffitta a fare chissà cosa.
Ma ora che giaceva sul letto di morte, rigido, inespressivo, spento, faceva una gran tenerezza.
La gente che entrava a dargli l'ultimo saluto piangeva, sembrava davvero afflitta, ma una volta uscita, si ritrovava in salone a bere, a mangiare, a sparlare gli uni degli altri, senza contenere neanche una risatina. Tipico...
Mattia pianse, incurante della presenza di tutti e si avvicinò al nonno per l'ultimo saluto, un bacio sulla fronte per chiedergli perdono, per non avergli mai dato importanza, per tutte le volte che non lo aveva difeso quando la famiglia lo prendeva in giro per le sue fissazioni e fantasie.
Lo baciò e quel freddo contatto lo fece trasalire. Non stava dormendo, non avrebbe più riaperto gli occhi per vederlo crescere, combinare guai; non gli avrebbe mai più parlato per sgridarlo, per riprenderlo.
Gli strinse la mano, sperando che potesse avvertire almeno un po' di calore e qualcosa scivolò sul fianco: una chiave... la chiave della sua stanza! Con la coda dell'occhio vide che si stava avvicinando qualcuno e senza esitazione afferrò la chiave.
<<Nonno è in Paradiso, tesoro>>.
<<E dove si trova il Paradiso, mamma?>>.
Nessuno gli rispose, ma lo accompagnarono fuori dalla stanza. Dovevano evitare di turbare la sua sensibilità. Che idiozia!
<<Vai a giocare con la consolle>>.
Mattia aveva altro per la mente e per questa volta ubbidì senza fare storie. Appena fu sicuro di non essere visto, salì le scale di legno che portavano alla soffitta, infilò la chiave d'ottone nella serratura della porta e aprì.
Un lampo proiettò la sua vivida luce dal contorno della porta, mentre un tuono squarciò il silenzio di quel livido pomeriggio luttuoso.
Cercò con la mano l'interruttore della luce, ma non lo trovò e rimase piuttosto sorpreso dal fatto che, a una prima occhiata, non c'era traccia di faretti o lampade al neon. Ma non si trovava completamente al buio e in ogni caso non aveva voglia di tornare di sotto a prendere una torcia elettrica.
Nella stanza si avvertiva una fragranza floreale, stranamente mista a una freschezza di bosco, pur essendoci disordine, polvere e ragnatale, tali da far pensare a muffe e odore di stantio. Fuori stava piovendo, le gocce picchiettavano sui vetri dell'abbaino. Tanto meglio!
Prima di muoversi si guardò intorno e dall'intensità crescente del maltempo, capì che non sarebbe uscito quel pomeriggio.
C'era un grande tavolo al centro della stanza, con una moltitudine di scartoffie, una lampada a olio, diverse candele dalla cera rappresa poste in candelabri dalla foggia curiosa: draghi neri, incantevoli fate e gnomi bitorzoluti dalle espressioni divertenti.
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Il Guardiano delle Rune"la leggenda della Rosa dei Nirb"
FantasíaUna storia tra il reale e il fantastico che ti coinvolgerà personalmente, un pò come un librogame, dovrai essere tu, lettore, a scegliere se continuare a leggere oppure no