Di cappelli e capelli

300 14 11
                                    


Quel pomeriggio, Ale aveva chiamato Michele almeno dieci volte senza ricevere risposta. Ad un certo punto della giornata, aveva cominciato anche ad urlare contro la voce della segreteria che gli rispondeva ogni volta che Michele decideva di chiudergli il telefono in faccia. Quando aveva capito di essere ridicolo, aveva cominciato a stalkerare il fidanzato su instagram,guardando la sua storia tipo ogni cinque minuti. Da quello stalking continuo aveva appreso che il suo fidanzato aveva deciso di recarsi dal parrucchiere per un taglio drastico (almeno a detta sua). La descrizione della foto recitava "cambiare vita". Alessio aveva borbottato qualche insulto al cellulare, cercando di capire cosa avesse fatto quel pazzo del suo ragazzo ai capelli. Andreas, di contro, non aveva saputo dirgli niente di concreto e alla fine gli aveva chiuso il telefono in faccia interrompendo la sfilza di domande di Ale con qualcosa come "certo che pure tu però, sei proprio cretino". Veronica invece era stata l'unica che aveva voluto sinceramente ascoltarlo, promettendogli di cercare di parlare con l'altro prima del mattino seguente, ma ovviamente non era successo. Ale era andato a dormire nella sua stanza, guardando il suo migliore amico addormentarsi come un bambino e non potendo evitare di sentirsi un po' in colpa.

Il mattino dopo, Ale si era precipitato in palestra molto prima dell'orario previsto per le prove con Veronica e aveva aspettato Michele davanti all'ingresso, armato del suo pacchetto di sigarette. Quando finalmente lo aveva visto arrivare, aveva fatto fatica a riconoscerlo. I suoi capelli erano stati tagliati cortissimi, in una sorta di imitazione del taglio di più brutto che avesse mai visto portare ad Andreas. Aveva boccheggiato qualche secondo prima di rendersi conto che l'altro era quasi riuscito a superarlo con nonchalance. Lo aveva afferrato in fretta per un polso, ma Michele non si era comunque voltato verso di lui.
"Cosa- che diamine hai fatto ai capelli?"
"Grazie, il taglio piace tantissimo anche a me" aveva detto Michele ostentando sarcasmo.
"Io,oddio, cosa avevano i tuoi capelli di sbagliato esattamente?"
"Bah niente, avevo voglia di cambiare. Sai, capelli, vita, fidanzato.."
"Lo hai fatto per dispetto? Ti rendi conto di quanto sei melodrammatico esattamente?"
" A te piaceva così tanto tirarli, ricordo male?"
"Oddio"
"Ti piaceva tantissimo prima che decidessi di prendere una stanza da letto per te e il tuo migliore amico"
" Quando la smetterai?"
"Chi lo sa.Magari domani, magari mai più"
"Sei assurdo, davvero"
"Sai cos'è assurdo? E' assurdo che tutti quelli che hanno sentito questa storia ti abbiano dato dell'idiota ma tu continui ad essere convintissimo di essere dalla parte dei giusti"
"E chi avrebbe sentito questa storia, di grazia?"
"Andreas!"
"Andreas è affidabile come La Padula davanti ad una bella ragazza"


Michele aveva riso vagamente stizzito ed aveva colpito Ale con uno schiaffo poco convinto su un braccio.
"Che ho fatto adesso?"
"Ancora che nomini La Padula! Sei incredibile"
"Michele, è il mio migliore amico! E' come se io decidessi di infuriarmi perché nomini Andreas!"
Il ragazzo aveva sollevato le spalle esibendo la faccia più indifferente del repertorio. "Beh dovresti, dato che il mio taglio di capelli è incredibilmente simile al suo"
"Tu-eh?!"
Ale poteva giurare di aver visto Michele sorridere a quel punto, ma non aveva potuto averne certezza poiché l'altro era diventato subito serio.
"Stai davvero cercando di farmi ingelosire nominandomi Andreas?"
"Ah per carità, io non sto cercando di fare niente"
Michele aveva imboccato velocemente la porta degli spogliatoi ed Ale vi si era abilmente infilato in mezzo per impedire all'altro di chiuderlo fuori. Quello aveva semplicemente sospirato, senza però fare niente per cacciarlo fuori dalla stanza.Alessio gli si era avvicinato con calma, poi gli aveva preso il viso fra le mani e aveva preso a fissargli le labbra
"Ti amo,Brontolo di merda che sei"
"Mh, credevo fosse così, ma poi-"
"Michi, ti prego"
Michele aveva quasi ceduto alla tentazione di ridere e lasciarsi la questione alle spalle, ma poi La Padula aveva fatto il suo ingresso nello spogliatoio con un gran sorriso e il cappello di Ale sulla testa. "Buongiorno wajò, avete fatto pace?" aveva detto bonario ai suoi amici senza effettivamente riconoscere l'occhiata omicida dei due. Michele aveva tolto bruscamente le mani di Ale dal suo viso e lo aveva guardato con astio.
"Ha il tuo cappello addosso? Vi scambiate pure i vestiti adesso? A quando le nozze?"
"Michè, aspetta -"
Quello aveva fatto finta di niente e lo aveva superato in fretta, rivolgendo all'amico napoletano un gestaccio prima di uscire definitivamente. Alessio si era voltato verso il suo migliore amico in cerca di una spiegazione che però non arrivò mai. "Un giorno di questi ti taglio le mani" aveva detto invece togliendo il suo cappello dalla testa di La Padula.

Angolo autrice: Salve! Allor, lo so che come trama il tutto non ha chissà quanto senso, sto scrivendo per ridere e perché Ale e Michi hanno cominciato a bussare alle porte del mio cervello per apparire di nuovo sul mio account wattpad. Per quanto sconclusionata, spero che questa fic vi strappi una risata e un po' di tenerezza per questi due pulcini (soprattutto per Michele, in questa fic sono decisamente nella sua defense squad). La terza parte (dovrebbe essere l'ultima) la posterò domani!
Un bacio
Gab

Pack yourself a toothbrush dear , pack yourself a favorite blouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora