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28 ottobre 2012
Era una giornata uggiosa, quelle tipiche mattine piene di nebbia dove i capelli ti si arricciano anche se sono lisci come spaghetti.
Camminavo immersa nella folta nebbia con le cuffie nelle orecchie e la musica a palla ,serviva per farmi dimenticare l'inferno dove mi stavo dirigendo, quando all'improvviso alzai un attimo la testa e vidi un'ombra,abbastanza alta.
Avanzai curiosa,e mano a mano l'ombra si faceva sempre più nitida,sempre più chiara, fino a quando mi trovai davanti un ragazzo che indossava una maglietta a maniche corte, jeans strappati e semplici converse rosse.
Ma il particolare che mi incuriosi' di più fu come mi guardo', uno di quegli sguardi pieni di dolore,che nascondevano una marea di storie e di emozioni , uno di quegli sguardi che ti entrano dentro.
Ci guardammo per pochi secondi,che mi sembrarono interminabili , e dopo scomparve in un attimo  come era venuto.
Prosegui la camminata con il batticuore e con quel viso impresso nella mente , sicura del fatto che non me lo sarei scordata.
20 ottobre 2016
Mi trovo ancora qui in questo marciapiede ed è da esattamente quattro anni che ripercorro la stessa strada ogni mattina con la speranza di vederlo ancora,anche solo per un secondo, rivedere quegli occhi che mi hanno rapito sin dal primo istante, dannatamente belli ma allo stesso tempo dannatamente oscuri.
Ogni mattina mi svegliavo, mi vestivo e uscivo di casa con un' unico pensiero, quello di rivederlo.
Mi chiedevo ogni giorno cosa avesse di speciale,cosa mi aveva catturato , cercavo in ogni ragazzo che conoscevo lui o almeno qualcosa che me lo facesse ricordare.

una strana complicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora