Di caschè, favoritismi e letti matrimoniali indesiderati

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Il rumore dell'ultimo scatolone scaraventato davanti all'ingresso di casa non aveva smosso più di tanto Ale, che si era limitato a continuare a contemplare l'ingresso ancora vuoto senza rivolgere sguardo alcuno al ragazzo dagli occhi scuri che ansimava tragicamente accasciato davanti alla porta.
"Alè,stai bene?" si era limitato poi a dire continuando ad osservare le pareti immacolate. L'altro aveva risposto con un borbottio in più,poi lo aveva raggiunto continuando a respirare pesantemente. "Sto bene, grazie assai. Tu pure stai benissimo, dato che tutti gli scatoloni li ho portati io".
Ale aveva riso per poi lanciare un'occhiata divertita al suo omonimo e migliore amico che si apprestava a chiudere la porta d'ingresso. Neanche un secondo più tardi, il campanello aveva suonato ricordando ai due la presenza di un terzo aiutante durante quel trasloco. Ale si era letteralmente lanciato ad aprire la porta, trovando un Michele decisamente provato dalla fatica, anche se il suo affanno risultava comunque meno drammatico di quello del suo amico Alessio. "Stai bene Michi?" aveva detto Ale vagamente preoccupato mentre l'altro trascinava all'interno il suo bravo scatolone. "Credo di sì, facciamo comunque che se muoio alla sepoltura ci pensate voi". Alessio aveva sbuffato un sospiro mentre l'altro gli si era avvicinato per lasciargli un lieve bacio sulle labbra.
"Seh seh" - aveva detto sprezzante l'amico dei due alzando gli occhi al cielo - " quando stavo morendo io davanti alla porta non sei mica corso ad aiutarmi e sbaciucchiarmi, certo".

Michele aveva alzato un sopracciglio nella sua direzione. "Perché dovrebbe correre a baciarti?" -aveva detto poi senza modificare la sua espressione - "Il pacchetto fidanzato qui non ce l'hai tu, sai?"

"Vi ho capito troppo bene! Voi mo vi mettete qua e fate i fidanzatini tutti i giorni per tutto il giorno. Ah ma no eh, ci vivo anche io qua, ci deve venire mia mamma ogni tanto, vi dovete contenere".
"Tua madre mi adora Alè, non ha nessun problema con me e Michele e lo sai benissimo"
"Solo perché hai il mio stesso nome e si sente coinvolta come mamma. E perché pensa che tu stia sciupato e vuole farti mangiare. Ma non ingannerete mai me"
Lo squillo del cellulare aveva distratto il napoletano dalla sua invettiva e con un'ultima occhiata di sbieco aveva risposto alla telefonata della nonna, pronto a dover sostenere una conversazione di un'ora buona. A quel punto, Michele aveva rivolto tutta la sua attenzione ad Ale che dal canto suo era rimasto incantato a guardare i giochi di luce del sole nei suoi occhi caldi. Lo aveva abbracciato delicatamente per costringerlo in un indelicato caschè. "Che stai facendo Alè!"aveva detto l'altro sbuffando una risata scrollandosi con un cenno del capo i capelli dagli occhi. Alessio non aveva potuto fare a meno di sorridergli. "Sto pensando a tutte le volte che sposteremo i mobili per ballare qua in mezzo".
"Mh, non credo che spostare la tv sia esattamente una cosa che Alessio vorrebbe"
"Sei ancora arrabbiato perché sono andato a vivere con Alessio, ah?"
"No"- aveva detto Michele spostando per qualche secondo lo sguardo sulle pareti della stanza - "Okay sì, ma un casché non è esattamente la situazione ideale per parlarne"
"Alessio ti adora, e-"
"Lo so che Alessio mi adora, solo- beh, stiamo insieme, avresti potuto scegliere di venire a vivere direttamente con me"
"Lo sai come la penso, Michi. Abbiamo vissuto insieme in una casa costantemente controllata da telecamere, non sappiamo come potrebbe essere buttarci di nuovo in una convivenza adesso. Vivrai praticamente sempre qui,no? Poi vediamo come va e decidiamo"
"Detesto il fatto che tu sia sempre il più maturo dei due"
"Mh, qualcuno deve farlo"
Michele aveva sbuffato un sorriso, poi aveva sciolto l'abbraccio e con un'occhiata furba si era lanciato nel corridoio in cerca della stanza da letto. Alessio sapeva che la cosa gli avrebbe portato parecchi guai.
"Ahm, Michi, aspetta!"
"E che aspetto? Voglio proprio vedere la stanza dove passerò il resto del tempo"
"Sì, ecco, a proposito di quello..."
"Meno chiacchiere e più fatti, Gaudino"
"C'è una cosa che dovresti sapere prima-"
Michele aveva aperto la porta della stanza da letto senza ascoltare neppure uno dei borbottii dell'altro per trovarsi davanti un letto matrimoniale. Aveva sorriso contento quando Ale aveva fatto il suo ingresso quasi di corsa nella stanza.
"Sei stato previdente, bravissimo"
"Michi -"
"Pensavo, se non ti dà fastidio, potresti lasciarmi una parte dell'armadio, mi piacerebbe portare qualcuno dei miei vestiti qui. Sai che noia portarsi il cambio ogni volta?"
"Michele-"
"Non preoccuparti, decorerò le pareti con qualcosa, sembra una stanza d'Ospedale così"
"Fermati un attimo, ho bisogno di -"
"No fermo tu" - aveva detto quello stringendo fra le mani una maglietta pescata nei cassetti - "questa maglietta è di Alessio? La Padula?Cosa fanno le magliette di La Padula in camera tua?"
"Questa è anche camera sua"
Michele lo aveva guardato in silenzio per qualche secondo, poi aveva lanciato la maglietta sul letto e aveva stretto le braccia al petto con fare risentito.
"Il letto matrimoniale? Ma davvero?"
"Non riesce a dormire nel letto singolo, così -"
"E quando pensavi di dirmi che avresti dormito con il tuo migliore amico? Nello stesso letto?"
"Io-"
"Alè, io dovrei dormire con te nello stesso letto dove dorme La Padula? Dico, dovrei venire a letto con te dove il tuo migliore amico dorme? Spero tu stia scherzando"
Alessio aveva sospirato, ma non aveva risposto, consapevole di essere nei guai per motivi validi. Michele non aveva smesso il suo cipiglio arrabbiato,continuando a fissare il letto come se lo avesse personalmente offeso.
"Hai almeno pensato a dove possiamo stare da soli io e te?"
"A- ahm. A casa tua?"
"A casa mia? Vuoi dire il bilocale dove vivo perché tu vuoi fare il diciottenne appena uscito di casa con il tuo migliore amico, quella "casa tua"?"
"Michi-"
"No. No. Ora tu e Alessio vi sistemate casa da soli, io me ne vado prima di arrabbiarmi sul serio"
"Per favore!"
Michele non gli aveva dato retta, restituendogli la maglietta prima di incamminarsi deciso verso la porta. Ale non lo aveva mollato un attimo, mentre cercava di trovare una giustificazione alle sue decisioni.
"A casa mia siamo in due,anche se avessi avuto un'altra stanza non sarebbe stata la stessa cosa, lo sai"
" Paghi l'affitto, potevi tranquillamente dividere le due stanze"
"Il proprietario potrebbe voler dare in affitto l'altra"
"Fai il ballerino, okay? Per Veronica Peparini!Avresti potuto pagarla eccome, un'altra stanza. O avremmo potuto pagarla insieme."
"Ti avrei fatto pagare una stanza in una casa in cui non vivi?"
"Beh, se tu avessi deciso di farmici vivere non sarebbe stata una cattiva idea!" - aveva detto Michele voltandosi finalmente verso il ragazzo. Ad Ale era bastata un'occhiata per capire che non era veramente arrabbiato, soltanto vagamente risentito e questo lo aveva fatto sospirare un attimo.Michele se ne era accorto e aveva rincarato subito la dose - "Invece tu sei uno zuccone e non capisci mai niente"
Prima che Alessio potesse ribattere qualunque cosa, La Padula aveva fatto il suo ingresso in corridoio, reduce da una lunga conversazione con sua nonna. Aveva sorriso ad entrambi i suoi amici, poi si era rivolto a Michele.
"Stai già andando via?"
L'altro aveva scosso la testa innervosito. "Sì, me ne vado! E vaffanculo pure a te!". Con quest'ultima battuta, Michele aveva sbattuto la porta senza guardarsi indietro. La Padula non aveva potuto fare a meno di guardarsi intorno vagamente spaesato, poi si era rivolto ad Ale che nel frattempo aveva le mani sulle tempie e gli occhi chiusi. "Il tuo ragazzo mi ha mandato affanculo per niente. Lo hai visto oppure no?"
Ale aveva sospirato, poi aveva spinto l'amico verso la cucina. "Siediti" - aveva detto sconfitto - "Così ti racconto per quale niente ti sei beccato un vaffanculo".   


Angolo Autrice: Salveee! Sono tornata! Ho avuto così tanto da fare che non ho finito neppure una delle fic che avevo in programma di finire, ma questa qui mi ha colto alla sprovvista. Visti i toni delle mie ultime fic, questa qui sarà un po' più rilassata e divertente. Non ci saranno drammi troppo grandi, tranquilli! Il prossimo aggiornamento cercherò di postarvelo domani, ma non prometto niente.

Un bacio, Gab

Pack yourself a toothbrush dear , pack yourself a favorite blouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora