Two

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"Grazie" dissi, la mia voce dal suono piccolo, una volta salita in macchina. Lui non reagì. I suoi occhi erano sulla strada davanti a noi; era concentrato.

"Io, um, non so dove mi trovo"

Anche questa volta, non disse nulla. Aveva le sopracciglia aggrottate. Rimasi in silenzio per qualche attimo.

"Il mio appartamento è a Mayfair" dissi.

Eravamo da qualche parte nella zona ovest di Londra. Riuscivo a malapena a capire. Ancora una volta non ebbi nessuna reazione da lui. Questa volta non me ne aspettavo una.

Ero irritata, confusa e ancora un po' turbata. Girai la testa verso sinistra e guardai fuori dal finestrino.

Studiai l'edificio accanto a noi quando ci fermammo ad un semaforo. Era l'appartamento di Parker. Trattenni il respiro.

Solo alcuni secondi dopo, lui entrò nel mio campo visivo. Sembrava arrabbiato e frustrato. Probabilmente era arrabbiato perché non riusciva a trovarmi.

Cercai di rimpicciolirmi sul posto, sperando che lui non mi vedesse, ma per quanto i miei sforzi era troppo tardi. Il secondo in cui i nostri sguardi si incontrarono, tutto quello che vidi fu pura rabbia.

Iniziò a camminare verso l'auto, con il suo ritmo veloce.

"Vai" scattai immediatamente. L'uomo finalmente mi guardò. "Per favore, guida, adesso" Parker era lontano circa 4 metri.

"Il semaforo è rosso" disse. Da allora, pensai, che fosse troppo tardi.

Parker marciò fino al lato del passeggero e diede uno strattone alla maniglia della porta. Essa era bloccata, per fortuna, ma questo non lo fermò dal dare pugni al finestrino.

Guardai l'uomo accanto a me. Guardava la scena sconcertato.

"Esci dalla fottuta macchina, Tilly" la voce di Parker era soffocata dalla finestra, ma lui stava urlando.

"Per favore, vai" dissi, la mia voce era un po' più forte. Potevo sentire le lacrime pungere i miei occhi. Questa volta, l'uomo fece come dissi.

Sentii molti clacson, ma la macchina non si fermò. Accelerammo in avanti, lasciando Parker in mezzo alla strada, fissando l'auto. Osservai come scomparve nello specchietto.

"Sono così dispiaciuta" dissi dopo un minuto. Stavamo guidando alla normale velocità. Chiusi forte i miei occhi per evitare a me stessa di piangere.

Quando aprii gli occhi di nuovo, l'uomo mi stava guardando. I suoi occhi erano di un colore ricco e le sue sopracciglia folte. Aveva dei bei occhi .

"Chi diavolo era?" Disse. Spostai lo sguardo. L'uomo non sembrava arrabbiato; sembrava curioso.

"Il mio ragazzo" risposi prima di mordermi il labbro "Ex-ragazzo"

"Sì, lo speravo" l'uomo scherzò tornando a guardare la strada. "Sembrava un impegnativo pezzo di merda"

Decisi di non rispondere.

"Dove abiti?" Disse. "Il tuo indirizzo, intendo"

Glielo dissi e lui annuì.

Avanzammo in silenzio per cinque minuti prima che lui parlasse di nuovo. "Come si chiama?"

Lo guardai. "Parker"

"Stai bene, vero?"

Non stavo bene, ma non conoscevo abbastanza quell'uomo per poterglielo dire. Invece di versare fuori i miei sentimenti, gli offrii un falso sorriso. "Sì, sto bene, non preoccuparti per me"

Baby (Italian Traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora