Quando lo vide pattinare in quel video, qualcosa scattò in lui. Lo riguardò più di una volta, con stupore, con interesse, sorpreso dai movimenti aggraziati di quel corpo leggermente appesantito da qualche chilo di troppo. La passione e la dolcezza che vi scorse lo coinvolsero al punto da scuoterlo nel profondo. Sembrava che la musica nascesse da lui, dalle movenze di quel giovane pattinatore giapponese...
... Yuri Katsuki...
Nonostante le imperfezioni, le imprecisioni, c'era qualcosa di speciale in lui... qualcosa di... unico, in grado di calamitare su di sé l'attenzione di chi lo osservava. Quella era la sua coreografia, sua, dell'acclamato Victor Nikiforov, eppure Yuri l'aveva fatta propria, divenendo parte di essa e generandola dal proprio corpo rinnovata e... viva.
Fu così che Victor decise di accantonare, almeno momentaneamente, la propria carriera sportiva per dedicarsi a Yuri, diventando il suo allenatore. Avrebbe fatto in modo che quel talentuoso pattinatore, già esperto eppure ancora per certi versi acerbo, insicuro, imparasse a credere di più in se stesso, fino a fargli tirar fuori tutto quello che aveva dentro, fino a farlo esplodere in tutta la sua innata bravura. Sarebbe stata una sfida non da poco, una sfida che lanciava a se stesso prima che a chiunque altro, e l'avrebbe vinta, non per orgoglio, non per brama di gloria, ma solo e soltanto perché quel ragazzo aveva suscitato qualcosa in lui, un'emozione nuova, che nessun altro aveva mai smosso nel suo cuore.
Benché si fossero già incontrati al Gran Prix, nel quale Yuri si era classificato ultimo, e Victor primo, la realtà era che non si conoscevano per niente. Victor non conosceva affatto Yuri, e desiderava scoprire ogni cosa di lui, ogni lato più nascosto, ogni paura, ogni desiderio, per comprendere da dove nascessero le sue emozioni così pure e limpide.
Si presentò a casa sua, in Giappone, e superata l'iniziale sorpresa, Yuri si lasciò andare con lui e gli si affidò con fiducia. Victor così ebbe modo di conoscerlo, affiancandolo come allenatore, parlandogli come amico, incoraggiandolo, rimproverandolo, spronandolo nei momenti di sconforto. Vide le sue lacrime e i suoi sorrisi. Imparò a percepire le sue emozioni leggendole nei suoi occhi ed a cogliere i segreti messaggi dei suoi silenzi. Aveva iniziato quella strana avventura senza avere idea di cosa significasse essere un allenatore, non aveva mai ricoperto un simile ruolo, ed a momenti aveva quasi l'impressione che fosse Yuri a sostenere lui... Eppure insieme a quel ragazzo sentiva di poter andare lontano. Voleva che il mondo intero potesse sentire la musica che Yuri, danzando sul ghiaccio, era in grado di creare. Una musica avvolgente, coinvolgente, che a momenti poteva essere pura e cristallina come una fonte di montagna, ed a momenti calda e appassionata come un rovente fuoco...
Yuri aveva scelto il tema dell'amore per il Gran Prix di quell'anno, e Victor aveva apprezzato la sua coraggiosa decisione.
...L'amore...
Un tema sconfinato, immenso... nel quale ci si poteva facilmente perdere. Ma Yuri voleva raccontare il suo amore, ed in ogni esibizione metteva tutto se stesso... il suo amore irradiava dai suoi gesti, dai suoi sguardi, con un'intensità, una profondità tali che il pubblico ne rimaneva catturato... il pubblico, e anche Victor...
...amore... amore...
A volte Victor si trovava a chiedersi cosa sarebbe accaduto quando la sua avventura come allenatore fosse terminata. Non poteva pensare di restare per sempre al fianco di Yuri. Le loro strade si sarebbero separate... inevitabilmente. E tale certezza lo rendeva terribilmente triste. Cosa avrebbe fatto quando non avrebbe più potuto osservare Yuri allenarsi, come se stesse danzando sul ghiaccio solo per lui? Cosa avrebbe fatto quando non avrebbe più potuto incontrare i suoi occhi, che spesso da dietro gli occhiali lo osservavano con devozione e gratitudine? Cosa avrebbe fatto quando avrebbe dovuto lasciarlo... andarsene... Ormai vivere fianco a fianco, ogni giorno, era diventata un'abitudine per Victor... anzi no, non un'abitudine... bensì una necessità... Perché la presenza di Yuri era diventata per lui tanto importante? Cos'era la strana malinconia che lo pervadeva al solo pensiero di doversi separare da lui?... Quando queste domande lo assalivano, Victor si ritrovava a ripensare alla finale della Coppa della Cina, a quell'abbraccio, a quel contatto dopo la straordinaria esibizione di Yuri... forse era iniziato tutto lì, o forse già prima... chissà... Ma di una cosa Victor era certo. Qualsiasi strada avrebbe preso, un filo invisibile lo avrebbe legato sempre a Yuri, e lo avrebbe ricondotto da lui... in qualsiasi luogo... in qualsiasi tempo... Il punto era che il Victor allenatore, atleta, pattinatore, avrebbe scelto una precisa direzione, senza guardarsi indietro. Il Victor uomo, per seguire il proprio cuore, adesso ne avrebbe presa un'altra. In fin dei conti, il suo motto era da sempre: "Fa' l'opposto di quello che le persone si aspettano, questo è l'unico modo per sorprenderle!" ... e stavolta avrebbe fatto di nuovo così, non per il pubblico, non per la fama, ma solo e soltanto per una persona... solo per lui...
Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Mitsuro Kubo, Sayo Yamamoto. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.